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Calcolo Pena Continuazione: no alla multa accessoria

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 25966/2025, ha chiarito un punto fondamentale sul calcolo pena continuazione. È stato stabilito che se il reato più grave, posto a base del calcolo, è punito solo con la reclusione, non è possibile aggiungere una pena pecuniaria (multa) per i reati satellite, anche se questi la prevedevano originariamente. La Corte ha quindi annullato la multa di 24.590 euro inflitta in sede di esecuzione, confermando invece la pena detentiva ricalcolata.

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Pubblicato il 25 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Calcolo Pena Continuazione: La Cassazione Annulla la Multa se il Reato Base non la Prevede

Il calcolo pena continuazione è un meccanismo cruciale nel diritto penale, volto a mitigare il trattamento sanzionatorio per chi commette più reati sotto un unico disegno criminoso. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 25966/2025) ha fornito un chiarimento fondamentale su come applicare gli aumenti di pena, in particolare riguardo alle sanzioni pecuniarie. La Corte ha stabilito che se il reato più grave prevede solo la reclusione, non si può aggiungere una multa per i reati satellite, anche se questi la contemplavano. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Un soggetto, condannato con tre sentenze definitive per reati legati agli stupefacenti (due per cessione e uno, più grave, per partecipazione ad associazione finalizzata al narcotraffico), si rivolgeva al Giudice dell’esecuzione per ottenere il riconoscimento della continuazione tra i reati. Il Giudice accoglieva l’istanza, individuando correttamente il reato associativo come il più grave e rideterminava la pena complessiva in 14 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione. Tuttavia, aggiungeva anche una multa complessiva di 24.590 euro.

L’imputato, tramite il suo difensore, proponeva ricorso in Cassazione lamentando due vizi: in primis, una motivazione carente sugli aumenti di pena per i reati satellite; in secondo luogo, l’erronea applicazione della pena della multa, dato che il reato più grave, posto a base del calcolo, era punito solo con la pena detentiva della reclusione.

La Decisione e il corretto Calcolo Pena Continuazione

La Corte di Cassazione ha esaminato entrambi i motivi di ricorso, giungendo a una decisione divisa.

Per quanto riguarda il primo motivo, relativo alla presunta carenza di motivazione, la Corte lo ha ritenuto infondato. Ha specificato che, sebbene sintetica, la motivazione del Giudice dell’esecuzione era sufficiente, poiché aveva fatto riferimento alla gravità dei fatti e ai quantitativi di stupefacente trattati in ogni episodio, rispettando così l’onere motivazionale richiesto dalle Sezioni Unite (sentenza Pizzone, 2021).

Il punto focale della sentenza risiede nell’accoglimento del secondo motivo. La Cassazione ha confermato che il Giudice dell’esecuzione aveva commesso un errore di diritto nell’aggiungere la pena pecuniaria. Questo ci porta al cuore del principio che regola il calcolo pena continuazione.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha basato la sua decisione su un principio consolidato, espresso dalle Sezioni Unite nella sentenza ‘Giglia’ (n. 40983/2018). Tale principio stabilisce che, nel calcolo della pena per il reato continuato, la natura della sanzione è determinata da quella prevista per la violazione più grave.

Nel caso specifico:
1. Il reato più grave era la partecipazione ad associazione per narcotraffico (art. 74 d.P.R. 309/1990), per il quale era stata inflitta la sola pena della reclusione.
2. I reati satellite (cessione di stupefacenti) prevedevano invece una pena congiunta, ovvero reclusione e multa.

Secondo la Cassazione, l’aumento di pena per i reati satellite deve essere omogeneo alla pena base. Poiché la pena base era esclusivamente detentiva (reclusione), anche gli aumenti dovevano essere solo di tipo detentivo. Era quindi illegittimo aggiungere una componente pecuniaria (la multa) che non era prevista per la violazione principale. Di conseguenza, la Corte ha annullato senza rinvio l’ordinanza impugnata limitatamente alla pena della multa, eliminandola completamente dalla condanna complessiva.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce una regola di fondamentale importanza per la corretta applicazione dell’istituto della continuazione. Il calcolo pena continuazione non può portare all’applicazione di pene di specie diversa da quella prevista per il reato più grave. La decisione assicura certezza del diritto e proporzionalità della sanzione, evitando che il riconoscimento della continuazione si traduca in un’applicazione di pene eterogenee non conformi alla natura della violazione principale. Per gli operatori del diritto, è un promemoria essenziale: la pena base del reato più grave funge da ‘matrice’ non solo per la quantità, ma anche per la qualità della sanzione finale.

Come si calcola la pena in caso di continuazione tra reati?
Il giudice individua il reato più grave, stabilisce la pena base per quest’ultimo e poi la aumenta per ciascuno degli altri reati (detti ‘satellite’) commessi in esecuzione del medesimo disegno criminoso.

Se il reato più grave è punito solo con il carcere, si può aggiungere una multa per i reati meno gravi?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che se la pena prevista per il reato più grave è solo di tipo detentivo (es. reclusione), gli aumenti per i reati satellite devono essere della stessa specie. Non è quindi possibile aggiungere una pena pecuniaria (multa) alla sanzione finale.

È necessaria una motivazione dettagliata per ogni aumento di pena per i reati satellite?
Il giudice deve motivare gli aumenti, ma il livello di dettaglio richiesto è proporzionale all’entità degli stessi. Una motivazione sintetica, che dia conto dei criteri seguiti (come la gravità dei fatti), è considerata sufficiente a garantire la verifica della proporzionalità e a evitare un mero cumulo materiale delle pene.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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