Bottiglie Molotov: La Cassazione le Equipara alle Armi da Guerra
Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di armi: le bottiglie molotov non sono semplici oggetti, ma veri e propri ‘congegni micidiali’ equiparati penalmente alle armi da guerra. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale severo nei confronti della detenzione di tali ordigni, confermando la condanna di un imputato e dichiarando il suo ricorso inammissibile. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e le motivazioni della Suprema Corte.
I Fatti del Caso
La vicenda processuale ha origine dalla condanna emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte di Appello nei confronti di un uomo, riconosciuto colpevole del reato di detenzione illegale di ordigno esplosivo. Nello specifico, l’imputato era stato trovato in possesso di alcune bottiglie incendiarie, comunemente note come ‘molotov’, contenenti liquido infiammabile, come accertato dalla testimonianza di un agente di polizia.
Ritenendo ingiusta la condanna, l’imputato ha presentato ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione da parte della Corte territoriale.
La Decisione della Corte di Cassazione sulle bottiglie molotov
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. La Corte ha ritenuto che la decisione dei giudici di merito fosse basata su un ragionamento coerente, logico e giuridicamente corretto, che il ricorrente non era riuscito a scalfire con le proprie doglianze.
L’analisi del Ricorso
Il punto centrale della decisione risiede nella natura del ricorso presentato. Secondo la Cassazione, l’imputato non ha sollevato specifiche critiche al ragionamento giuridico della Corte d’Appello, ma si è limitato a sollecitare una diversa valutazione degli elementi di prova. Questo tipo di richiesta, che si traduce in un riesame del merito della vicenda, non è ammissibile in sede di legittimità, il cui compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non ricostruire i fatti.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte Suprema ha fondato la sua decisione su due pilastri fondamentali.
In primo luogo, ha confermato la validità delle prove raccolte, in particolare la deposizione testimoniale dell’agente che attestava la natura infiammabile del liquido contenuto nelle bottiglie sequestrate.
In secondo luogo, e questo è l’aspetto giuridicamente più rilevante, ha ribadito la qualificazione giuridica delle bottiglie molotov. Citando un proprio precedente (Sentenza n. 34853 del 2021), la Corte ha affermato senza esitazioni che le bottiglie incendiarie rientrano nella categoria dei ‘congegni micidiali’. Di conseguenza, ai fini della legge penale, esse devono essere equiparate in tutto e per tutto alle armi da guerra. Questa equiparazione implica l’applicazione di un regime sanzionatorio particolarmente severo, data l’elevata pericolosità di tali ordigni.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito sulla gravità della detenzione di ordigni artigianali come le bottiglie molotov. La giurisprudenza è ormai consolidata nel considerarli non strumenti di offesa di modesta entità, ma veri e propri ordigni letali, la cui detenzione integra un grave reato. La decisione sottolinea che le corti non ammettono interpretazioni lassiste e che i tentativi di ottenere una rivalutazione dei fatti in Cassazione, senza sollevare questioni di diritto o vizi logici evidenti, sono destinati all’inammissibilità. Per il cittadino, la lezione è chiara: il possesso di tali oggetti comporta conseguenze penali severe, inclusa la condanna al pagamento di ingenti spese processuali e sanzioni pecuniarie, come la somma di tremila euro versata alla Cassa delle ammende in questo specifico caso.
Come vengono classificate giuridicamente le bottiglie molotov?
Secondo la Corte di Cassazione, le bottiglie molotov sono considerate ‘congegni micidiali’ e, ai fini della legge penale, sono equiparate alle armi da guerra.
Perché il ricorso in Cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché non contestava specificamente il ragionamento giuridico della Corte d’Appello, ma chiedeva una differente valutazione degli elementi di merito, attività non consentita nel giudizio di legittimità.
Quali sono le conseguenze per chi viene condannato per la detenzione di bottiglie molotov?
La condanna per questo reato comporta, oltre alla pena principale, il pagamento delle spese processuali. In caso di inammissibilità del ricorso in Cassazione, si aggiunge anche il versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 560 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 560 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 07/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a PESCARA il 16/03/1980
avverso la sentenza del 21/04/2023 della CORTE APPELLO di L’AQUILA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Visti gli atti.
Esaminati il ricorso e la sentenza impugnata.
Rilevato che il ricorso è manifestamente infondato;
Considerato, infatti, che la Corte di appello di L’Aquila ha confermato quella emessa dal Tribunale di Pescara il giorno 19 settembre 2022, che aveva riconosciuto NOME COGNOME colpevole, tra l’altro, anche del reato di detenzione illegale di ordigno esplosivo previsto e punito dagli artt.1 e 2 1.895/1967;
Rilevato che la Corte territoriale – con motivazione adeguata e non manifestamente illogica – ha respinto il gravame dell’imputato (relativo al profilo della responsabilità per il reato sopra indicato) osservando che, sulla base della deposizione testimoniale di NOME COGNOME (appartenente alla polizia di Stato), si ricavava la conferma che le bottiglie sequestrate all’imputato in data 6 luglio 2017 contenevano liquido infiammabile;
Considerato, al riguardo, che le bottiglie incendiarie cosiddette “molotov” devono considerarsi comprese tra i “congegni micidiali” ed equiparate, agli effetti della legge penale, alle armi da guerra (Sez. 1 – , Sentenza n. 34853 del 12/05/2021, Rv. 281892 – 01);
Rilevato che il ricorrente non si confronta in modo specifico rispetto a tale coerente ragionamento svolto dalla Corte di appello e, pur lamentando il vizio di motivazione, chiede in realtà una differente (ed inammissibile) valutazione degli elementi di merito rispetto a quella operata dal giudice a quo;
Ritenuto che deve essere dichiarata l’inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti a escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende. Così deciso, in Roma il 7 dicembre 2023.