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Bilanciamento circostanze: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso contro una condanna per il reato di evasione. Il motivo, incentrato sul giudizio di bilanciamento delle circostanze attenuanti generiche con la recidiva, è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte ha confermato la decisione del giudice di merito, la cui motivazione è stata giudicata logica, coerente e puntuale, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 5 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Bilanciamento Circostanze: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

Il bilanciamento circostanze è uno degli strumenti più delicati e discrezionali a disposizione del giudice penale. Consiste nel soppesare le circostanze attenuanti e aggravanti per definire una pena equa e proporzionata al caso concreto. Ma cosa succede quando un imputato contesta questa valutazione in Cassazione? Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come la Suprema Corte affronti tali questioni, delineando i confini dell’ammissibilità del ricorso.

Il Fatto: Il Ricorso Contro la Valutazione delle Circostanze

Il caso analizzato trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. L’imputato, condannato per il reato di evasione previsto dall’art. 385 del codice penale, aveva impugnato la decisione lamentando un errato giudizio di bilanciamento. Nello specifico, la difesa contestava la scelta del giudice di considerare equivalenti le circostanze attenuanti generiche (art. 62-bis c.p.) e la recidiva, un’aggravante che denota una maggiore pericolosità sociale del reo. Secondo il ricorrente, le attenuanti avrebbero dovuto prevalere, portando a una riduzione della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione e il bilanciamento circostanze

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha respinto il ricorso dichiarandolo inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della scelta del giudice d’appello, ovvero non stabilisce se le circostanze andassero considerate equivalenti o prevalenti. Piuttosto, si concentra sulla qualità del motivo di ricorso e sulla logicità della motivazione della sentenza impugnata. La Corte ha stabilito che la doglianza del ricorrente era ‘manifestamente infondata’.

Le Motivazioni: Quando un Ricorso è Manifestamente Infondato?

La Suprema Corte ha chiarito che il giudice di secondo grado aveva fornito una motivazione logica, coerente e puntuale riguardo al giudizio di equivalenza. In sostanza, la sentenza d’appello spiegava in modo adeguato perché, nel caso specifico, le attenuanti generiche non potevano prevalere sulla recidiva. Di fronte a una motivazione immune da vizi logici e giuridici, il ricorso in Cassazione che si limita a proporre una diversa valutazione dei fatti, senza evidenziare una reale violazione di legge o un’illogicità manifesta, non può essere accolto. Il compito della Cassazione, infatti, non è quello di effettuare un nuovo giudizio sul fatto, ma di controllare la corretta applicazione della legge e la coerenza del percorso argomentativo seguito dai giudici di merito. Poiché la censura del ricorrente si risolveva in una critica non consentita alla valutazione del giudice del gravame, è stata giudicata manifestamente infondata, determinando l’inammissibilità dell’intero ricorso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio. Per contestare il bilanciamento circostanze, non è sufficiente essere in disaccordo con la valutazione del giudice; è necessario dimostrare che tale valutazione è viziata da un errore di diritto o da un’argomentazione palesemente illogica o contraddittoria. In assenza di tali vizi, il ricorso è destinato all’inammissibilità, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato, relativo al bilanciamento delle circostanze, è stato ritenuto manifestamente infondato, ovvero privo di palese fondamento giuridico.

Cosa significa che il giudice ha operato un corretto giudizio di bilanciamento delle circostanze?
Significa che il giudice ha motivato la sua decisione di considerare equivalenti le circostanze attenuanti e l’aggravante della recidiva in modo logico, coerente e puntuale, rendendo la sua valutazione incensurabile in sede di legittimità.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente quando un ricorso viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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