LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Bilanciamento circostanze reati stradali: la Cassazione

La Cassazione annulla la sentenza del Tribunale di Pavia per errata applicazione del bilanciamento circostanze reati stradali. In caso di lesioni stradali aggravate da guida in stato di ebbrezza, l’art. 590-quater c.p. vieta di considerare le attenuanti generiche equivalenti o prevalenti sulle aggravanti. La pena va ricalcolata applicando prima le aggravanti.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Bilanciamento circostanze reati stradali: La Cassazione chiarisce i limiti

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 16105 del 2025, ha riaffermato un principio cruciale in materia di reati stradali: il divieto di bilanciamento circostanze reati stradali in presenza di specifiche aggravanti. Questa pronuncia è fondamentale per comprendere come la legge intenda punire con maggiore severità condotte di guida particolarmente pericolose, come la guida in stato di ebbrezza o senza patente.

I Fatti: Il Caso di Lesioni Stradali a Pavia

Il caso trae origine da un incidente avvenuto nell’ottobre del 2020. Un motociclista veniva riconosciuto responsabile del reato di lesioni personali stradali gravi, previsto dall’art. 590-bis del codice penale. A suo carico venivano contestate due importanti circostanze aggravanti: l’aver guidato in stato di ebbrezza e senza aver mai conseguito la patente di guida. Il Tribunale di Pavia, in primo grado, pur riconoscendo la colpevolezza e le aggravanti, concedeva all’imputato le attenuanti generiche e le riteneva equivalenti alle aggravanti contestate.

La Decisione di Primo Grado e il Calcolo della Pena

Operando questo bilanciamento, il giudice di primo grado neutralizzava di fatto l’aumento di pena previsto per le aggravanti. Partendo da una pena base di sei mesi di reclusione, applicava la riduzione per la scelta del rito abbreviato, giungendo a una condanna finale di quattro mesi, con pena condizionalmente sospesa. Una decisione che non è stata condivisa dalla Procura della Repubblica.

Il divieto di bilanciamento circostanze reati stradali: Il Ricorso della Procura

Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pavia ha impugnato la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando una palese violazione di legge. Il cuore del ricorso si è concentrato sull’errata applicazione dell’articolo 590-quater del codice penale. Questa norma, introdotta per inasprire la risposta sanzionatoria a fronte di reati stradali commessi in condizioni di particolare pericolosità, stabilisce un’eccezione alla regola generale del bilanciamento delle circostanze.

L’art. 590-quater c.p. vieta esplicitamente al giudice di considerare le circostanze attenuanti (diverse da quelle per i minorenni o di minima importanza) come equivalenti o prevalenti rispetto a una serie di aggravanti, tra cui proprio la guida in stato di ebbrezza e senza patente. Il Procuratore ha quindi sostenuto che il Tribunale avrebbe dovuto prima determinare la pena tenendo conto delle aggravanti e solo successivamente, su tale importo, operare l’eventuale diminuzione per le attenuanti generiche.

le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto pienamente le argomentazioni della Procura, definendo il ricorso fondato. I giudici di legittimità hanno ribadito che l’articolo 590-quater del codice penale introduce un regime di sfavore per l’imputato, impedendo il giudizio di bilanciamento previsto dall’articolo 69 c.p. quando ricorrono le aggravanti elencate negli articoli 589-bis e 590-bis.

La volontà del legislatore, chiarisce la Corte, è quella di assicurare una tutela rafforzata dell’incolumità personale nell’ambito della circolazione stradale, prevedendo che condotte così gravi non possano essere “neutralizzate” dalla concessione di attenuanti generiche. Il Tribunale di Pavia, ritenendo le circostanze equivalenti, ha commesso un errore di diritto, disapplicando una norma che imponeva un calcolo della pena differente e più severo. Pertanto, la Corte ha annullato la sentenza impugnata, ma solo per quanto riguarda la determinazione della pena.

le conclusioni: Implicazioni della Sentenza

La decisione della Cassazione ha due importanti conseguenze pratiche. La prima è che la dichiarazione di responsabilità dell’imputato per il reato di lesioni stradali gravi è diventata irrevocabile e non potrà più essere messa in discussione. La seconda è che il processo tornerà dinanzi al Tribunale di Pavia, in diversa composizione, che avrà il solo compito di ricalcolare la pena (il cosiddetto trattamento sanzionatorio). Il nuovo giudice dovrà attenersi scrupolosamente al principio di diritto enunciato dalla Cassazione: dovrà prima calcolare la pena considerando gli aumenti per le aggravanti della guida in stato di ebbrezza e senza patente, e solo dopo potrà applicare la diminuzione per le attenuanti generiche. Questo porterà inevitabilmente a una condanna più aspra rispetto a quella inizialmente inflitta.

È possibile considerare le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti nei reati di lesioni stradali gravi?
No, l’art. 590-quater del codice penale vieta espressamente il giudizio di equivalenza o prevalenza delle attenuanti quando ricorrono specifiche aggravanti, come la guida in stato di ebbrezza o senza patente.

Come si calcola la pena in caso di lesioni stradali con aggravanti speciali e attenuanti generiche?
Il giudice deve prima determinare la pena base e aumentarla per effetto delle circostanze aggravanti contestate. Solo sulla pena così calcolata può applicare le eventuali riduzioni derivanti dalle circostanze attenuanti.

Cosa significa che la Cassazione annulla la sentenza limitatamente al trattamento sanzionatorio?
Significa che la parte della sentenza che accerta la colpevolezza dell’imputato diventa definitiva e non più discutibile. Il caso viene rinviato al giudice di merito solo perché ricalcoli la pena, seguendo le indicazioni fornite dalla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati