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Bilanciamento circostanze: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22369/2024, ha dichiarato inammissibile un ricorso che contestava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche come prevalenti sulle aggravanti. Il fulcro della decisione risiede nel principio secondo cui il **bilanciamento circostanze** operato dal giudice di merito, se supportato da una motivazione sufficiente e non illogica, non è sindacabile in sede di legittimità. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Bilanciamento Circostanze: i Limiti al Ricorso in Cassazione

Il tema del bilanciamento circostanze attenuanti e aggravanti è cruciale nel processo penale, poiché incide direttamente sulla determinazione della pena. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 22369/2024) ribadisce un principio fondamentale: la valutazione del giudice di merito su questo punto è difficilmente contestabile in sede di legittimità, a meno che la motivazione non sia palesemente illogica o assente. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. L’unico motivo di doglianza riguardava la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche in misura prevalente rispetto alle aggravanti contestate. Secondo la difesa, la Corte territoriale aveva errato nel giudizio di bilanciamento, violando la legge e fornendo una motivazione carente.

La Decisione della Suprema Corte sul Bilanciamento Circostanze

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Gli Ermellini hanno chiarito che il motivo presentato era ‘indeducibile’, ovvero non proponibile in quella sede. La ragione è che la valutazione relativa al bilanciamento circostanze di segno opposto rientra nella discrezionalità del giudice di merito.

Il compito della Corte di Cassazione non è quello di riesaminare i fatti o di sostituire la propria valutazione a quella dei giudici dei gradi precedenti, ma solo di verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione. Nel caso di specie, la sentenza impugnata presentava una motivazione definita ‘sufficiente e non illogica’ e aveva tenuto in adeguata considerazione le argomentazioni difensive. Pertanto, non sussisteva alcun vizio che potesse essere fatto valere davanti alla Suprema Corte.

Le Motivazioni dell’Inammissibilità

La Corte ha sottolineato che un ricorso per Cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda. Contestare il giudizio di bilanciamento equivale a chiedere una nuova valutazione dei fatti, attività preclusa in sede di legittimità. L’appello è ammissibile solo se si dimostra un vizio logico manifesto o una totale assenza di motivazione, circostanze non riscontrate nel provvedimento della Corte d’Appello. La decisione di quest’ultima, essendo adeguatamente argomentata, si sottrae a qualsiasi censura.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma un orientamento consolidato: l’autonomia del giudice di merito nella ponderazione delle circostanze è ampia. Per la difesa, ciò significa che le argomentazioni a sostegno della prevalenza delle attenuanti devono essere solide e ben articolate già nei primi gradi di giudizio. In Cassazione, le possibilità di rimettere in discussione tale valutazione sono estremamente limitate e circoscritte a vizi gravi della motivazione. La conseguenza diretta dell’inammissibilità del ricorso è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, un monito sull’importanza di presentare ricorsi fondati su motivi legalmente ammissibili.

È possibile impugnare in Cassazione la decisione di un giudice sul bilanciamento delle circostanze attenuanti e aggravanti?
No, non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione una nuova valutazione nel merito. L’impugnazione è ammissibile solo se la motivazione del giudice precedente è totalmente assente, manifestamente illogica o contraddittoria, ma non se è semplicemente una valutazione non condivisa dalla difesa.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘indeducibile’?
Significa che l’argomento sollevato non può essere esaminato dalla Corte di Cassazione. In questo caso, la richiesta di rivedere il bilanciamento delle circostanze è considerata una questione di merito, non di legittimità, e quindi non rientra tra i motivi per i quali si può ricorrere alla Suprema Corte.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la decisione impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un ricorso infondato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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