Bilanciamento Circostanze: Quando la Decisione del Giudice è Inattaccabile?
Il tema del bilanciamento circostanze attenuanti e aggravanti è un nodo cruciale nel processo penale, poiché incide direttamente sulla determinazione della pena. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (Num. 8702/2025) ci offre l’occasione per chiarire i limiti del sindacato di legittimità su questa delicata valutazione, confermando un principio consolidato: la decisione del giudice di merito è insindacabile se non palesemente illogica. Analizziamo insieme il caso e la decisione della Suprema Corte.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Quest’ultima aveva confermato la condanna di un imputato per il reato di furto pluriaggravato. L’imputato, non rassegnandosi alla condanna, ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: la contestazione del giudizio di comparazione, o bilanciamento circostanze, operato dai giudici di merito. Secondo la difesa, la valutazione delle circostanze opposte (aggravanti contro attenuanti) era stata errata, portando a un trattamento sanzionatorio ingiusto.
La Valutazione del Bilanciamento Circostanze secondo la Cassazione
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile per manifesta infondatezza. Gli Ermellini hanno sottolineato che la valutazione relativa al bilanciamento circostanze è un’attività che rientra pienamente nella discrezionalità del giudice di merito. Questa valutazione sfugge al sindacato di legittimità, a meno che non sia il risultato di un palese arbitrio o di un ragionamento palesemente illogico.
La Corte ha richiamato un importante precedente delle Sezioni Unite (sentenza n. 10713 del 2010), secondo cui la motivazione del giudice può essere considerata sufficiente anche quando, per giustificare l’equivalenza tra circostanze di segno opposto, si limita a ritenerla la soluzione più idonea a garantire l’adeguatezza della pena concreta. In altre parole, non è necessaria una motivazione prolissa e dettagliata, ma è sufficiente che la scelta sia coerente e non irragionevole.
Le Motivazioni della Corte
Nel caso specifico, la Corte di Cassazione ha evidenziato come la Corte d’Appello avesse fornito una motivazione adeguata per la sua decisione sul trattamento sanzionatorio. Le conclusioni dei giudici di merito, secondo la Suprema Corte, erano “ragionate e argomentate” e, pertanto, “incensurabili”.
Inoltre, il ricorso è stato giudicato come “genericamente formulato”. Questo significa che la difesa non aveva specificato in modo preciso e puntuale quali fossero gli errori logici o giuridici commessi dalla Corte d’Appello, limitandosi a una contestazione generica del risultato del bilanciamento. Questa genericità ha contribuito a rendere il ricorso inammissibile.
Conclusioni: L’Insindacabilità del Giudizio di Merito e le Implicazioni Pratiche
La decisione in commento conferma un principio fondamentale: la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul fatto. Il suo compito non è quello di sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito, ma di verificare che questi ultimi abbiano applicato correttamente la legge e abbiano motivato le loro scelte in modo logico.
Di conseguenza, un ricorso che si limiti a contestare l’esito del bilanciamento circostanze senza dimostrare una palese illogicità o arbitrarietà nella motivazione della sentenza impugnata, è destinato all’inammissibilità. Per l’imputato, ciò si traduce non solo nella conferma della condanna, ma anche nell’obbligo di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.
È possibile contestare in Cassazione il modo in cui un giudice ha bilanciato le circostanze aggravanti e attenuanti?
No, non è possibile se la decisione del giudice è supportata da una motivazione sufficiente e non risulta frutto di mero arbitrio o di un ragionamento palesemente illogico. La valutazione rientra nella discrezionalità del giudice di merito.
Cosa significa che un motivo di ricorso è “genericamente formulato”?
Significa che il ricorso non individua in modo specifico e chiaro gli errori di diritto o i vizi logici della sentenza impugnata, ma si limita a una critica generale e non puntuale della decisione, rendendolo così inammissibile.
Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
La conseguenza principale è che la condanna diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 8702 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 8702 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 15/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME COGNOME nato a PALERMO il 18/11/1970
avverso la sentenza del 10/04/2024 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
Rilevato che NOME COGNOME ricorre avverso la sentenza della Corte di Appello di Palermo che ha confermato la condanna dell’imputato per il reato di furto pluriaggravato;
Considerato che l’unico motivo di ricorso – con cui si contesta il giudizio di comparazione opposte circostanze – è manifestamente infondato poiché la Corte d’Appello ha ben motivato le ragioni del trattamento sanzionatorio deciso.
Come noto, sfugge al sindacato di legittimità la valutazione del giudice di merito in me al bilanciamento tra circostanze, qualora non sia frutto di mero arbitrio o di ragionamento ill e sia sorretta da sufficiente motivazione, tale dovendo ritenersi quella che, per giustific soluzione dell’equivalenza tra circostanze di segno opposto, si sia limitata a ritenerla la più a realizzare l’adeguatezza della pena irrogata in concreto (Sez. U, n. 10713 del 25/02/2010 Contaldo, Rv. 245931);
Rilvato che le conclusioni ragionate e argomentate del giudice del merito (si vedano pag. 3della sentenza impugnata) sono, pertanto, incensurabili e che inoltre il motivo di ricor genericamente formulato, sicchè il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna dei ricorrenti’ ai pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna i ricorrenti’ al pagamento delle spese processua della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 15 gennaio 2025
Il Pre
Il consigliere estensore