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Banconota Falsa: ricorso inammissibile e spese legali

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per aver messo in circolazione una banconota falsa da 100 euro. I giudici hanno respinto i motivi del ricorso, ritenendoli generici e infondati. In particolare, è stata negata l’applicabilità dell’attenuante del danno di speciale tenuità, confermando che il valore di 100 euro non è considerato lieve. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Banconota Falsa: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

L’utilizzo di una banconota falsa è un reato serio con conseguenze significative, come dimostra una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Il caso in esame riguarda un cittadino condannato in via definitiva per aver messo in circolazione una banconota da 100 euro contraffatta. Analizziamo la decisione della Suprema Corte che ha dichiarato il suo ricorso inammissibile, confermando la condanna e aggiungendo ulteriori sanzioni.

I Fatti del Processo

Il percorso giudiziario dell’imputato ha avuto inizio con una condanna del Tribunale di Siracusa per il reato previsto dall’art. 455 del codice penale, ovvero l’aver speso una banconota falsa. La decisione è stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Catania. Nonostante i due gradi di giudizio sfavorevoli, l’imputato ha deciso di presentare un ultimo appello alla Corte di Cassazione, sperando di ribaltare l’esito del processo.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Cassazione

Il ricorrente ha basato la sua difesa su due argomenti principali, entrambi respinti con fermezza dalla Suprema Corte.

La Mancata Assunzione di Prove Decisive: un motivo generico

Il primo motivo di ricorso lamentava la mancata assunzione di prove considerate decisive. Tuttavia, la Cassazione ha bollato questa doglianza come inammissibile per due ragioni fondamentali:
1. Genericità: Il ricorrente non ha specificato quali fossero le prove decisive omesse, rendendo l’argomentazione vaga e non valutabile.
2. Inammissibilità in sede di legittimità: La richiesta implicava una nuova valutazione dei fatti, un’operazione che non rientra nei poteri della Corte di Cassazione, il cui compito è verificare la corretta applicazione della legge, non riesaminare le prove.

L’Attenuante del Danno di Speciale Tenuità per una banconota falsa

Il secondo motivo si concentrava sul mancato riconoscimento della circostanza attenuante del danno di speciale tenuità, prevista dall’art. 62, n. 4 del codice penale. L’imputato sosteneva che il danno causato dalla circolazione di una singola banconota falsa da 100 euro fosse sufficientemente lieve da giustificare uno sconto di pena. Anche questo argomento è stato giudicato manifestamente infondato.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione richiamando un proprio precedente consolidato (sentenza n. 23812 del 2013). La giurisprudenza di legittimità ha infatti già chiarito che la circostanza attenuante del danno di speciale tenuità non può essere applicata a un caso di messa in circolazione di una banconota falsificata del valore di 100 euro. Tale importo non è considerato di entità così lieve da giustificare una riduzione della pena. La Corte ha ritenuto le argomentazioni del ricorrente in palese contrasto non solo con il dato normativo, ma anche con un orientamento giurisprudenziale ormai stabile. Di conseguenza, il ricorso non aveva alcuna possibilità di essere accolto.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche della Decisione

La dichiarazione di inammissibilità ha reso la condanna definitiva. Ma le conseguenze per il ricorrente non si sono fermate qui. A causa della palese infondatezza del suo appello, la Corte di Cassazione lo ha condannato al pagamento di tutte le spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: i ricorsi in Cassazione devono basarsi su solide questioni di diritto e non possono essere un tentativo di rimettere in discussione l’accertamento dei fatti. Inoltre, conferma che la circolazione di una banconota falsa da 100 euro è un reato considerato di una certa gravità, per il quale non sono previsti sconti di pena legati alla presunta lievità del danno.

È possibile ottenere uno sconto di pena per danno di lieve entità se si mette in circolazione una banconota falsa da 100 euro?
No, la Corte di Cassazione ha stabilito, confermando un orientamento precedente, che la circostanza attenuante del danno di speciale tenuità (art. 62, n. 4 c.p.) non si applica in caso di circolazione di una banconota falsificata di valore pari a 100 euro.

Perché il ricorso per cassazione è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato giudicato inammissibile perché il primo motivo era generico e chiedeva una rivalutazione dei fatti non consentita in sede di legittimità, mentre il secondo motivo era manifestamente infondato, in quanto si poneva in contrasto con la legge e la giurisprudenza consolidata.

Quali sono le conseguenze per chi presenta un ricorso inammissibile in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, di una somma di denaro (tremila euro) in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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