LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Bancarotta post fallimentare: la Cassazione annulla

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un indagato accusato di bancarotta post fallimentare. La Corte ha ritenuto che il Tribunale del Riesame non avesse adeguatamente motivato come le azioni dell’indagato, relative a una società acquirente di un ramo d’azienda, avessero concretamente danneggiato i creditori della società originaria già fallita. In particolare, è stata criticata la mancanza di una chiara distinzione tra i danni derivanti dalla cessione pre-fallimentare e quelli della successiva gestione post-fallimentare.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Bancarotta Post Fallimentare: La Cassazione Annulla la Custodia Cautelare per Vizio di Motivazione

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, è intervenuta su un complesso caso di bancarotta post fallimentare, annullando un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. La decisione evidenzia principi fondamentali sulla necessità di una motivazione rigorosa da parte dei giudici, specialmente quando le vicende societarie sono intrecciate e riguardano il fallimento di più entità collegate.

I Fatti: L’Accusa di Sviamento di Attività

Il caso trae origine da un’indagine per reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale, riciclaggio e autoriciclaggio, aggravati dall’agevolazione mafiosa. Al centro della vicenda vi era un imprenditore, accusato di aver contribuito al dissesto di una società, chiamiamola ‘Impianti S.r.l.’, che a sua volta aveva acquisito un ramo d’azienda da un’altra società già dichiarata fallita, la ‘Do.Si.An. S.r.l.’.

Secondo l’accusa, l’imprenditore, attraverso una serie di operazioni, avrebbe sviato contratti e commesse dalla ‘Impianti S.r.l.’ verso altre società a lui riconducibili. Questa condotta avrebbe causato il fallimento della ‘Impianti S.r.l.’, con un effetto a catena negativo sul patrimonio della ‘Do.Si.An. S.r.l.’, i cui creditori contavano sul valore del ramo d’azienda ceduto per soddisfare le proprie pretese.

Il Tribunale del Riesame aveva confermato la misura della custodia cautelare in carcere, ritenendo sussistenti i gravi indizi di colpevolezza per tutti i reati contestati.

La Decisione della Cassazione: Analisi sulla Bancarotta Post Fallimentare

La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’indagato, annullando l’ordinanza e rinviando gli atti al Tribunale del Riesame per una nuova valutazione. Il punto focale della decisione è la carenza di motivazione del provvedimento impugnato riguardo al nesso causale tra la condotta contestata e il danno ai creditori della prima società fallita.

Il Rapporto tra le Due Procedure Fallimentari

I giudici di legittimità hanno sottolineato un punto cruciale: la ‘Impianti S.r.l.’ non era un bene di proprietà della ‘Do.Si.An. S.r.l.’, ma una società autonoma che ne aveva solo acquisito un ramo d’azienda. Pertanto, il suo fallimento non comporta automaticamente un danno per i creditori della prima. Era necessario che il Tribunale spiegasse in modo chiaro e logico come le operazioni dolose sulla società acquirente avessero concretamente impoverito la massa fallimentare della società cedente.

La Necessità di Provare il Danno Concreto

La Cassazione ha rilevato che l’ordinanza del Riesame non aveva affrontato le specifiche doglianze della difesa, secondo cui il ramo d’azienda ceduto non costituiva l’asset principale della ‘Do.Si.An.’ e che il suo valore era stato sovrastimato. Inoltre, il Tribunale avrebbe dovuto chiarire il rapporto tra l’imputazione di bancarotta pre-fallimentare (per la cessione del ramo d’azienda) e quella di bancarotta post fallimentare (per la successiva gestione della società acquirente), dato che entrambe le condotte avrebbero inciso sullo stesso bene.

Le Motivazioni della Sentenza

La motivazione della Cassazione si fonda sull’obbligo del giudice di merito di fornire una giustificazione non meramente assertiva o apparente, ma concreta e puntuale. Il Tribunale del Riesame si era limitato a riaffermare l’impianto accusatorio senza verificare in concreto la sussistenza dei presupposti di fatto del reato. Non è sufficiente ipotizzare un danno; è necessario dimostrare, a livello di gravità indiziaria, come le presunte operazioni distrattive abbiano inciso negativamente e in modo diretto sui creditori della società originariamente fallita. Mancando questo passaggio logico, la motivazione risulta viziata e l’ordinanza cautelare illegittima.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale in materia di reati fallimentari complessi: la configurabilità di una bancarotta post fallimentare richiede una prova rigorosa del nesso causale tra la condotta illecita e il pregiudizio per i creditori della prima fallita. Non si può procedere per automatismi. I giudici cautelari devono analizzare in dettaglio la struttura dell’operazione e le sue reali conseguenze patrimoniali, distinguendo nettamente i diversi piani di responsabilità e le diverse procedure concorsuali coinvolte. La decisione rappresenta un importante monito a garantire che le misure restrittive della libertà personale siano fondate su una valutazione completa e logicamente coerente degli indizi raccolti.

Quando si configura la bancarotta post fallimentare in un caso di cessione di ramo d’azienda?
Si configura quando le operazioni dolose compiute sulla società acquirente del ramo d’azienda causano un danno effettivo e dimostrabile ai creditori della società cedente, già dichiarata fallita. Non è sufficiente il semplice fallimento della società acquirente.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare?
La Corte ha annullato l’ordinanza perché il Tribunale del Riesame non ha fornito una motivazione adeguata e non apparente sul come le condotte contestate all’indagato avessero concretamente danneggiato i creditori della prima società fallita, limitandosi a un’affermazione generica del danno.

Qual è il rapporto tra la bancarotta pre-fallimentare e quella post-fallimentare contestate nello stesso caso?
La Corte ha stabilito che il Tribunale avrebbe dovuto chiarire il rapporto tra le due imputazioni, poiché entrambe riguardavano lo stesso asset (il ramo d’azienda). Era necessario specificare se e come tale bene fosse stato oggetto di due distinte aggressioni patrimoniali in danno dei medesimi creditori.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati