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Avviso orale semplice e guida senza patente: non è reato

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26207/2024, ha stabilito che la guida senza patente da parte di un soggetto destinatario di un mero avviso orale semplice non costituisce reato ai sensi dell’art. 73 d.lgs. 159/2011. La Corte ha chiarito che tale avviso non è una vera e propria misura di prevenzione personale, requisito essenziale per la configurabilità del reato. Di conseguenza, la condanna è stata annullata per tale capo d’imputazione e la pena rideterminata per l’altro reato contestato.

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Pubblicato il 1 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Avviso orale semplice e guida senza patente: quando non è reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema di grande rilevanza pratica: la guida senza patente da parte di chi ha ricevuto un avviso orale semplice dal Questore. La pronuncia chiarisce in modo definitivo la natura di questo provvedimento e le sue conseguenze penali. La Corte ha stabilito che l’avviso orale “semplice” non integra una misura di prevenzione personale, requisito fondamentale perché la guida senza patente diventi un reato ai sensi dell’art. 73 del D.Lgs. 159/2011. Analizziamo insieme la vicenda e le motivazioni di questa importante decisione.

I fatti del processo

Il caso riguarda una donna condannata in primo grado e in appello per due distinti reati. Il primo (capo A) era la guida di un’autovettura senza aver mai conseguito la patente, con l’aggravante di essere destinataria di un avviso orale emesso dal Questore. Il secondo (capo B) consisteva nell’aver fornito false generalità ai Carabinieri durante il controllo.
La difesa ha presentato ricorso in Cassazione, contestando unicamente la condanna per la guida senza patente, sostenendo che un avviso orale semplice, come quello ricevuto dall’imputata, non potesse essere qualificato come una “misura di prevenzione personale”, presupposto richiesto dalla legge per trasformare un illecito amministrativo (la guida senza patente) in un reato.

La differenza tra avviso orale semplice e misura di prevenzione

Il cuore della questione giuridica ruota attorno alla natura dell’avviso orale. L’articolo 73 del cosiddetto “Codice Antimafia” (D.Lgs. 159/2011) punisce con l’arresto chi guida un veicolo senza patente se sottoposto a una misura di prevenzione personale definitiva. In assenza di tale misura, la stessa condotta è punita solo con una sanzione amministrativa dal Codice della Strada.

La Corte di Cassazione ha dovuto quindi stabilire se l’avviso orale semplice rientri o meno nel novero delle misure di prevenzione personali. Si tratta di un avviso con cui il Questore invita una persona a cambiare condotta, ma che, nella sua forma “semplice”, non è accompagnato da prescrizioni o divieti specifici (come, ad esempio, il divieto di frequentare determinati luoghi o persone).

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della difesa, annullando la condanna per il reato di guida senza patente. I giudici hanno spiegato che l’avviso orale semplice ha una natura “prodromica”, cioè preparatoria rispetto alle misure di prevenzione vere e proprie. Esso si basa su una mera “proclività a commettere azioni delittuose” e non su un accertamento dell'”attualità della pericolosità sociale” della persona, che è invece il presupposto essenziale per l’applicazione di misure che limitano la libertà personale.

Citando propri precedenti e anche sentenze della Corte Costituzionale, la Cassazione ha ribadito che la trasformazione della guida senza patente da illecito amministrativo a reato si giustifica solo per la particolare pericolosità del soggetto, attestata dalla sottoposizione a una vera misura di prevenzione. L’avviso orale, mancando di prescrizioni e di un accertamento di pericolosità attuale, non possiede questo “quid pluris”. Esso è un semplice monito a tenere una condotta conforme alla legge, non una misura restrittiva.

Conclusioni

La sentenza rappresenta un importante punto fermo: la guida senza patente, commessa da chi è destinatario di un mero avviso orale semplice, non costituisce reato. Affinché si configuri l’ipotesi penale, è necessario che il soggetto sia sottoposto a una misura di prevenzione personale in senso stretto, come la sorveglianza speciale. Di conseguenza, la Corte ha annullato la condanna per il capo A) e ha ricalcolato la pena per il solo reato residuo (false dichiarazioni), riducendola a otto mesi di reclusione. Questa decisione rafforza il principio di legalità e tassatività della norma penale, evitando un’interpretazione estensiva che avrebbe equiparato un semplice monito a una misura restrittiva della libertà personale.

Guidare senza patente dopo aver ricevuto un avviso orale semplice è reato?
No. Secondo la Corte di Cassazione, non è reato. La condotta rimane un illecito amministrativo punito dal Codice della Strada, perché l’avviso orale semplice non è considerato una misura di prevenzione personale, requisito necessario per la configurabilità del reato previsto dall’art. 73 del d.lgs. 159/2011.

Qual è la differenza tra un avviso orale semplice e una vera misura di prevenzione?
L’avviso orale semplice è un invito formale del Questore a tenere una condotta conforme alla legge, basato su una tendenza a commettere reati. Una misura di prevenzione personale (come la sorveglianza speciale) si fonda, invece, su un accertamento di pericolosità sociale attuale e comporta specifiche prescrizioni e limitazioni della libertà personale.

Perché la Cassazione ha annullato la condanna solo per uno dei due reati contestati?
La Corte ha annullato la condanna per la guida senza patente (capo A) perché ha ritenuto che il fatto non costituisse reato, data l’assenza del presupposto della misura di prevenzione. Ha invece lasciato intatta la condanna per il reato di false dichiarazioni a pubblico ufficiale (capo B), che non era stato oggetto del ricorso e i cui presupposti non erano in discussione. La pena finale è stata quindi rideterminata solo per quest’ultimo reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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