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Avviso difensore etilometro: il verbale fa sempre fede

Un automobilista, condannato per rifiuto di sottoporsi all’alcoltest, ha presentato ricorso in Cassazione sostenendo di non aver ricevuto l’avviso di farsi assistere da un legale. La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile, stabilendo che la menzione dell’avviso difensore etilometro nel verbale redatto dagli agenti è prova sufficiente, anche in assenza della firma dell’interessato. Il verbale, in quanto atto pubblico, fa fede fino a querela di falso e non può essere smentito da prove semplici come una registrazione video.

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Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Avviso Difensore Etilometro: Conta Solo Ciò che è Scritto nel Verbale

Quando si viene fermati per un controllo stradale e si sospetta la guida in stato di ebbrezza, la legge prevede una serie di garanzie per il cittadino. Tra queste, una delle più importanti è il diritto di essere avvisati della facoltà di farsi assistere da un legale di fiducia. Ma cosa succede se l’automobilista nega di aver ricevuto tale comunicazione, anche a fronte di un verbale che attesta il contrario? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa chiarezza, ribadendo la preminenza probatoria del verbale di polizia e specificando quando l’avviso difensore etilometro può considerarsi validamente dato.

Il Caso in Esame

Un conducente veniva condannato in primo e secondo grado per essersi rifiutato di sottoporsi all’accertamento tramite etilometro, reato previsto dall’art. 186, comma 7, del Codice della Strada. La difesa dell’imputato decideva di ricorrere in Cassazione, basando la sua argomentazione su un unico punto: la nullità del verbale di accertamenti urgenti. Secondo il ricorrente, infatti, gli agenti operanti non gli avevano comunicato la facoltà di farsi assistere da un avvocato, come previsto dall’art. 114 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale. A sostegno della sua tesi, la difesa faceva riferimento a una registrazione video da cui, a suo dire, emergeva tale omissione.

La Decisione della Cassazione: il Verbale Fa Piena Prova

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo manifestamente infondato e quindi inammissibile. I giudici supremi hanno ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità: ai fini della validità dell’atto, è sufficiente che l’avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore risulti dal verbale redatto dagli agenti.

La Corte ha sottolineato come la mancata sottoscrizione del verbale da parte dell’interessato non ne infici in alcun modo la validità. La firma è richiesta solo nel caso in cui la persona sottoposta a controllo renda dichiarazioni specifiche, come quella di nominare un difensore di fiducia. L’avviso, invece, è un atto degli operanti e la sua attestazione nel verbale è sufficiente a provarne l’avvenuta comunicazione.

Le Motivazioni: la Forza dell’Atto Pubblico e l’importanza dell’Avviso Difensore Etilometro

Il cuore della motivazione risiede nella natura giuridica del verbale di accertamento. Esso è un atto pubblico che, per legge, fa piena prova fino a querela di falso di quanto gli agenti attestano essere avvenuto in loro presenza. Questo significa che, per contestarne la veridicità, non basta una prova contraria di qualsiasi tipo, come una registrazione video privata. È necessario intraprendere un procedimento giudiziario specifico, la querela di falso, volto a dimostrare che il pubblico ufficiale ha attestato il falso.

La Corte ha specificato che la doglianza del ricorrente si risolveva in una mera contestazione della valutazione delle prove, inammissibile in sede di legittimità. La Corte di Cassazione, infatti, non può riesaminare i fatti e le prove, ma solo verificare la corretta applicazione delle norme di diritto. Poiché il verbale attestava l’avvenuta comunicazione e non era stato impugnato con querela di falso, la sua efficacia probatoria rimaneva intatta.

Le Conclusioni

Questa ordinanza riafferma con forza il valore probatorio degli atti redatti dalle forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni. Per i cittadini, la lezione è chiara: il contenuto di un verbale ha un peso legale preponderante. Affermare che un avviso non è stato dato, quando il documento ufficiale dice il contrario, non è sufficiente per invalidare l’atto. La strada per contestare la veridicità di un verbale è stretta e richiede l’attivazione di uno specifico e complesso strumento processuale. La decisione consolida la certezza del diritto e l’affidabilità degli atti compiuti dalle autorità, ponendo un onere probatorio molto gravoso su chi intenda metterne in discussione il contenuto.

La notifica del diritto a un avvocato durante un controllo con etilometro è valida anche se non firmo il verbale?
Sì. La Corte di Cassazione ha stabilito che è sufficiente che l’avviso sia menzionato nel verbale redatto dagli agenti. La firma della persona controllata non è necessaria per validare la comunicazione dell’avviso, ma solo per attestare eventuali dichiarazioni da essa rese.

Posso usare una registrazione video per dimostrare che la polizia non mi ha dato l’avviso legale?
No, secondo questa ordinanza una registrazione video non è di per sé sufficiente a invalidare quanto attestato nel verbale di polizia. Il verbale è un atto pubblico che fa piena prova fino a quando non viene contestato con una specifica procedura legale chiamata ‘querela di falso’.

Cosa significa quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato ‘manifestamente infondato’?
Significa che il ricorso è privo di argomentazioni giuridiche valide in modo evidente. Di conseguenza, la Corte lo dichiara inammissibile senza entrare nel merito della questione, la condanna precedente diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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