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Avviso alcoltest: la parola dell’agente basta

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza. Si conferma che l’avviso alcoltest, relativo alla facoltà di farsi assistere da un difensore, è valido anche se comunicato solo oralmente, qualora la circostanza sia provata dalla testimonianza dell’agente operante.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Avviso Alcoltest: La Testimonianza dell’Agente è Prova Sufficiente?

L’esito dell’alcoltest può essere invalidato se l’avviso della facoltà di farsi assistere da un avvocato non è documentato per iscritto? A questa domanda cruciale risponde un’ordinanza della Corte di Cassazione, che ribadisce un principio consolidato in materia di guida in stato di ebbrezza. L’analisi del caso chiarisce come la prova dell’avviso alcoltest possa essere fornita anche solo tramite la deposizione dell’agente accertatore, rendendo il ricorso dell’imputato inammissibile.

I Fatti di Causa

Un automobilista, a seguito di un incidente stradale da lui stesso provocato, veniva sottoposto all’accertamento del tasso alcolemico. I risultati confermavano uno stato di ebbrezza rientrante nella fattispecie più grave prevista dal Codice della Strada. Sulla base di tali accertamenti, l’uomo veniva condannato sia in primo grado dal Tribunale sia in secondo grado dalla Corte d’Appello.

Il Motivo del Ricorso: La Questione sull’Avviso Alcoltest

L’imputato decideva di ricorrere in Cassazione, basando la sua difesa su un unico, fondamentale punto: la violazione del diritto di difesa. Sosteneva, infatti, che gli esiti dell’alcoltest fossero inutilizzabili in quanto non gli era stato dato il dovuto avviso, previsto dall’art. 114 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, relativo alla facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia durante l’espletamento dell’atto.

La Tesi Difensiva

La difesa insisteva sulla mancanza della prova formale dell’avvertimento, ritenendo che l’assenza di un verbale scritto o di un documento che attestasse la comunicazione rendesse l’intero accertamento nullo. Si trattava, secondo il ricorrente, di un vizio procedurale insanabile che avrebbe dovuto portare all’annullamento della condanna.

La Decisione della Corte di Cassazione e le Motivazioni

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando le sentenze dei precedenti gradi di giudizio. Le motivazioni della decisione si fondano su principi giurisprudenziali ormai consolidati e chiariscono in modo inequivocabile la questione della validità dell’avviso alcoltest.

La Validità dell’Avviso Orale

In primo luogo, i giudici hanno ribadito che nessuna norma di legge impone che l’avvertimento del diritto all’assistenza difensiva debba essere dato in forma scritta. La comunicazione può legittimamente avvenire in forma orale. L’essenziale è che l’interessato sia stato effettivamente informato di questa sua facoltà prima dell’inizio dell’accertamento.

La Prova Testimoniale

Di conseguenza, la prova che tale avviso sia stato dato può essere fornita con ogni mezzo, inclusa la testimonianza dell’agente operante. Nel caso specifico, le sentenze di primo e secondo grado (in un’ipotesi di ‘doppia conforme’) avevano ampiamente motivato sul punto, basandosi sulla deposizione del Brigadiere intervenuto sul luogo dell’incidente. Il militare aveva dichiarato in modo chiaro e attendibile di aver informato l’automobilista della sua facoltà, e la credibilità di tale testimonianza non era mai stata messa in discussione dalla difesa.

L’Inammissibilità del Ricorso Ripetitivo

La Corte ha inoltre sottolineato che il ricorso era meramente riproduttivo di censure già esaminate e respinte correttamente dalla Corte d’Appello. I ricorsi in Cassazione sono inammissibili quando si limitano a reiterare le stesse argomentazioni senza confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza in esame rafforza un orientamento giurisprudenziale stabile e di grande rilevanza pratica. Per gli automobilisti, significa che non è possibile aggrapparsi alla mancanza di un documento scritto per contestare la validità di un alcoltest. Se l’agente di polizia giudiziaria testimonia in modo credibile di aver fornito l’avviso oralmente, l’accertamento è pienamente legittimo. Questa decisione evidenzia il valore probatorio della deposizione degli agenti accertatori nei procedimenti per guida in stato di ebbrezza. Infine, costituisce un monito per la difesa: un ricorso per cassazione deve sollevare vizi di legittimità concreti e non può essere una semplice riproposizione dei motivi d’appello.

L’avviso della facoltà di farsi assistere da un avvocato prima dell’alcoltest deve essere dato per iscritto?
No, la Corte di Cassazione ha confermato che la legge non richiede la forma scritta per questo avviso. Può essere validamente comunicato anche in forma orale.

Come si può provare che l’avviso è stato effettivamente dato se non è menzionato nel verbale?
La prova può essere fornita attraverso la deposizione in tribunale dell’agente che ha effettuato il controllo. La sua testimonianza, se ritenuta attendibile dal giudice, è sufficiente a dimostrare che l’avviso è stato correttamente dato.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione si limita a ripetere gli stessi motivi dell’appello senza aggiungere nuove critiche?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Come conseguenza, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata di tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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