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Avviso al difensore: è obbligatorio per l’alcoltest?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza e rifiuto di sottoporsi all’alcoltest. La Corte ha ribadito che, in caso di rifiuto del test, non sussiste l’obbligo di dare avviso al difensore, poiché la sua presenza è funzionale a garantire la correttezza di un atto irripetibile, non a convincere il conducente a sottoporsi all’esame. Il ricorso è stato respinto con condanna alle spese.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Avviso al difensore: non obbligatorio se si rifiuta l’alcoltest

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale in materia di circolazione stradale: l’obbligo di dare avviso al difensore prima di effettuare l’alcoltest. La Suprema Corte ha chiarito che tale garanzia difensiva non si applica nel caso in cui il conducente si rifiuti di sottoporsi all’accertamento. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale ormai stabile, fornendo indicazioni precise sulle procedure da seguire durante i controlli su strada.

Il caso in esame: il ricorso di un automobilista

Il caso trae origine dalla condanna di un automobilista, confermata in primo e secondo grado, per i reati di guida in stato di ebbrezza e rifiuto di sottoporsi all’accertamento tramite etilometro. La difesa del conducente ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando la violazione dell’articolo 114 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale. In particolare, si sosteneva l’illegittimità della procedura a causa del mancato avvertimento al proprio cliente della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia prima dell’alcoltest.

Secondo la tesi difensiva, tale omissione avrebbe viziato l’intero procedimento, rendendo illegittima la successiva contestazione del reato di rifiuto.

L’orientamento consolidato sull’avviso al difensore

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso palesemente infondato e quindi inammissibile. I giudici hanno richiamato la giurisprudenza consolidata di legittimità, secondo cui l’obbligo di dare avviso al difensore della facoltà di assistenza sussiste solo quando l’accertamento viene effettivamente eseguito. La logica di questa norma è chiara: la presenza del difensore è finalizzata a garantire che un atto di indagine “non ripetibile”, come l’alcoltest, si svolga nel pieno rispetto dei diritti della persona indagata.

La funzione della garanzia difensiva

La Corte ha specificato che il ruolo del difensore durante l’alcoltest è quello di vigilare sulla corretta esecuzione della procedura tecnica, assicurando la tutela dei diritti del proprio assistito. Tuttavia, questa garanzia non ha lo scopo di fornire al conducente una consulenza legale sulla convenienza o meno di sottoporsi all’accertamento. La decisione di rifiutare il test è una scelta personale dell’individuo, che configura un reato autonomo.

Le motivazioni della decisione

La motivazione della Corte si fonda su un principio cardine: la garanzia difensiva è funzionale all’atto che si compie, non alla volontà che lo precede. Nel momento in cui il conducente manifesta il suo rifiuto, l’atto di accertamento (l’alcoltest) non ha luogo. Di conseguenza, viene meno anche il presupposto per l’applicazione della garanzia difensiva, ovvero la necessità di controllare la regolarità di un atto di indagine che non verrà mai compiuto.

La Cassazione ha citato numerosi precedenti conformi, dimostrando come questo orientamento sia ormai un punto fermo nella giurisprudenza. Pertanto, il motivo del ricorso è stato giudicato in palese contrasto con i principi espressi dalla Corte stessa.

Le conclusioni

La decisione in commento conferma che il diritto di difesa, pur essendo un principio fondamentale, deve essere contestualizzato alla sua funzione specifica. In caso di controlli su strada, il conducente non può invocare la mancanza dell’avviso al difensore per giustificare il proprio rifiuto a sottoporsi all’alcoltest. Il rifiuto costituisce un reato autonomo e l’assenza dell’avviso non ne inficia la validità. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

È obbligatorio per le forze dell’ordine avvisare il conducente della facoltà di farsi assistere da un difensore prima di richiedere l’alcoltest?
No, l’obbligo non sussiste se il conducente si rifiuta di sottoporsi all’accertamento. La garanzia è prevista solo per l’esecuzione materiale del test.

Perché la presenza del difensore è importante durante l’alcoltest?
La presenza del difensore è funzionale a garantire che l’atto di indagine, essendo non ripetibile, sia condotto nel pieno rispetto dei diritti della persona sottoposta alle indagini e delle corrette procedure tecniche.

Cosa succede se un conducente rifiuta di sottoporsi all’alcoltest?
Il rifiuto di sottoporsi all’alcoltest costituisce un reato autonomo, punito dal Codice della Strada, indipendentemente dal fatto che il conducente fosse o meno in stato di ebbrezza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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