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Aumento di pena reato continuato: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due imputati che contestavano la motivazione sull’aumento di pena per reato continuato. L’ordinanza ribadisce che il giudice deve motivare l’aumento per ogni reato satellite, ma precisa che tale obbligo può essere assolto anche implicitamente, facendo riferimento alla gravità dei fatti, come la lesività di una condotta estorsiva. La Corte ha ritenuto congruo l’aumento stabilito in appello, confermando la condanna.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Aumento di pena per reato continuato: la motivazione può essere implicita

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4973/2025, è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale del diritto penale: i criteri per l’aumento di pena per reato continuato. Questa decisione chiarisce i confini dell’obbligo di motivazione del giudice, specificando quando una giustificazione implicita può essere considerata sufficiente e legittima.

Il caso: la contestazione sull’aumento di pena

Due soggetti condannati in secondo grado dalla Corte d’Appello di Catania ricorrevano in Cassazione, lamentando un vizio di motivazione e una violazione di legge proprio in relazione alla misura dell’aumento di pena applicato per la continuazione tra più reati. Secondo la difesa, i giudici di merito non avevano adeguatamente spiegato le ragioni che giustificavano l’entità dell’aumento sanzionatorio per i cosiddetti reati satellite.

L’applicazione dell’aumento di pena per reato continuato secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi manifestamente infondati, cogliendo l’occasione per ribadire i principi consolidati in materia. La regola generale, stabilita anche dalle Sezioni Unite, è che il giudice, in caso di reato continuato, deve seguire un percorso logico-giuridico preciso:

1. Individuare il reato più grave.
2. Stabilire la pena base per tale reato.
3. Calcolare e motivare l’aumento di pena in modo distinto per ciascuno degli altri reati (i cosiddetti reati satellite).

L’obbligo di motivazione non è però sempre uguale. La sua profondità è direttamente proporzionale all’entità degli aumenti di pena. L’importante è che la motivazione, per quanto sintetica, consenta di verificare che il giudice abbia rispettato il principio di proporzionalità e i limiti imposti dall’articolo 81 del codice penale, evitando di operare un mero cumulo materiale delle pene.

le motivazioni della Corte di Cassazione

Nel caso di specie, la Cassazione ha ritenuto che l’onere motivazionale fosse stato implicitamente assolto. I giudici di secondo grado, infatti, avevano giustificato l’aumento di pena ritenendolo “congruo” in relazione a due elementi specifici: la “non lieve entità e lesività della condotta estorsiva” e la “particolare intensità del dolo”.

Secondo gli Ermellini, questo riferimento alla gravità concreta del fatto è sufficiente a giustificare l’aumento applicato, rendendo la decisione del giudice d’appello immune da censure. La motivazione, sebbene non analitica per ogni singolo reato satellite, ha permesso di comprendere il ragionamento seguito e di escludere un’applicazione arbitraria della norma.

le conclusioni

L’ordinanza conferma un orientamento pragmatico della giurisprudenza. Se da un lato si richiede al giudice di non limitarsi a un calcolo automatico, dall’altro si ammette che la motivazione possa essere sintetica o implicita, purché ancorata a elementi concreti del caso, come la gravità del fatto e l’intensità dell’elemento soggettivo. La decisione ha comportato la dichiarazione di inammissibilità dei ricorsi e la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Come deve motivare il giudice l’aumento di pena per reato continuato?
Il giudice deve individuare il reato più grave, fissare la pena base e poi calcolare e motivare l’aumento per ciascun reato satellite. La motivazione deve essere proporzionata all’entità dell’aumento e permettere di verificare il rispetto dei limiti di legge.

Una motivazione implicita è sufficiente per giustificare l’aumento di pena?
Sì, secondo la Corte di Cassazione l’obbligo di motivazione può essere assolto anche implicitamente. Nel caso analizzato, il riferimento alla gravità della condotta estorsiva e all’intensità del dolo è stato ritenuto sufficiente a rendere congruo l’aumento di pena.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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