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Attualità esigenze cautelari: la Cassazione annulla

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza che imponeva l’obbligo di dimora a due donne, indagate per fatti risalenti a tre anni prima. La decisione si fonda sulla carente motivazione riguardo l’attualità delle esigenze cautelari, principio fondamentale per l’applicazione di misure restrittive della libertà personale. Il Tribunale del Riesame non ha spiegato adeguatamente perché, a distanza di tanto tempo, persistesse un concreto e attuale pericolo di reiterazione dei reati, imponendo un nuovo giudizio che tenga conto del lasso temporale trascorso.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attualità esigenze cautelari: il tempo trascorso conta

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 23925 del 2024, ribadisce un principio cruciale in materia di misure cautelari: il pericolo che giustifica una restrizione della libertà personale deve essere attuale e concreto. Questa pronuncia sottolinea come il semplice trascorrere del tempo possa affievolire le attualità esigenze cautelari, richiedendo al giudice una motivazione tanto più rigorosa quanto più i fatti contestati sono lontani nel tempo. Analizziamo insieme questo importante caso.

I fatti del procedimento

Il caso ha origine da un’articolata indagine penale che vedeva coinvolte due donne, rispettivamente moglie e figlia di un detenuto. Le accuse erano gravi: avrebbero contribuito a introdurre sostanze stupefacenti e anabolizzanti all’interno di un istituto penitenziario, agendo come complici del loro congiunto. A loro carico, anche l’ipotesi di corruzione di un agente di polizia penitenziaria.

Inizialmente, il Giudice per le Indagini Preliminari aveva disposto per entrambe la misura degli arresti domiciliari. Successivamente, il Tribunale del Riesame, pur confermando la gravità degli indizi, aveva attenuato la misura, sostituendola con l’obbligo di dimora in un comune specifico, con divieto di allontanarsi senza autorizzazione.

La questione giuridica: l’attualità delle esigenze cautelari dopo tre anni

La difesa delle due indagate ha presentato ricorso in Cassazione, sollevando un unico, ma decisivo, motivo di doglianza. I reati contestati risalivano a un periodo che si concludeva all’inizio del 2020. Al momento dell’applicazione della misura, erano trascorsi circa tre anni. La difesa ha quindi contestato la sussistenza del requisito dell’attualità esigenze cautelari, sostenendo che il Tribunale non avesse adeguatamente verificato se il pericolo di reiterazione dei reati fosse ancora concreto e presente dopo un così lungo lasso di tempo.

Il punto centrale è che una misura cautelare non ha una funzione punitiva, ma preventiva. Serve a neutralizzare un pericolo imminente. Se questo pericolo non è più attuale, la misura perde la sua stessa ragion d’essere.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendo fondate le censure della difesa. I giudici hanno chiarito che il requisito dell’attualità del pericolo non va confuso con l’imminenza di commissione di un nuovo reato, ma indica la continuità del periculum libertatis nel tempo. Questa continuità deve essere valutata sulla base di elementi recenti e concreti che dimostrino l’effettività del rischio.

La Corte ha affermato un principio fondamentale: quanto maggiore è la distanza temporale dai fatti contestati, tanto più approfondita e specifica deve essere la motivazione del giudice sulla persistenza del pericolo. Non è sufficiente basarsi sulla gravità dei fatti passati o sulla personalità criminale dei presunti complici.

Nel caso specifico, il Tribunale del Riesame si era limitato a valorizzare la complicità ‘stabile e fedele’ delle ricorrenti con il loro congiunto detenuto, ritenendo ‘probabile’ la perpetuazione di condotte analoghe. Secondo la Cassazione, questa motivazione è carente. Il Tribunale avrebbe dovuto spiegare per quali ragioni, a distanza di tre anni, quel pericolo di recidiva dovesse ritenersi ancora concreto e, soprattutto, attuale. Mancava un’analisi degli elementi fattuali eventualmente rivelatori della persistenza delle esigenze cautelari, un onere motivazionale che non è stato assolto.

Le conclusioni

In conclusione, la sentenza annulla l’ordinanza impugnata e rinvia gli atti al Tribunale del Riesame per un nuovo giudizio. Quest’ultimo dovrà attenersi al principio di diritto enunciato dalla Cassazione: dovrà compiere una valutazione più approfondita e circostanziata, spiegando con elementi concreti se, nonostante il notevole tempo trascorso, il pericolo di reiterazione dei reati sia ancora attuale. Questa decisione rafforza le garanzie individuali, ricordando che ogni limitazione della libertà personale deve essere ancorata a un’esigenza presente e non a un pericolo meramente ipotetico o passato.

Cosa significa esattamente attualità delle esigenze cautelari?
Significa che il pericolo che una persona commetta nuovi reati, inquini le prove o fugga deve esistere concretamente al momento in cui il giudice applica la misura cautelare, e non essere solo un’ipotesi basata su fatti accaduti molto tempo prima.

Perché il tempo trascorso dai fatti è così importante per una misura cautelare?
Perché una misura cautelare serve a prevenire un pericolo attuale, non a punire un reato passato. Più tempo passa, più è probabile che il pericolo si sia attenuato o sia scomparso. Pertanto, il giudice deve motivare in modo più approfondito perché ritiene che il rischio sia ancora presente.

Qual è stato l’errore del Tribunale del Riesame secondo la Cassazione?
L’errore è stato non aver fornito una motivazione adeguata e specifica per giustificare l’attualità del pericolo di reiterazione dei reati. A fronte di fatti risalenti a circa tre anni prima, il Tribunale si è basato su una valutazione generica della probabilità di nuove condotte illecite, senza ancorarla a elementi fattuali recenti che dimostrassero la persistenza di tale rischio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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