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Attenuanti truffa: la Cassazione sul danno di 400€

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per truffa. L’ordinanza stabilisce che un danno patrimoniale di 400 euro non è sufficiente per integrare l’attenuante della speciale tenuità del danno. La Corte ha inoltre ribadito che le attenuanti generiche possono essere negate anche solo in assenza di elementi positivi a favore dell’imputato e che la valutazione dei fatti non può essere riesaminata in sede di legittimità. Infine, è stato chiarito che per il ricorso in Cassazione non è necessario un mandato speciale se l’appello si è svolto con rito camerale non partecipato.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Truffa: Anche un Danno di 400 Euro Può Non Bastare

L’applicazione delle attenuanti truffa è un tema centrale nel diritto penale, spesso oggetto di dibattito nelle aule di giustizia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti su quando un danno economico possa considerarsi di ‘speciale tenuità’ e sui criteri per la concessione delle attenuanti generiche. Analizziamo insieme questa decisione per comprenderne la portata e le implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso: Il Ricorso Contro la Condanna per Truffa

Il caso riguarda un individuo condannato in primo e secondo grado per il reato di truffa. Non accettando la decisione della Corte d’Appello, l’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, affidandosi a diversi motivi. Le sue lamentele spaziavano da questioni procedurali a contestazioni sulla valutazione della sua responsabilità, fino al mancato riconoscimento di cause di non punibilità e di circostanze attenuanti.

I Motivi del Ricorso e la Valutazione della Cassazione

Il ricorrente ha sollevato quattro motivi principali, tutti respinti dalla Suprema Corte, che ha dichiarato il ricorso inammissibile.

La Questione Procedurale e il Rito Camerale

Il primo motivo riguardava una presunta questione di legittimità costituzionale di una norma del codice di procedura penale. La Corte lo ha ritenuto irrilevante, specificando che, essendosi il giudizio d’appello svolto con un procedimento ‘camerale non partecipato’ (senza la presenza fisica delle parti), non si applicavano le norme invocate dall’imputato.

La Responsabilità Penale: Un Riesame dei Fatti non Ammesso

Con il secondo motivo, l’imputato ha tentato di rimettere in discussione la sua colpevolezza per il reato di truffa. La Cassazione ha prontamente respinto questa doglianza, ricordando che il suo ruolo non è quello di riesaminare le prove e i fatti (sindacato di merito), ma di verificare la corretta applicazione della legge (sindacato di legittimità). Il ricorso, su questo punto, si limitava a riproporre argomenti già adeguatamente respinti dalla Corte d’Appello.

Il Cuore della Decisione: Le Attenuanti Truffa e la Loro Applicazione

I punti più significativi dell’ordinanza riguardano il terzo e il quarto motivo, incentrati sul mancato riconoscimento delle attenuanti e della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

La ‘Particolare Tenuità del Fatto’ (Art. 131-bis c.p.)

L’imputato lamentava il mancato riconoscimento della non punibilità per la particolare tenuità del fatto. La Corte ha definito il motivo manifestamente infondato, sottolineando come i giudici d’appello avessero già spiegato in modo logico e corretto perché l’episodio di truffa non potesse essere considerato di lieve entità, facendo riferimento specifico alle modalità con cui era stato commesso.

Le Attenuanti Generiche (Art. 62-bis c.p.)

Anche la richiesta di concessione delle attenuanti generiche è stata respinta. La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: il giudice di merito può negare queste attenuanti non solo in presenza di elementi negativi (come precedenti penali), ma anche semplicemente in assenza di elementi positivi meritevoli di considerazione. La decisione del giudice, se motivata in modo non contraddittorio come nel caso di specie, è insindacabile in sede di legittimità.

L’Attenuante del Danno di ‘Speciale Tenuità’ (Art. 62 n. 4 c.p.)

Il punto cruciale è il diniego dell’attenuante per il danno di speciale tenuità. Il danno causato alla persona offesa ammontava a 400 euro. Secondo la Corte, questa cifra non integra il requisito di ‘speciale tenuità’. Per applicare questa attenuante, il pregiudizio economico deve essere ‘lievissimo’, quasi irrisorio. La valutazione non si limita al mero valore monetario, ma considera anche il disvalore sociale complessivo della condotta e gli altri eventuali effetti pregiudizievoli subiti dalla vittima. La Corte ha citato precedenti in cui era stata esclusa la tenuità anche per importi inferiori (es. 82 euro), confermando un orientamento rigoroso.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Le motivazioni della Corte si fondano su principi giurisprudenziali consolidati. In primo luogo, il ricorso per cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sui fatti. In secondo luogo, la valutazione sulla concessione delle attenuanti è un giudizio di fatto riservato al giudice di merito, il cui operato è censurabile solo se la motivazione è manifestamente illogica o contraddittoria. Per quanto riguarda il danno, la Corte ha sottolineato che 400 euro, seppur non una somma ingente, rappresentano un pregiudizio concreto che, unito al disvalore della condotta truffaldina, impedisce di qualificare il fatto come di ‘speciale tenuità’. La decisione di condannare il ricorrente al pagamento delle spese e di una sanzione pecuniaria è la logica conseguenza della dichiarata inammissibilità del ricorso.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza offre spunti di riflessione importanti. Dimostra che, nel valutare le attenuanti truffa, i giudici non si limitano a un calcolo puramente matematico del danno. Viene attribuito un peso significativo alle modalità della condotta e al disvalore sociale del reato. Per gli operatori del diritto, ciò significa che per invocare con successo l’attenuante del danno tenue o la non punibilità per tenuità del fatto, non è sufficiente indicare un importo modesto, ma è necessario argomentare sull’assenza di altri fattori negativi che possano aggravare la valutazione complessiva del fatto.

Un danno economico di 400 euro è sufficiente per ottenere l’attenuante della speciale tenuità nel reato di truffa?
No. Secondo la Corte di Cassazione, un danno di 400 euro non integra l’attenuante del danno di speciale tenuità (art. 62, n. 4, c.p.), poiché questo richiede un pregiudizio ‘lievissimo’, ossia di valore economico pressoché irrisorio, tenendo conto anche del disvalore sociale della condotta.

Quando possono essere negate le circostanze attenuanti generiche?
Le circostanze attenuanti generiche (art. 62-bis c.p.) possono essere negate non solo in presenza di elementi negativi a carico dell’imputato (come precedenti penali), ma anche in assenza di elementi o circostanze di segno positivo che ne giustifichino la concessione. La decisione spetta al giudice di merito ed è basata su una valutazione complessiva.

È possibile chiedere in Cassazione una nuova valutazione delle prove già esaminate nei gradi precedenti?
No. Il giudizio della Corte di Cassazione è un ‘sindacato di legittimità’, non di merito. Ciò significa che la Corte non può rivalutare le prove o ricostruire i fatti, ma solo verificare che la legge sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza impugnata sia logica e non contraddittoria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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