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Attenuanti generiche: ricorso inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per sostituzione di persona. Il motivo, basato su una presunta errata applicazione delle attenuanti generiche, è stato ritenuto generico e infondato. La Corte ha chiarito che le attenuanti erano già state concesse in primo grado e che il contrasto tra dispositivo e motivazione si risolve con la prevalenza del primo. La pena, ricalcolata dalla Corte d’Appello escludendo la recidiva, non è risultata peggiorativa, rendendo il ricorso privo di fondamento.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Quando un Ricorso Diventa Inammissibile

Nel processo penale, la corretta formulazione dei motivi di ricorso è un elemento cruciale per poter sottoporre una sentenza al vaglio della Corte di Cassazione. Un’ordinanza recente ci offre uno spunto di riflessione fondamentale su come la genericità e la manifesta infondatezza delle doglianze, in particolare riguardo alle attenuanti generiche, possano condurre a una declaratoria di inammissibilità. L’analisi del caso evidenzia anche un importante principio relativo al rapporto tra la motivazione e il dispositivo di una sentenza.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per il reato di sostituzione di persona, previsto dall’art. 494 del codice penale. La Corte di Appello, intervenendo sulla sentenza di primo grado, l’aveva parzialmente riformata, rideterminando la pena inflitta all’imputato. Contro questa decisione, la difesa ha proposto ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo di impugnazione.

Il Motivo del Ricorso: L’applicazione delle attenuanti generiche

Il ricorrente lamentava la violazione di legge, in particolare degli articoli 62-bis c.p. (sulle attenuanti generiche) e di norme procedurali (artt. 125 e 597 c.p.p.). Sostanzialmente, si contestava il modo in cui la Corte d’Appello aveva trattato le circostanze attenuanti nel ricalcolare la sanzione. Secondo la difesa, il giudice di secondo grado non ne avrebbe tenuto conto adeguatamente, violando i principi che regolano la determinazione della pena in appello.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per due ragioni principali: la genericità del motivo e la sua manifesta infondatezza. Vediamo nel dettaglio il ragionamento seguito dai giudici.

La Genericità del Motivo e il Riconoscimento delle Attenuanti

In primo luogo, la Corte ha osservato che la Corte territoriale aveva, in realtà, correttamente riconosciuto che le attenuanti generiche erano già state applicate all’imputato fin dalla sentenza di primo grado. La doglianza del ricorrente, quindi, partiva da un presupposto errato, ignorando quanto già stabilito nel merito. Il ricorso è apparso generico proprio perché non si confrontava con la reale statuizione della sentenza impugnata.

Il Principio della Prevalenza del Dispositivo sulla Motivazione

Un punto chiave della decisione riguarda il principio che regola eventuali contrasti tra la parte dispositiva (la decisione finale) e la parte motiva (la spiegazione) di una sentenza. La Cassazione, richiamando un suo precedente orientamento (sentenza n. 7980/2017), ha ribadito che un simile contrasto non porta alla nullità della sentenza. Esso si risolve, invece, dando prevalenza all’elemento decisionale (il dispositivo) su quello giustificativo (la motivazione). Nel caso specifico, anche se ci fosse stata un’imprecisione nella motivazione, ciò che contava era la decisione finale contenuta nel dispositivo, che implicitamente riconosceva le attenuanti.

La Corretta Rideterminazione della Pena

Infine, la Corte ha verificato che il calcolo della pena effettuato dal giudice d’appello era corretto e non peggiorativo per l’imputato. Dopo aver escluso la recidiva, la Corte d’Appello era partita da una pena base di 9 mesi e vi aveva applicato la riduzione di un terzo proprio per le attenuanti generiche, in linea con quanto già deciso dal Tribunale. Di conseguenza, il trattamento sanzionatorio finale non solo non era peggiorato, ma era stato rideterminato in modo corretto, tenendo conto di tutti gli elementi a favore dell’imputato.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma un principio fondamentale del diritto processuale penale: un ricorso per cassazione deve essere specifico, puntuale e confrontarsi realmente con il contenuto della sentenza che intende criticare. Lamentare l’omessa applicazione di circostanze attenuanti, quando queste sono state di fatto concesse, costituisce un motivo generico e manifestamente infondato destinato all’inammissibilità. Inoltre, la decisione ribadisce la solidità del principio secondo cui il dispositivo prevale sulla motivazione, sanando eventuali incongruenze formali che non incidono sulla sostanza della decisione e non pregiudicano i diritti dell’imputato.

Perché il ricorso sulle attenuanti generiche è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché generico e manifestamente infondato. La Corte ha stabilito che le attenuanti generiche erano già state riconosciute e applicate nella sentenza di primo grado, e la Corte d’Appello ne aveva correttamente tenuto conto nella rideterminazione della pena.

Cosa accade in caso di contrasto tra la motivazione e il dispositivo di una sentenza?
Secondo la giurisprudenza citata, tale contrasto non determina la nullità della sentenza. Si risolve con la prevalenza logica dell’elemento decisionale (il dispositivo) su quello giustificativo (la motivazione).

La Corte d’Appello ha peggiorato la pena dell’imputato?
No. La Corte d’Appello, dopo aver escluso la recidiva, ha ricalcolato la pena partendo da una base di 9 mesi e applicando una riduzione di un terzo per le attenuanti generiche già riconosciute. Il trattamento sanzionatorio complessivo non è risultato deteriore per l’imputato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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