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Attenuanti generiche: quando la condotta le esclude

Un’ordinanza della Corte di Cassazione (Num. 7214/2025) chiarisce i limiti per la concessione delle attenuanti generiche. Il ricorso di un imputato, condannato per un reato stradale, è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha stabilito che la gravità della condotta – guida pericolosa in centro abitato con veicolo non assicurato – giustifica pienamente il diniego delle attenuanti, anche in presenza di un solo precedente di lieve entità. L’inammissibilità è stata dichiarata anche per un vizio procedurale, poiché il ricorso non si confrontava con le motivazioni della sentenza d’appello.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Non Bastano se la Condotta è Grave

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sul bilanciamento tra la richiesta di attenuanti generiche e la valutazione della gravità complessiva della condotta dell’imputato. Anche in presenza di un quadro di sostanziale incensuratezza, la pericolosità del comportamento può giustificare il diniego di ogni sconto di pena. Analizziamo insieme questa decisione.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo per il reato previsto dall’art. 186, comma 7, del Codice della Strada. La Corte d’Appello di Catanzaro aveva confermato la sentenza di primo grado, rigettando la richiesta di concessione delle attenuanti generiche.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso in Cassazione lamentando un vizio di motivazione. A suo dire, i giudici di merito non avrebbero adeguatamente giustificato il diniego, ignorando il suo stato di incensuratezza (macchiato solo da un precedente contravvenzionale non significativo). L’appello si basava sull’idea che tale elemento positivo dovesse prevalere nella valutazione complessiva.

La Decisione della Corte: Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La decisione si fonda su due pilastri: uno di natura procedurale e uno di merito.

Dal punto di vista procedurale, la Corte ha ribadito un principio fondamentale: il ricorso non può limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni già respinte in appello, ma deve confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata, evidenziandone le specifiche lacune o errori logici. In questo caso, il ricorso è stato giudicato generico e non conforme a tale requisito.

Le Motivazioni della Decisione e le implicazioni sulle attenuanti generiche

Entrando nel merito, la Suprema Corte ha stabilito che la motivazione della Corte d’Appello non era né inesistente né meramente apparente. Al contrario, i giudici avevano compiuto una valutazione completa e logica, valorizzando elementi che andavano ben oltre il singolo precedente penale dell’imputato.

La gravità del fatto è stata considerata determinante. La condotta dell’imputato non era una semplice infrazione, ma un comportamento di elevata pericolosità: procedeva a forte velocità in un centro abitato con un’andatura ‘ondivaga’, mettendo a rischio la sicurezza pubblica. A questo si aggiungevano due circostanze di notevole rilievo: il veicolo era privo sia di copertura assicurativa che di revisione. Questi elementi, nel loro insieme, delineano un quadro di grave irresponsabilità che, secondo la Corte, giustifica ampiamente la decisione di non concedere le attenuanti generiche.

Conclusioni

L’ordinanza rafforza un principio cardine nella valutazione giudiziale: l’incensuratezza non è un passe-partout per ottenere una riduzione della pena. Il giudice ha il dovere di effettuare un’analisi complessiva della personalità del reo e della gravità del reato. La condotta concreta, specialmente se connotata da un’elevata pericolosità sociale e da un disprezzo per le regole fondamentali della convivenza civile (come quella di circolare con un veicolo assicurato), può e deve essere considerata un fattore preponderante. Questa decisione serve da monito: per ottenere le attenuanti generiche non basta avere una fedina penale pulita, ma è necessario che la condotta nel suo complesso non riveli una particolare gravità o pericolosità.

Avere la fedina penale quasi pulita garantisce automaticamente la concessione delle attenuanti generiche?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la concessione delle attenuanti generiche non è automatica e dipende da una valutazione complessiva del fatto. La particolare gravità della condotta può giustificare il diniego, anche a fronte di un solo precedente di lieve entità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile anche da un punto di vista procedurale?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché non si confrontava specificamente con la motivazione della sentenza d’appello. Invece di contestare il ragionamento dei giudici di secondo grado, si limitava a riproporre le stesse doglianze, venendo meno alla sua funzione critica.

Quali elementi specifici ha considerato la Corte per giudicare grave la condotta dell’imputato?
La Corte ha valorizzato una serie di elementi per determinare la gravità del fatto: la guida a elevata velocità in un centro abitato, l’andatura ‘ondivaga’ e pericolosa del veicolo, e il fatto che l’auto fosse priva sia di copertura assicurativa sia della prescritta revisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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