Attenuanti Generiche: La Cassazione Spiega i Requisiti di Ammissibilità del Ricorso
L’ottenimento delle attenuanti generiche rappresenta spesso un punto cruciale nei processi penali, potendo incidere significativamente sulla determinazione della pena. Tuttavia, una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda che la richiesta di tale beneficio, specialmente in sede di legittimità, deve seguire regole procedurali rigorose. Un ricorso formulato in maniera generica, che non si confronta criticamente con la decisione del giudice precedente, è destinato a essere dichiarato inammissibile, con conseguenze negative per il ricorrente. Analizziamo insieme questa importante pronuncia.
I Fatti di Causa
Il caso trae origine da una condanna per il reato previsto dall’art. 335 del codice penale, confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato, non rassegnandosi alla decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, affidando le sue speranze a un unico motivo: la mancata concessione delle attenuanti generiche. La difesa sosteneva che i giudici dei gradi precedenti avessero errato nel negare questo beneficio.
La Decisione della Corte di Cassazione sulle attenuanti generiche
La Suprema Corte, con una decisione tanto sintetica quanto chiara, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa statuizione ha impedito ai giudici di entrare nel merito della questione, ovvero di valutare se le circostanze del caso concreto giustificassero o meno una riduzione di pena. Oltre alla declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.
Le Motivazioni della Decisione
Il cuore della pronuncia risiede nelle motivazioni che hanno portato all’inammissibilità. La Corte ha sottolineato che il motivo del ricorso era formulato in modo non consentito in sede di legittimità. Perché? Perché non si confrontava con la ‘puntuale esposizione dei criteri’ adottati dal giudice di merito per negare il beneficio richiesto.
In altre parole, non è sufficiente presentarsi davanti alla Cassazione e limitarsi a lamentare la mancata concessione delle attenuanti generiche. Il ricorso deve, invece, attaccare specificamente il ragionamento logico-giuridico seguito dalla Corte d’Appello. L’appellante deve dimostrare dove e perché il giudice precedente ha sbagliato nel valutare gli elementi a sua disposizione. Una critica generica, che si limita a riproporre la richiesta senza smontare le argomentazioni della sentenza impugnata, è priva della specificità richiesta dalla legge e, pertanto, non può essere accolta.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti. È un giudizio di legittimità, che verifica la corretta applicazione della legge e la coerenza della motivazione. Di conseguenza, chi intende impugnare una decisione sfavorevole sulle attenuanti generiche deve strutturare il proprio ricorso come una critica argomentata e specifica alla sentenza precedente. Diversamente, il rischio concreto non è solo quello di vedere confermata la condanna, ma anche di subire un’ulteriore condanna al pagamento di spese e sanzioni, come avvenuto nel caso di specie.
Perché un ricorso per la concessione delle attenuanti generiche può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se non contesta in modo specifico e puntuale i criteri e le motivazioni che il giudice di merito ha utilizzato per negare il beneficio. Una semplice richiesta generica, che non si confronta con la motivazione della sentenza impugnata, non è sufficiente in sede di legittimità.
Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la somma è stata fissata in tremila euro.
È sufficiente chiedere nuovamente le attenuanti generiche in Cassazione se sono state negate in appello?
No, non è sufficiente. L’atto di ricorso deve contenere una critica argomentata e precisa della decisione del giudice precedente, spiegando perché la sua valutazione sarebbe errata dal punto di vista legale o logico, e non può limitarsi a riproporre la medesima richiesta.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 11324 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 11324 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 07/02/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato a PALERMO il 16/06/1991
avverso la sentenza del 13/07/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME
N. 32919/24 COGNOME
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui all’art. 335 cod. pen.);
Esaminati i motivi di ricorso;
Ritenuto che il motivo dedotto nel ricorso, relativo alla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, non è consentito in sede di legittimità in quanto non si confronta con la puntuale esposizione dei criteri adottati dal giudice di merito al fine di negare il beneficio richiesto;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 07/02/2025