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Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per un reato fallimentare. La richiesta di concessione delle attenuanti generiche è stata respinta perché il motivo di appello era formulato in modo eccessivamente generico e non supportato da elementi concreti, confermando la condanna e aggiungendo il pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Cassazione Sottolinea la Necessità di Motivi Specifici

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sulla corretta formulazione dei motivi d’appello, in particolare quando si richiede il riconoscimento delle attenuanti generiche. La Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: una richiesta generica e non supportata da elementi concreti non può essere accolta e, anzi, rende il ricorso inammissibile. Questa decisione sottolinea l’onere per la difesa di articolare le proprie istanze in modo dettagliato e circostanziato.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un imputato per un reato fallimentare, specificamente previsto dall’art. 217, comma 2, della Legge Fallimentare. La Corte di Appello di Bologna aveva confermato la sentenza di primo grado. L’imputato, tramite il suo difensore, ha deciso di presentare ricorso per cassazione, affidandosi a un unico motivo: la presunta erronea motivazione della Corte d’Appello nel negare la concessione delle circostanze attenuanti generiche previste dall’art. 62-bis del codice penale.

Il Problema della Genericità del Motivo d’Appello

Il cuore della questione non risiede tanto nel merito della richiesta di una pena più mite, quanto nella forma con cui tale richiesta è stata avanzata. La Corte di Cassazione ha rilevato che il motivo di ricorso era inficiato da un vizio di origine. Il corrispondente motivo presentato in sede di appello era stato formulato in maniera eccessivamente vaga e generica. La difesa si era limitata a insistere per il riconoscimento delle attenuanti generiche senza, tuttavia, allegare alcun elemento specifico e positivamente valutabile a sostegno della propria istanza. In pratica, mancava qualsiasi argomentazione concreta che potesse giustificare una riduzione della pena basata sulla personalità dell’imputato o su altre circostanze del caso.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La motivazione di questa decisione si fonda su un principio cardine del diritto processuale penale: un motivo di ricorso non può sanare un vizio di genericità che affliggeva già il motivo d’appello. Se l’atto di appello è generico, il successivo ricorso per cassazione che ne lamenta la mancata valutazione eredita la stessa inammissibilità. I giudici hanno spiegato che non è compito della Corte d’Appello, né tantomeno della Cassazione, andare alla ricerca di potenziali elementi a favore dell’imputato che la difesa non ha esplicitamente indicato e argomentato. Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di Euro 3.000,00 a favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità negli Atti Giudiziari

Questa ordinanza serve da monito per la prassi legale: la richiesta di benefici come le attenuanti generiche non può essere una mera formula di stile. È indispensabile che la difesa articoli i motivi di impugnazione in modo specifico, dettagliato e supportato da elementi fattuali concreti. La genericità non solo indebolisce l’argomentazione, ma può portare a una declaratoria di inammissibilità, precludendo ogni possibilità di esame nel merito da parte del giudice. La specificità e la chiarezza sono, quindi, requisiti essenziali per garantire l’effettività del diritto di difesa.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato, relativo alla mancata concessione delle attenuanti generiche, era una semplice riproposizione di un motivo d’appello già affetto da ‘conclamata genericità’ e non supportato da alcun elemento concreto.

Cosa si intende per motivo d’appello ‘generico’ in questo contesto?
Significa che la difesa si era limitata a richiedere le attenuanti senza specificare alcun fatto, circostanza o elemento positivo (riguardante la condotta processuale, la personalità dell’imputato, ecc.) che il giudice avrebbe potuto valutare per concederle.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente?
Oltre alla conferma della condanna decisa nei gradi di merito, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 Euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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