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Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per omicidio colposo e omissione di soccorso. Il motivo, incentrato sulla richiesta di concessione delle circostanze attenuanti generiche, è stato ritenuto vago, non specifico e meramente reiterativo di argomentazioni già respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza una critica puntuale alla sentenza impugnata.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Circostanze Attenuanti Generiche: La Cassazione e i Limiti del Ricorso

L’ottenimento delle circostanze attenuanti generiche rappresenta un aspetto cruciale nel processo penale, potendo incidere significativamente sulla determinazione della pena. Tuttavia, la loro richiesta in sede di legittimità deve seguire canoni di specificità e critica argomentata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che un ricorso basato su motivi vaghi e ripetitivi è destinato all’inammissibilità, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una vicenda giudiziaria complessa. L’imputato era stato condannato in primo grado dal G.u.p. del Tribunale per i reati di omicidio colposo e omissione di soccorso stradale, commessi nel gennaio 2020. Successivamente, la Corte d’Appello, in parziale riforma della prima sentenza, aveva assolto l’imputato da una delle accuse di omissione di soccorso, confermando nel resto la condanna ma rideterminando in meglio il trattamento sanzionatorio.

Nonostante la riduzione della pena, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo di impugnazione.

Il Motivo del Ricorso e le Circostanze Attenuanti Generiche

Il fulcro del ricorso verteva sulla presunta violazione di legge e sul vizio di motivazione in relazione al mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. La difesa sosteneva che i giudici di merito avessero errato nel non concedere tale beneficio, che avrebbe comportato un’ulteriore diminuzione della pena inflitta.

Questa tipologia di attenuanti non è legata a specifiche condizioni previste dalla legge, ma è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice, che deve tener conto di tutti gli elementi positivi emersi a favore dell’imputato. È proprio la natura discrezionale di questa valutazione a rendere particolarmente ardua la contestazione in sede di legittimità.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. Secondo i giudici, la motivazione della Corte d’Appello sul punto era appropriata, logica e priva di vizi giuridici.

Il ricorso dell’imputato, invece, è stato giudicato carente sotto diversi profili:
1. Vaghezza e Genericità: Le argomentazioni presentate erano state ritenute troppo generiche, non riuscendo a individuare un errore specifico nel ragionamento dei giudici di merito.
2. Mancanza di Critica Specifica: Il ricorso non svolgeva una vera e propria critica argomentata contro la sentenza impugnata, ma si limitava a riproporre doglianze già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio.
3. Funzione del Ricorso in Cassazione: La Corte ha ribadito un principio consolidato: il ricorso non può essere una semplice riproposizione di censure, ma deve assolvere alla funzione di una critica puntuale e argomentata avverso la decisione che si intende contestare.

In sostanza, non basta lamentare il mancato riconoscimento delle attenuanti; è necessario dimostrare, con argomenti specifici, perché la decisione del giudice di merito sia illogica o giuridicamente errata. Poiché il ricorso non ha soddisfatto tali requisiti, è stato dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione in esame offre un importante monito per la redazione dei ricorsi in Cassazione, specialmente quando si contestano valutazioni discrezionali del giudice come quelle sulle circostanze attenuanti generiche. Un ricorso per essere ammissibile deve andare oltre la mera doglianza e costruire una critica strutturata, logica e puntuale della sentenza impugnata. In mancanza, non solo non si otterrà il risultato sperato, ma si andrà incontro alla condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale.

Perché la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso sulle circostanze attenuanti generiche?
La Corte non è entrata nel merito della concessione delle attenuanti, ma ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione è che i motivi presentati erano vaghi, non specifici e si limitavano a ripetere argomenti già esaminati e respinti dai giudici di merito, senza formulare una critica puntuale e argomentata contro la decisione della Corte d’Appello.

Cosa significa che un ricorso è ‘manifestamente infondato’?
Significa che il ricorso appare, a una prima analisi, palesemente privo di qualsiasi fondamento giuridico o logico. Le argomentazioni sono così deboli o irrilevanti da non richiedere un esame approfondito, portando a una declaratoria di inammissibilità.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso penale è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, come nel caso di specie, viene condannato al versamento di una somma di denaro (qui fissata in tremila euro) in favore della Cassa delle ammende, a meno che non dimostri di non avere colpa nella determinazione della causa di inammissibilità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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