LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 36276/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di due imputati contro il diniego delle attenuanti generiche. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, ritenendo la valutazione sulla gravità dei fatti e sulla mancanza di elementi favorevoli una motivazione logica e non censurabile in sede di legittimità, ribadendo i limiti nell’applicazione del bilanciamento delle circostanze.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: la Cassazione Fissa i Paletti sulla Valutazione del Giudice

Le attenuanti generiche, previste dall’art. 62-bis del codice penale, rappresentano uno strumento fondamentale per la personalizzazione della pena. La loro concessione, tuttavia, non è un atto dovuto ma è rimessa alla valutazione discrezionale del giudice. Con l’ordinanza in esame, la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi sui limiti di tale discrezionalità e sui motivi che possono portare a un ricorso inammissibile.

I Fatti del Processo

Due soggetti ricorrevano in Cassazione avverso una sentenza della Corte d’Appello di Torino. Il motivo principale del ricorso riguardava la mancata concessione delle attenuanti generiche e il giudizio di equivalenza tra una circostanza attenuante e le aggravanti contestate. Secondo la difesa, la decisione dei giudici di merito era viziata sia per violazione di legge sia per difetto di motivazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sulle Attenuanti Generiche

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi inammissibili, ritenendoli in parte non consentiti e in parte manifestamente infondati. La decisione si fonda su una netta conferma dell’operato della Corte territoriale, la cui motivazione è stata giudicata completa, logica e priva di vizi censurabili in sede di legittimità.

Le Motivazioni: Gravità dei Fatti e Corretta Applicazione della Legge

La Corte di Cassazione ha articolato la sua decisione sulla base di due pilastri fondamentali.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

In primo luogo, i giudici di legittimità hanno evidenziato come la Corte d’Appello avesse correttamente motivato il diniego delle attenuanti generiche valorizzando elementi concreti come la gravità dei fatti e l’assenza di elementi favorevoli alla mitigazione della pena. La Cassazione ribadisce un principio consolidato: la valutazione del giudice di merito su questi aspetti, se fondata su apprezzamenti di fatto e di diritto logici e non contraddittori, è insindacabile. Non spetta alla Cassazione riesaminare il merito della vicenda, ma solo verificare la correttezza giuridica e la coerenza del ragionamento del giudice precedente.

Il Bilanciamento tra Circostanze

In secondo luogo, la Corte ha ritenuto corretta l’applicazione dell’articolo 69, quarto comma, del codice penale. Questa norma stabilisce un divieto di prevalenza delle attenuanti rispetto a determinate aggravanti, tra cui quella prevista dall’articolo 112, primo comma, n. 4, del codice penale. La doglianza difensiva su questo punto è stata quindi giudicata manifestamente infondata, poiché la Corte d’Appello si è limitata ad applicare correttamente una precisa disposizione di legge.

Le Conclusioni: I Limiti del Sindacato di Legittimità

L’ordinanza riafferma il ruolo della Corte di Cassazione come giudice di legittimità e non di merito. La concessione o il diniego delle attenuanti generiche rientra in un potere discrezionale del giudice di merito che, se esercitato con una motivazione coerente, razionale e non manifestamente illogica, non può essere messo in discussione in sede di legittimità. La decisione implica che, per contestare efficacemente un diniego, non è sufficiente lamentare una diversa valutazione dei fatti, ma è necessario dimostrare un vizio logico o una violazione di legge nel ragionamento del giudice. Di conseguenza, i ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Quando un giudice può negare la concessione delle attenuanti generiche?
Un giudice può negare le attenuanti generiche quando la sua valutazione si basa su elementi concreti come la gravità dei fatti e la mancanza di aspetti positivi che possano giustificare una riduzione della pena. Se la motivazione è logica e coerente, tale decisione è insindacabile in Cassazione.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile?
Significa che la Corte di Cassazione lo respinge senza esaminarne il merito, perché i motivi presentati sono manifestamente infondati, non consentiti dalla legge o privi dei requisiti richiesti. La sentenza impugnata diventa così definitiva.

Le circostanze attenuanti possono sempre essere considerate prevalenti sulle aggravanti?
No. L’art. 69, comma quarto, del codice penale stabilisce specifici casi in cui è vietato al giudice ritenere le attenuanti prevalenti su determinate aggravanti, come quella prevista dall’art. 112, comma primo n. 4 cod. pen., oggetto della decisione in esame.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati