LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto di energia elettrica. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi, che riproponevano censure già respinte in appello, e conferma la legittimità del diniego delle attenuanti generiche in assenza di elementi positivi, sottolineando che la sola incensuratezza non è sufficiente. Viene inoltre confermata l’esclusione della particolare tenuità del fatto a causa della gravità oggettiva del reato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti generiche e furto di energia: il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per furto aggravato di energia elettrica. La decisione offre importanti spunti di riflessione sui requisiti di ammissibilità del ricorso per cassazione e sui criteri per la concessione delle attenuanti generiche, confermando un orientamento giurisprudenziale consolidato.

I fatti di causa

Il caso trae origine da una condanna per furto di energia elettrica, aggravato da diverse circostanze. L’imputato, dopo la conferma della condanna in appello, ha proposto ricorso per cassazione, articolando quattro motivi principali. Sostanzialmente, lamentava un’errata valutazione della sua responsabilità penale, la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), il diniego delle attenuanti generiche (art. 62-bis c.p.) e la mancata sostituzione della pena detentiva con una pena pecuniaria.

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Questa decisione non entra nel merito di tutte le questioni, ma si concentra sui vizi procedurali e sulla manifesta infondatezza dei motivi proposti. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Le motivazioni della Corte

L’ordinanza della Cassazione si sofferma su ciascuno dei motivi di ricorso, fornendo chiarimenti fondamentali. Vediamo i punti salienti.

Inammissibilità per genericità dei motivi

Il primo motivo di ricorso è stato giudicato inammissibile perché meramente riproduttivo delle censure già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. La Cassazione ha ribadito un principio cardine: il ricorso di legittimità non può limitarsi a reiterare le stesse argomentazioni, ma deve confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata, evidenziandone le specifiche illogicità o violazioni di legge. Una doglianza generica, che non attacca puntualmente il ragionamento del giudice di secondo grado, è destinata all’inammissibilità.

L’esclusione della particolare tenuità del fatto

Anche il secondo motivo, relativo all’applicazione dell’art. 131-bis c.p., è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte ha evidenziato come il giudice di merito avesse fornito un’ampia e logica motivazione, fondata sulla gravità oggettiva del fatto. La non tenuità dell’offesa al bene giuridico protetto (il patrimonio e il corretto funzionamento della rete di distribuzione) è stata considerata un ostacolo insuperabile per l’applicazione di tale causa di non punibilità.

Il diniego delle attenuanti generiche

Particolarmente rilevante è il rigetto del terzo motivo, concernente il diniego delle attenuanti generiche. La Corte ha ricordato che, a seguito della riforma del 2008, la concessione di tali circostanze non è più un automatismo derivante dalla sola incensuratezza dell’imputato. Il giudice può legittimamente negarle motivando sulla base dell’assenza di elementi o circostanze di segno positivo. Nel caso di specie, la Corte territoriale aveva correttamente fatto riferimento alla mancanza di qualsiasi elemento positivo idoneo a giustificare una riduzione di pena, richiamando le argomentazioni del Tribunale. Questo conferma che il giudizio sulle attenuanti generiche è un giudizio di fatto, insindacabile in sede di legittimità se la motivazione è logica e non contraddittoria.

La mancata sostituzione della pena

Infine, la Cassazione ha respinto anche la censura sulla mancata applicazione di una sanzione sostitutiva alla pena detentiva. La legge (art. 58, l. 689/1981) vincola il giudice alla valutazione dei criteri dell’art. 133 c.p.. In questo caso, il giudice di merito aveva operato una valutazione non sindacabile, ritenendo che l’imputato si sarebbe sottratto al pagamento della pena pecuniaria, data la sua pregressa morosità nei confronti del gestore della rete elettrica. Una motivazione logica e adeguata, che sfugge al controllo di legittimità.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame consolida importanti principi del diritto penale e processuale. In primo luogo, sottolinea la necessità di redigere ricorsi per cassazione specifici e critici, non meramente ripetitivi. In secondo luogo, ribadisce che la concessione delle attenuanti generiche è frutto di una valutazione discrezionale del giudice di merito, che può essere basata anche solo sull’assenza di elementi positivi a favore dell’imputato. Infine, conferma che anche la scelta sulla sostituzione della pena detentiva, se congruamente motivata, rientra nel potere discrezionale del giudice e non è facilmente censurabile in sede di legittimità.

È sufficiente riproporre in Cassazione gli stessi motivi dell’appello?
No, il ricorso è inammissibile se si limita a riprodurre le stesse censure già respinte in appello senza confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza impugnata.

La sola assenza di precedenti penali (incensuratezza) obbliga il giudice a concedere le attenuanti generiche?
No, specialmente dopo la riforma del 2008, l’assenza di precedenti non è più sufficiente. Il giudice può negare le attenuanti basandosi sulla mancanza di elementi positivi e sulla valutazione complessiva del fatto e della personalità dell’imputato.

Perché la Corte ha ritenuto infondato il motivo sulla mancata sostituzione della pena detentiva con una pena pecuniaria?
La Corte ha ritenuto che il giudice di merito avesse motivato adeguatamente la sua decisione, basandosi sulla previsione che l’imputato si sarebbe sottratto al pagamento, dato il suo precedente comportamento di mancato pagamento dei consumi di energia elettrica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati