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Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per traffico di un ingente quantitativo di cocaina. La Corte ha ribadito che la valutazione sulla concessione delle attenuanti generiche e sulla congruità della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata, come nel caso di specie, dalla gravità del fatto e dalla capacità a delinquere del soggetto.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: i Limiti al Sindacato della Cassazione

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui limiti del ricorso per la mancata concessione delle attenuanti generiche e per l’eccessività della pena. La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: la valutazione del trattamento sanzionatorio è una prerogativa del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se la motivazione è logica e non arbitraria. Analizziamo insieme la vicenda processuale e le conclusioni dei giudici.

I Fatti del Caso: Il Ruolo del Corriere

Il caso riguarda un giovane condannato per detenzione ai fini di spaccio di un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente. Nello specifico, l’imputato è stato trovato in possesso di un chilogrammo di cocaina con un principio attivo molto elevato, pari al 90,95%. Le indagini avevano accertato il suo ruolo non occasionale di corriere, evidenziando un suo inserimento stabile in un più ampio circuito criminale dedito al traffico di droga. Per commettere il reato, l’imputato si era avvalso dell’autovettura del padre.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione lamentando due aspetti principali:

1. Trattamento sanzionatorio eccessivo: Si contestava la severità della pena inflitta e, soprattutto, la mancata concessione delle attenuanti generiche.
2. Omessa motivazione: Si censurava la mancanza di una specifica motivazione da parte della Corte d’Appello riguardo alla sanzione accessoria della sospensione della patente di guida.

La Decisione della Corte sulle Attenuanti Generiche

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. Per quanto riguarda il primo motivo, i giudici hanno sottolineato che la graduazione della pena è espressione della discrezionalità del giudice di merito, esercitata sulla base dei criteri stabiliti dagli articoli 132 e 133 del codice penale. Un ricorso in Cassazione non può mirare a ottenere una nuova valutazione della congruità della pena, a meno che la determinazione non sia frutto di mero arbitrio o di un ragionamento palesemente illogico. Nel caso di specie, tale vizio era insussistente.

La Sanzione Accessoria della Patente di Guida

Anche il secondo motivo è stato respinto. La Corte ha osservato che la Corte d’Appello aveva confermato integralmente la sentenza di primo grado. Quest’ultima conteneva una motivazione congrua sulla sanzione accessoria, specificando che l’imputato aveva utilizzato l’auto per commettere il reato. Il motivo di appello, e di conseguenza il ricorso in Cassazione, è stato giudicato generico perché non si era confrontato adeguatamente con tale motivazione.

Le Motivazioni della Sentenza

Il cuore della decisione risiede nella riaffermazione della non sindacabilità delle valutazioni di merito in sede di legittimità. La Corte d’Appello aveva correttamente motivato il diniego delle attenuanti generiche e la determinazione di una pena superiore al minimo edittale facendo leva su due elementi cruciali: la gravità oggettiva del fatto, desumibile dall’enorme quantitativo e dall’elevata purezza della cocaina, e la capacità a delinquere dell’imputato, dimostrata dal suo ruolo consolidato di trasportatore all’interno di un’organizzazione criminale. Questa motivazione, secondo la Cassazione, è logica, coerente e immune da censure, rendendo il ricorso inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza conferma che per contestare efficacemente una sentenza in Cassazione non è sufficiente lamentare la severità della pena. È necessario dimostrare un vizio logico o un’arbitrarietà manifesta nel ragionamento del giudice che ha portato a quella determinazione. La discrezionalità del giudice di merito nella valutazione delle attenuanti generiche e nella quantificazione della pena è molto ampia e può essere superata solo in casi eccezionali. La decisione, inoltre, sottolinea l’importanza di formulare motivi di ricorso specifici, che si confrontino punto per punto con le argomentazioni della sentenza impugnata, pena la dichiarazione di inammissibilità per genericità.

È possibile contestare in Cassazione la severità di una pena decisa dal giudice di merito?
No, la valutazione sulla congruità della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito e non è sindacabile in Cassazione, a meno che la decisione non sia frutto di mero arbitrio o di un ragionamento palesemente illogico.

Perché non sono state concesse le attenuanti generiche all’imputato?
Le attenuanti generiche non sono state concesse a causa della gravità del fatto (detenzione di un chilo di cocaina ad alta purezza) e delle modalità della condotta, che indicavano un inserimento stabile dell’imputato in un circuito criminale dedito al traffico di droga nel ruolo di corriere.

Per quale motivo è stato dichiarato inammissibile il motivo di ricorso sulla sanzione accessoria della patente?
Il motivo è stato ritenuto inammissibile perché era generico e non si confrontava specificamente con la motivazione della sentenza di primo grado, la quale aveva già chiarito che l’imputato si era avvalso dell’autovettura per commettere il reato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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