Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 20904 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 20904 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME COGNOME
Data Udienza: 09/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a PIAZZA ARMERINA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 18/12/2023 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RILEVATO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con la sentenza impugnata, la Corte di appello di Caltanissetta ha confermato la pronuncia con cui il Gup del Tribunale di Enna aveva dichiarato NOME COGNOME colpevole del reato di cui all’alt 75 comma 2 d. Igs. 159 del 2011 condannandolo alla pena ritenuta di giustizia.
Avverso la predetta sentenza ha proposto ricorso l’imputato, per il tramite del difensore di fiducia, deducendo due motivi.
2.1. Con il primo deduce violazione di legge e vizio di motivazione in relazione all’affermazione di responsabilità dell’imputato.
2.2. Con il secondo motivo si duole del mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e della dosimetria sanzionatoria.
Il ricorso, proposto sulla base di censure manifestamente infondate ovvero generiche o non consentite, deve essere dichiarato inammissibile con ogni conseguenza di legge.
3.1. Il primo motivo deduce critiche non consentite in sede di legittimità, perché costituite da mere doglianze in punto di fatto, di contenuto estremamente generico e incentrate sulla denuncia di inesistenti vizi di contraddittorietà o di illogicità. Nella sente impugnata, al contrario, risulta dettagliatamente analizzato il profilo della sussistenza del contestato reato, alla luce di quanto concordemente dichiarato da tre testimoni, circa la presenza dell’imputato in INDIRIZZO.da Albana alle 00:20 A del 01/01/2022; le doglianze sono finalizzate a prefigurare una rivalutazione e/o alternativa rilettura delle fonti probator estranee al sindacato di legittimità e avulse da pertinente individuazione di specifici travisamenti di emergenze processuali valorizzate dai giudici di merito.
3.2. Manifestamente infondato e tendente a sottoporre a questa Corte valutazioni squisitamente di merito, ad essa sottratte, è il secondo motivo, con il quale il ricorrent afferma carente la motivazione con la quale gli sono state negate le circostanze attenuanti generiche: la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche è infatti giustificata da motivazione esente da manifesta illogicità (plurimi precedenti penali ed assenza di elementi positivi di valutazione), circostanza che rende la statuizione in parola insindacabile in sede di legittimità (Sez. 6, n. 42688 del 24/09/2008, COGNOME e altri, Rv 242419), anche considerato il principio affermato da questa Corte secondo cui non è necessario che il giudice di merito, nel motivare il diniego della concessione delle attenuanti generiche, prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, ma è sufficiente che egli faccia riferimento a quelli ritenuti d o comunque rilevanti, rimanendo disattesi o superati tutti gli altri da tale valutazione (Sez. 2, n. 3609 del 18/01/2011, COGNOME e altri, Rv. 249163; Sez. 6, n. 34364 del 16/06/2010, COGNOME, Rv. 248244).
3.3. E’ infine manifestamente infondato ed aspecifico il motivo attinente la dosimetria sanzionatoria, dal momento che la pena è stata contenuta nel minimo edittale di anni 1 di reclusione, ridotta a mesi 8 di reclusione per effetto del rito premiale prescelto.
Alla inammissibilità del ricorso consegue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali, nonché, ai sensi dell’art. 616 c.p.p., al versamento della somma, che si ritiene equa, di euro tremila a favore della cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 09/05/2024