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Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro il diniego delle attenuanti generiche. La Corte ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello logica e sufficiente, basata sull’assenza di elementi positivi a favore del ricorrente, condannandolo al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Cassazione Conferma il Diniego e Dichiara il Ricorso Inammissibile

L’ordinanza n. 10021 del 2024 della Corte di Cassazione offre un importante chiarimento sui criteri di valutazione del ricorso avverso il diniego delle attenuanti generiche. In un’epoca di crescente attenzione al garantismo, questa pronuncia ribadisce un principio fondamentale: la critica a una decisione del giudice di merito deve essere specifica e non può limitarsi a una generica lamentela. Esaminiamo nel dettaglio la decisione e le sue implicazioni.

Il Caso in Esame

La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. Il ricorrente sollevava un unico motivo di doglianza, lamentando sia la mancata concessione delle attenuanti generiche, sia l’eccessività del trattamento sanzionatorio applicato.

Secondo la difesa, la Corte territoriale non aveva adeguatamente considerato elementi che avrebbero potuto giustificare una riduzione della pena. Il caso giungeva quindi all’esame della Suprema Corte di Cassazione, chiamata a valutare la legittimità della decisione impugnata.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della richiesta di concessione delle attenuanti, ma si ferma a un livello preliminare, giudicando il ricorso stesso come “manifestamente infondato”.

La conseguenza diretta di tale declaratoria è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria è prevista proprio per scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente privi di fondamento.

Le Motivazioni: Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Il cuore della pronuncia risiede nelle motivazioni che hanno portato la Suprema Corte a ritenere l’impugnazione manifestamente infondata. I giudici hanno sottolineato che la motivazione della Corte d’Appello, sebbene sintetica, era del tutto esente da vizi logici evidenti.

La Corte territoriale aveva negato le attenuanti generiche basandosi su un presupposto chiaro: “l’assenza di elementi di segno positivo”. In altre parole, dall’analisi del caso e della personalità dell’imputato non erano emersi fattori meritevoli di una valutazione favorevole che potessero giustificare una mitigazione della pena. La Cassazione ha ritenuto che una tale motivazione, benché concisa, sia pienamente sufficiente a giustificare il diniego. Non spetta al giudice di merito andare alla ricerca di elementi positivi non evidenziati, ma è onere dell’interessato allegare e provare circostanze a proprio favore.

Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità: per contestare efficacemente il diniego delle attenuanti generiche, non è sufficiente una critica generica e astratta. È necessario che il ricorrente individui specifiche illogicità o contraddizioni nella motivazione del giudice di merito. Se la motivazione, come in questo caso, si fonda su un presupposto logico e fattuale (l’assenza di elementi positivi), il ricorso che non riesce a scalfire tale fondamento è destinato a essere dichiarato inammissibile. Questa decisione serve da monito sulla necessità di formulare ricorsi specifici e ben argomentati, evitando impugnazioni meramente dilatorie o pretestuose.

È sufficiente lamentare la mancata concessione delle attenuanti generiche per ottenere una revisione della sentenza?
No, non è sufficiente. Secondo l’ordinanza, il ricorso è inammissibile se la motivazione del giudice di merito che nega le attenuanti è logica e non palesemente errata, come nel caso in cui si basi sull’assenza di elementi positivi a favore dell’imputato.

Cosa significa che un ricorso è “manifestamente infondato” in relazione alle attenuanti generiche?
Significa che le argomentazioni del ricorrente sono palesemente prive di fondamento giuridico. In questo caso, il ricorso era infondato perché criticava una decisione (il diniego delle attenuanti) che era stata motivata in modo logico e coerente dalla Corte d’Appello, evidenziando la mancanza di elementi favorevoli all’imputato.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. Nel caso di specie, la somma è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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