Attenuanti Generiche: La Cassazione e i Limiti del Ricorso
Le attenuanti generiche rappresentano uno strumento fondamentale nel diritto penale, consentendo al giudice di adeguare la pena alla specifica realtà del fatto e alla personalità dell’imputato. Tuttavia, il loro mancato riconoscimento non apre automaticamente la strada a un ricorso per Cassazione. Un’ordinanza recente della Suprema Corte, la n. 9526 del 2024, ci offre un chiaro esempio di quando e perché un ricorso di questo tipo viene dichiarato inammissibile.
Il Caso in Esame: Un Ricorso Contro il Mancato Sconto di Pena
La vicenda processuale ha origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. Il ricorrente lamentava un ‘vizio di motivazione’ da parte dei giudici di secondo grado. Nello specifico, contestava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche con un giudizio di equivalenza e la conseguente applicazione della pena minima.
L’imputato sosteneva, in sostanza, che la Corte d’Appello non avesse spiegato a sufficienza le ragioni per cui gli erano state negate queste circostanze favorevoli, che avrebbero potuto comportare una riduzione della sanzione.
La Decisione della Corte di Cassazione sulle attenuanti generiche
La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. La Corte ha ritenuto l’unico motivo di ricorso ‘aspecifico e manifestamente infondato’.
Questa decisione comporta due conseguenze significative per il ricorrente:
1. La condanna al pagamento delle spese processuali.
2. Il versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista proprio per i casi di ricorsi inammissibili che evidenziano una colpa del proponente.
Le motivazioni
La Suprema Corte ha chiarito in modo netto il motivo della sua decisione. I giudici di legittimità hanno osservato che la Corte d’Appello aveva, in realtà, fornito una spiegazione per il diniego delle attenuanti generiche. La sentenza impugnata faceva esplicito riferimento ‘alle circostanze del fatto ed alla personalità dell’imputato’ come elementi ostativi alla concessione del beneficio.
Il ricorso, invece, non entrava nel merito di questa motivazione. Si limitava a una doglianza generica, senza argomentare specificamente perché la valutazione della Corte territoriale fosse errata o illogica. È proprio questa mancanza di specificità a rendere il ricorso inammissibile. La Corte di Cassazione, infatti, non è un terzo grado di giudizio nel merito, ma un giudice di legittimità: il suo compito non è rivalutare i fatti, ma controllare che la legge sia stata applicata correttamente e che le sentenze siano motivate in modo logico e coerente. Un ricorso che non individua un preciso errore di diritto o un vizio logico nella motivazione è destinato a fallire.
Le conclusioni
L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. Non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione del giudice; è necessario articolare un ricorso che sia specifico, puntuale e che attacchi le fondamenta logico-giuridiche della motivazione. Nel caso delle attenuanti generiche, se il giudice di merito ha motivato il suo diniego facendo riferimento a elementi concreti (come la gravità del reato o i precedenti dell’imputato), il ricorso deve dimostrare perché quella motivazione è palesemente illogica, contraddittoria o del tutto assente. In mancanza di ciò, il tentativo di ottenere uno ‘sconto’ in Cassazione si trasforma non solo in un insuccesso, ma anche in un ulteriore onere economico per il ricorrente.
È possibile ricorrere in Cassazione per il semplice mancato riconoscimento delle attenuanti generiche?
No. È possibile ricorrere solo se la motivazione della corte inferiore sul punto è mancante, palesemente illogica o contraddittoria. Se il giudice ha fornito una spiegazione basata su elementi concreti (come le circostanze del fatto o la personalità dell’imputato), un ricorso generico è destinato all’inammissibilità.
Cosa significa che un ricorso è ‘aspecifico e manifestamente infondato’?
Significa che il ricorso non indica in modo preciso i punti della sentenza che intende criticare (aspecifico) e che le sue argomentazioni sono così prive di fondamento giuridico da essere respinte senza un’analisi approfondita (manifestamente infondato).
Quali sono le conseguenze di un ricorso in Cassazione dichiarato inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, la dichiarazione di inammissibilità comporta per il ricorrente la condanna al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000 euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 9526 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 9526 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 06/02/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME nato a ROMA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 20/06/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDIIERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di NOME COGNOME;
ritenuto che l’unico motivo di ricorso, con cui si deduce il vizio di motivazione in merito al riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche con giudizio di equivalenza e minimo della pe aspecifico e manifestamente infondato avendo la Corte territoriale spiegato le ragioni del proprio decisum (pag. 3, con riferimento alle circostanze del fatto ed alla personalità dell’imputato);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del rico evidenziati i profili di colpa emergenti, al pagamento delle spese processuali e della somma d tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 6 febbraio 2024
Il Consigliere estensore
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Il Pres .dente