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Attenuanti generiche: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso riguardante il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. La decisione si fonda sulla constatazione che il motivo di ricorso era una mera ripetizione di quanto già dedotto in appello. La Corte ha ribadito che il diniego delle attenuanti è legittimo se basato su elementi decisivi, come i precedenti penali dell’imputato e la sua condotta aggressiva, senza necessità di una motivazione analitica.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Il Diniego è Legittimo se Ben Motivato

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli aspetti più discrezionali del giudizio penale, permettendo al giudice di adeguare la pena alla specificità del caso concreto. Tuttavia, questa discrezionalità non è illimitata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (Num. 2969/2024) offre un chiaro esempio di quando il diniego di tali circostanze sia corretto e di come un ricorso basato su motivi ripetitivi sia destinato all’inammissibilità.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per il delitto di lesioni personali aggravate, confermata in secondo grado dalla Corte d’Appello di Ancona. L’imputato decideva di ricorrere per Cassazione, affidando la sua difesa a un unico motivo: la violazione di legge e il vizio di motivazione in relazione alla mancata concessione delle attenuanti generiche. In sostanza, l’imputato lamentava che i giudici di merito non avessero adeguatamente valutato gli elementi a suo favore per una riduzione della pena.

La Decisione della Cassazione e le Motivazioni sulle Attenuanti Generiche

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una motivazione sintetica ma estremamente chiara. Il punto centrale della decisione risiede nel fatto che il motivo presentato dal ricorrente non era altro che una “pedissequa reiterazione” di argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. Questo vizio procedurale è di per sé sufficiente a precludere un esame nel merito da parte della Cassazione.

Le Motivazioni

Entrando nel vivo della questione, i giudici di legittimità hanno sottolineato come la Corte d’Appello avesse correttamente motivato il suo diniego. La decisione di non concedere le attenuanti generiche era stata fondata su due elementi specifici e decisivi:

1. I precedenti penali dell’imputato: La presenza di un passato criminale è un fattore che il giudice può legittimamente considerare per valutare negativamente la personalità del reo.
2. La condotta particolarmente aggressiva: Il comportamento tenuto dall’imputato durante il fatto, descritto come particolarmente violento nei confronti delle vittime, è stato un altro elemento chiave per negare il beneficio.

La Cassazione ha colto l’occasione per richiamare la propria giurisprudenza consolidata. Secondo gli Ermellini, per motivare il diniego delle attenuanti generiche, non è necessaria una disamina analitica di tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli, ma è sufficiente che il giudice di merito faccia riferimento agli elementi ritenuti decisivi o rilevanti per la sua scelta. Nel caso di specie, il richiamo ai precedenti e alla condotta aggressiva è stato ritenuto un “congruo riferimento”, pienamente sufficiente a sostenere la decisione.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce due principi fondamentali. Il primo, di natura processuale, è che il ricorso per Cassazione deve contenere critiche nuove e specifiche alla sentenza impugnata, non potendosi limitare a riproporre le stesse doglianze già respinte in appello. Il secondo, di natura sostanziale, è che la valutazione del giudice di merito sulle attenuanti generiche, seppur discrezionale, è insindacabile in sede di legittimità se ancorata a elementi concreti e motivata in modo logico e sufficiente. La decisione di non concedere le attenuanti a chi ha precedenti penali e ha agito con particolare aggressività è, pertanto, una scelta del tutto legittima. La conseguenza dell’inammissibilità è stata la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

È possibile presentare in Cassazione gli stessi motivi di appello già respinti?
No, il ricorso in Cassazione è inammissibile se si limita a una “pedissequa reiterazione” dei motivi già dedotti in appello e respinti dal giudice di merito.

Quali elementi può considerare il giudice per negare le attenuanti generiche?
Il giudice può legittimamente negare le attenuanti generiche basandosi su elementi ritenuti decisivi, come i precedenti penali dell’imputato e la sua condotta particolarmente aggressiva nei confronti delle persone offese.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come stabilito nel provvedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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