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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi di cinque imputati contro la decisione della Corte d’Appello di negare la concessione delle attenuanti generiche. La Suprema Corte ha ribadito che, per negare tale beneficio, è sufficiente una motivazione basata sull’assenza di elementi positivi di valutazione, senza che sia necessario un mero stato di incensuratezza per ottenerle.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Cassazione Conferma il Diniego in Assenza di Elementi Positivi

Nel processo penale, la concessione delle attenuanti generiche rappresenta un momento cruciale per la determinazione della pena. Questi benefici, disciplinati dall’art. 62-bis del codice penale, permettono al giudice di ridurre la sanzione sulla base di una valutazione complessiva della condotta e della personalità dell’imputato. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito i principi che guidano questa decisione, chiarendo quando il diniego è da considerarsi legittimo.

I Fatti del Caso

Cinque imputati presentavano ricorso alla Corte di Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. Il motivo principale del contendere era la mancata concessione delle attenuanti generiche, una decisione che i ricorrenti ritenevano viziata sia per violazione di legge sia per difetto di motivazione. Essi contestavano, inoltre, la misura della pena inflitta, giudicata eccessiva.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato i ricorsi manifestamente infondati e, di conseguenza, inammissibili. Secondo gli Ermellini, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione adeguata e logica sia per il diniego delle attenuanti sia per la determinazione della pena. La decisione si basa su un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità, rafforzato dalla normativa vigente.

Le Motivazioni: il Ruolo delle Attenuanti Generiche

Il cuore della pronuncia risiede nell’interpretazione dell’art. 62-bis c.p. La Corte di Cassazione ha evidenziato come la Corte d’Appello abbia correttamente giustificato il diniego delle attenuanti generiche sottolineando l’assenza di ‘elementi o circostanze di segno positivo’. I ricorsi, d’altro canto, non erano riusciti a indicare alcun elemento favorevole che fosse stato trascurato dal giudice di merito.

La Corte ha inoltre richiamato un orientamento giurisprudenziale pacifico, secondo cui il giudice può legittimamente motivare il mancato riconoscimento delle attenuanti proprio con l’assenza di elementi positivi. Questo principio assume ancora più forza dopo la riforma del 2008, a seguito della quale il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più considerato, di per sé, sufficiente per ottenere la diminuzione di pena.

Per quanto riguarda la misura della pena, la Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse esercitato correttamente la propria discrezionalità, come previsto dagli artt. 132 e 133 del codice penale. La pena è stata considerata equa in relazione all’entità del fatto e alla ‘spiccata aggressività’ dimostrata dagli imputati.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un’interpretazione rigorosa dei presupposti per la concessione delle attenuanti generiche. Per gli imputati e i loro difensori, emerge un’indicazione chiara: non basta l’assenza di elementi negativi (come i precedenti penali) per sperare in uno sconto di pena. È necessario, invece, evidenziare attivamente e concretamente circostanze di segno positivo – come il comportamento processuale, le scuse alla vittima, il risarcimento del danno, o altri elementi relativi alla personalità – che possano giustificare la concessione del beneficio. La decisione del giudice deve essere motivata, ma una motivazione che si fondi sulla semplice assenza di tali elementi positivi è da considerarsi pienamente legittima.

È sufficiente non avere precedenti penali per ottenere le attenuanti generiche?
No. Secondo la Corte di Cassazione, a seguito della riforma del 2008, il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche.

Per quale motivo il giudice può legittimamente negare le attenuanti generiche?
Il giudice può negare le attenuanti generiche motivando la sua decisione con l’assenza di elementi o circostanze di segno positivo. Non è tenuto a individuare elementi negativi, essendo sufficiente che non emergano aspetti positivi meritevoli di valutazione.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che il ricorso non venga esaminato nel merito. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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