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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle

La Corte di Cassazione, con ordinanza 45712/2024, dichiara inammissibile un ricorso contro il diniego delle attenuanti generiche. La Corte conferma che il giudice di merito può motivare la decisione basandosi su elementi decisivi come la personalità dell’imputato e la gravità del fatto, senza dover analizzare ogni singolo aspetto favorevole.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Discrezionalità del Giudice e i Limiti del Ricorso

Nel processo penale, la determinazione della pena è una fase cruciale che segue l’accertamento della responsabilità. Un ruolo fondamentale è giocato dalle cosiddette attenuanti generiche, circostanze che permettono al giudice di adeguare la sanzione alla specificità del caso concreto. Tuttavia, la loro concessione non è automatica. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 45712/2024) ribadisce i confini della discrezionalità del giudice di merito nel negarle e i motivi per cui un ricorso su questo punto può essere dichiarato inammissibile.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un’imputata avverso una sentenza della Corte d’Appello di Roma. L’unico motivo di doglianza riguardava il trattamento sanzionatorio e, in particolare, il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. La difesa sosteneva che la Corte territoriale non avesse adeguatamente valutato tutti gli elementi a favore dell’imputata. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva fondato la propria decisione negativa sulla personalità dell’imputata e sulla gravità oggettiva del fatto nella sua interezza, ritenendo questi elementi sufficienti a giustificare il diniego.

La Decisione della Corte di Cassazione e le motivazioni sulle attenuanti generiche

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, qualificandolo come “manifestamente infondato”. Gli Ermellini hanno colto l’occasione per riaffermare un principio consolidato in giurisprudenza: il giudice di merito, nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, non è obbligato a prendere in esame e a confutare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole emerso dagli atti o dedotto dalle parti.

Il Principio di Diritto: La Motivazione “per relationem”

La motivazione del giudice può essere sintetica ma efficace. È sufficiente che il giudice faccia riferimento agli elementi che ritiene decisivi per la sua valutazione. Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato la personalità dell’imputata e la gravità complessiva del reato. Questa valutazione, secondo la Cassazione, assorbe e supera implicitamente tutti gli altri elementi che la difesa avrebbe voluto far valere. Richiamando diverse sentenze precedenti, la Corte ha sottolineato che una volta individuati gli elementi preponderanti di segno negativo, gli altri argomenti a favore dell’imputato si considerano implicitamente disattesi.

Le conclusioni

La decisione in commento offre importanti spunti di riflessione. In primo luogo, conferma l’ampia discrezionalità del giudice di merito nella valutazione delle attenuanti generiche. Tale valutazione si basa su un giudizio complessivo che tiene conto di tutti gli indicatori previsti dalla legge, ma la motivazione può legittimamente concentrarsi solo su quelli ritenuti più significativi. In secondo luogo, evidenzia come un ricorso per cassazione basato unicamente sul mancato riconoscimento di tali attenuanti abbia scarse probabilità di successo se non è in grado di dimostrare un vizio logico manifesto o una violazione di legge nella motivazione del giudice precedente. Per la difesa, ciò significa che non basta elencare elementi favorevoli, ma è necessario argomentare in modo convincente perché la valutazione del giudice di merito sia stata palesemente errata o illogica. L’esito del ricorso, con la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma alla Cassa delle ammende, serve da monito sulla necessità di ponderare attentamente la fondatezza dei motivi di impugnazione.

Perché il giudice può negare le attenuanti generiche?
Il giudice può negare la concessione delle attenuanti generiche quando ritiene che elementi negativi, come la particolare gravità del fatto o la personalità dell’imputato, siano prevalenti rispetto a qualsiasi elemento favorevole. La sua decisione deve essere motivata, ma non è tenuto ad analizzare ogni singolo aspetto.

Cosa deve fare un giudice per motivare correttamente il diniego delle attenuanti generiche?
Secondo la Corte, è sufficiente che il giudice faccia riferimento agli elementi che ha ritenuto decisivi o comunque rilevanti per la sua decisione. Indicando questi elementi, si considerano implicitamente superati e disattesi tutti gli altri elementi non menzionati.

Quali sono le conseguenze se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, come in questo caso, la persona che lo ha presentato (il ricorrente) viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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