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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto, a cui erano state negate le attenuanti generiche. La Corte ha ribadito che il diniego è legittimo se motivato dalla semplice assenza di elementi positivi a favore dell’imputato, non essendo più sufficiente, dopo la riforma del 2008, il solo stato di incensuratezza. Il giudizio del giudice di merito è insindacabile se la motivazione è logica e non contraddittoria.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Basta l’Assenza di Elementi Positivi per Negarle

Le attenuanti generiche, previste dall’articolo 62-bis del codice penale, rappresentano uno strumento fondamentale a disposizione del giudice per adeguare la pena alla specifica situazione del reo. Tuttavia, la loro concessione non è automatica. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i presupposti per il loro diniego, confermando un orientamento ormai consolidato: l’assenza di elementi positivi può essere una ragione sufficiente per escluderle.

I Fatti del Caso: un Ricorso per Tentato Furto

Il caso analizzato dalla Suprema Corte riguarda un individuo condannato per tentato furto. La Corte d’Appello aveva confermato la condanna, negando la concessione delle attenuanti generiche. L’imputato ha quindi proposto ricorso per Cassazione, lamentando proprio tale diniego, ritenendolo ingiustificato.

La Decisione della Corte sulle Attenuanti Generiche

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile in quanto manifestamente infondato. Gli Ermellini hanno colto l’occasione per ribadire i principi che regolano la concessione e il diniego delle attenuanti generiche. La decisione del giudice di merito, che nega il beneficio, è legittima se basata sulla mera assenza di elementi o circostanze di segno positivo. In altre parole, non è necessario che sussistano elementi negativi; è sufficiente che non emergano fattori positivi meritevoli di considerazione.

Le Motivazioni: Il Ruolo del Giudice di Merito

Il cuore della pronuncia risiede nella valorizzazione del potere discrezionale del giudice di merito e nell’impatto della normativa vigente.

L’impatto della Riforma del 2008

La Corte ricorda che, a seguito della riforma dell’art. 62-bis c.p. (operata con la legge n. 125 del 2008), il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più un elemento sufficiente per giustificare la concessione delle attenuanti. Questo significa che avere una fedina penale pulita non dà diritto automatico a uno sconto di pena.

La Valutazione basata sull’Art. 133 c.p.

Il giudice, nel decidere se concedere o meno le attenuanti generiche, deve fare riferimento ai criteri indicati nell’articolo 133 del codice penale (gravità del reato e capacità a delinquere del colpevole). La motivazione del diniego è considerata adeguata anche se si concentra su un solo elemento ritenuto prevalente, come la personalità del colpevole, l’entità del reato o le modalità di esecuzione. Nel caso di specie, la Corte territoriale aveva congruamente motivato la sua decisione, evidenziando la totale mancanza di elementi positivi che potessero giustificare una riduzione della pena.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza conferma che la concessione delle attenuanti generiche è una valutazione di merito ampiamente discrezionale, sindacabile in Cassazione solo in caso di motivazione contraddittoria o manifestamente illogica. Per la difesa, ciò significa che non basta appellarsi alla mancanza di precedenti penali per sperare in uno sconto di pena. È necessario, invece, far emergere attivamente elementi positivi concreti – come il comportamento processuale, la resipiscenza, o le condizioni di vita del reo – che possano positivamente influenzare la valutazione del giudice.

È sufficiente avere la fedina penale pulita per ottenere le attenuanti generiche?
No, a seguito della riforma legislativa del 2008, il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più un fattore sufficiente per la concessione automatica delle attenuanti generiche.

Come deve motivare il giudice il diniego delle attenuanti generiche?
Il giudice può legittimamente motivare il diniego sulla base della semplice assenza di elementi o circostanze di segno positivo. La sua motivazione è considerata adeguata anche se si concentra su un solo elemento ritenuto prevalente tra quelli indicati nell’art. 133 c.p. (es. personalità del colpevole, modalità del reato), purché non sia contraddittoria.

Quali sono le conseguenze di un ricorso in Cassazione dichiarato inammissibile?
Secondo l’articolo 616 del codice di procedura penale, quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, come sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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