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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione di merito che negava le attenuanti generiche a un imputato per spaccio di stupefacenti. La sentenza sottolinea che, ai fini del diniego, è sufficiente la presenza di un singolo elemento negativo, come la gravità del reato o un precedente penale, senza che sia necessario uno stato di incensuratezza per ottenerle.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Quando un Solo Elemento Negativo Basta per Negarle

L’applicazione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli aspetti più discrezionali del processo penale, permettendo al giudice di adeguare la pena alla specificità del caso concreto. Tuttavia, questa discrezionalità non è illimitata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i presupposti per il loro diniego, confermando un orientamento consolidato: anche un solo elemento negativo può essere sufficiente a giustificare la mancata concessione del beneficio.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una sentenza della Corte di Appello di Roma che, in parziale riforma di una precedente decisione, aveva ridotto la pena inflitta a un individuo per il reato di spaccio di stupefacenti. La pena finale era stata fissata in due anni e due mesi di reclusione. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva negato la concessione delle circostanze attenuanti generiche previste dall’art. 62-bis del codice penale.

L’imputato, attraverso il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione proprio in relazione al diniego di tale beneficio.

La Valutazione delle Attenuanti Generiche da Parte della Corte

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, ritenendo il motivo infondato. Secondo i giudici di legittimità, la decisione della Corte di Appello era pienamente conforme ai principi giurisprudenziali in materia. La Corte territoriale aveva adeguatamente motivato la sua scelta basandosi su una serie di elementi ostativi, tra cui:

* Un recente precedente penale dell’imputato.
* La cospicua quantità di sostanza stupefacente rinvenuta.
* L’organizzazione dimostrata nell’attività di spaccio.
* La pluralità delle condotte di detenzione e cessione.
* L’utilizzo di canali social per facilitare i contatti con i clienti.

Questi fattori, nel loro complesso, delineavano un quadro di particolare gravità e una personalità dell’imputato non meritevole del beneficio.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte Suprema ha colto l’occasione per ribadire un principio fondamentale, specialmente a seguito della riforma dell’art. 62-bis introdotta nel 2008. Ai fini della concessione delle attenuanti generiche, non è più sufficiente il solo stato di incensuratezza dell’imputato. Il giudice deve valutare la presenza di elementi di segno positivo.

Di conseguenza, il mancato riconoscimento del beneficio può essere legittimamente motivato con l’assenza di tali elementi positivi o, a maggior ragione, con la presenza di circostanze negative. La Cassazione ha specificato che, in base ai principi costantemente affermati, il giudice può fondare la sua decisione anche su un solo elemento negativo, tra quelli indicati dall’art. 133 c.p., che sia ritenuto prevalente e decisivo. Questo singolo elemento può riguardare tanto la personalità del colpevole quanto la gravità del reato e le sue modalità di esecuzione.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa pronuncia consolida l’idea che le attenuanti generiche non sono un diritto automatico dell’imputato, ma una concessione che deve essere meritata attraverso elementi concreti e positivi. La decisione del giudice di merito, se logicamente e adeguatamente motivata, è difficilmente censurabile in sede di legittimità. Per la difesa, ciò significa che non basta appellarsi alla mancanza di precedenti penali, ma è necessario fornire al giudice elementi fattuali concreti che dimostrino la meritevolezza del proprio assistito nel ricevere uno sconto di pena.

È sufficiente non avere precedenti penali per ottenere le attenuanti generiche?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che, specialmente dopo la riforma del 2008, il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più un elemento sufficiente per la concessione automatica del beneficio.

Quali elementi possono portare al diniego delle attenuanti generiche?
Il diniego può essere giustificato dalla presenza di elementi negativi specifici, come un recente precedente penale, la cospicua quantità di stupefacenti, l’organizzazione dell’attività illecita, la pluralità delle condotte e l’uso di strumenti moderni (come i social) per commettere il reato.

Il giudice deve elencare tutti i motivi per cui nega le attenuanti generiche?
No. Secondo la Corte, il giudice può basare la sua decisione anche su un solo elemento negativo, tra quelli previsti dall’art. 133 del codice penale, se lo ritiene prevalente e sufficiente a determinare il mancato riconoscimento del beneficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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