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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro il diniego delle attenuanti generiche, stabilendo che la loro concessione non è un diritto. La Corte ha ribadito che, in seguito alla riforma del 2008, la mera assenza di precedenti penali non è più sufficiente. Per il riconoscimento delle attenuanti generiche è necessaria la presenza di elementi di segno positivo, la cui valutazione spetta al giudice di merito con motivazione logica e coerente.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Non Bastano i Meriti, Servono Elementi Positivi

Le attenuanti generiche rappresentano uno strumento fondamentale nel diritto penale, consentendo al giudice di adeguare la pena alla specifica situazione del reo. Tuttavia, la loro concessione non è un atto dovuto. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i presupposti per il loro riconoscimento, sottolineando come la semplice assenza di elementi negativi non sia più sufficiente. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato contro la sentenza di una Corte d’Appello che aveva negato la concessione delle attenuanti generiche. La difesa sosteneva che la decisione fosse ingiusta, ma la Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Il fulcro della questione non era la presenza di elementi negativi a carico dell’imputato, quanto piuttosto l’assenza di elementi positivi meritevoli di una valutazione favorevole.

La Decisione della Corte di Cassazione e le attenuanti generiche

La Suprema Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, ritenendola sorretta da una motivazione sufficiente e non illogica. I giudici hanno chiarito che, ai fini del riconoscimento delle attenuanti generiche, il giudice non è obbligato a cercare elementi positivi, ma deve valutare quelli eventualmente presentati dalla difesa o emergenti dagli atti.

La Corte ha fatto riferimento a un principio consolidato, rafforzato dalla riforma dell’articolo 62-bis del codice penale avvenuta nel 2008. Prima di tale modifica, lo stato di incensuratezza (ovvero l’assenza di precedenti penali) era spesso considerato un fattore determinante per la concessione del beneficio. Oggi, non è più così.

Le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda su un punto cruciale: il diniego delle attenuanti generiche può essere legittimamente giustificato dalla semplice assenza di elementi o circostanze di segno positivo. La sentenza impugnata aveva basato la sua decisione proprio su questo ‘difetto di elementi positivamente valorizzabili’.

La Cassazione ha inoltre precisato che la valutazione per le attenuanti è distinta da quella sulla recidiva. Anche se la recidiva non viene contestata, ciò non implica automaticamente il diritto a una riduzione di pena. Si tratta di due piani valutativi diversi e autonomi.

Di conseguenza, il ricorso è stato dichiarato inammissibile in quanto le censure proposte erano volte a contrastare una valutazione di merito, correttamente motivata dal giudice precedente, e non a evidenziare una violazione di legge.

Le conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale per chiunque affronti un processo penale: per sperare in una riduzione della pena grazie alle attenuanti generiche, non basta non avere precedenti o evitare comportamenti negativi. È necessario dimostrare attivamente la presenza di elementi positivi. Questi possono includere, ad esempio, una condotta processuale collaborativa, un sincero pentimento, o azioni concrete volte a risarcire il danno. La decisione finale spetta sempre al giudice, che deve motivare la sua scelta in modo logico e coerente con gli atti del processo.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure proposte non erano consentite in sede di legittimità, in quanto miravano a contestare la valutazione di merito del giudice precedente, la quale era supportata da una motivazione sufficiente e non illogica.

È sufficiente non avere precedenti penali per ottenere le attenuanti generiche?
No. A seguito della modifica dell’art. 62-bis del codice penale, lo stato di incensuratezza (assenza di precedenti) non è più da solo sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche. È necessaria la presenza di elementi positivi.

Il giudice può negare le attenuanti generiche anche se la recidiva non viene contestata?
Sì. La Corte ha chiarito che l’esclusione della recidiva e la concessione delle attenuanti generiche operano su piani valutativi diversi. Pertanto, la mancanza di una contestazione sulla recidiva non comporta automaticamente il diritto alle attenuanti, che possono essere negate per l’assenza di elementi positivi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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