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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle?

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza, confermando la decisione dei giudici di merito di non concedere le attenuanti generiche. La negazione è stata ritenuta legittima in virtù della pericolosità della condotta, dell’elevato tasso alcolemico, della personalità negativa e dei precedenti penali dell’imputato, evidenziando che l’assenza di elementi positivi giustifica tale scelta.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Non un Diritto, ma una Valutazione del Giudice

La concessione delle attenuanti generiche non è un atto dovuto, ma una facoltà discrezionale del giudice, che deve essere supportata da una motivazione logica e coerente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 9542 del 2024, ribadisce questo principio fondamentale, chiarendo quali elementi possono legittimamente portare alla loro negazione. Il caso analizzato riguarda un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza, il cui ricorso è stato dichiarato inammissibile proprio perché basato su una errata concezione di questo istituto.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna per i reati previsti dall’articolo 186 del Codice della Strada, commi 2 lett. c) e 2-sexies, ovvero guida con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l. La Corte d’Appello, riformando parzialmente la sentenza di primo grado, aveva confermato la responsabilità penale dell’imputato.

L’automobilista ha presentato ricorso in Cassazione lamentando un unico motivo: la mancata concessione delle attenuanti generiche. Secondo la difesa, il giudice di merito non avrebbe adeguatamente motivato la decisione di negare questo beneficio.

La Decisione della Corte di Cassazione e le attenuanti generiche

La Suprema Corte ha respinto la tesi difensiva, dichiarando il ricorso inammissibile. I giudici hanno ritenuto che la motivazione della Corte d’Appello fosse non solo adeguata, ma anche priva di illogicità. La decisione impugnata aveva infatti fondato la negazione delle attenuanti su una serie di elementi concreti e negativi, valutati complessivamente.

La Cassazione ha sottolineato che il ragionamento del giudice di secondo grado risultava coerente con le risultanze processuali e in linea con la consolidata giurisprudenza di legittimità. Viene così riaffermato un principio cardine: il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è legittimo quando non emergono elementi o circostanze di segno positivo meritevoli di considerazione.

Le Motivazioni: Perché sono state negate le attenuanti generiche?

La Corte territoriale aveva escluso l’applicazione delle attenuanti basandosi su una valutazione complessiva della condotta e della personalità dell’imputato. Nello specifico, i fattori decisivi sono stati:

* La pericolosità della condotta di guida: L’imputato aveva tenuto un comportamento alla guida particolarmente rischioso, aggravato dallo stato di ebbrezza.
* L’elevato tasso alcolemico: Il valore accertato superava ampiamente la soglia più grave prevista dalla legge, indicando un’alterazione psicofisica significativa.
* La personalità negativa: Questo giudizio era supportato dai precedenti penali a carico dell’imputato, anche specifici, che dimostravano una certa inclinazione a violare la legge.

La Corte di Cassazione ha validato questo approccio, spiegando che la valorizzazione della personalità dell’imputato, gravata da precedenti, e l’assenza di profili di particolare meritevolezza sono elementi sufficienti per giustificare la negazione del beneficio. Non è necessario che il giudice individui specifici elementi negativi, essendo sufficiente che non ne ravvisi di positivi.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre un importante spunto di riflessione sulle attenuanti generiche. Esse non costituiscono un diritto dell’imputato né un automatismo processuale. Al contrario, rappresentano uno strumento di personalizzazione della pena che il giudice può utilizzare quando ritiene che, nel caso concreto, esistano elementi positivi che rendano la sanzione standard eccessivamente afflittiva.

La decisione conferma che una motivazione basata su elementi concreti come la gravità del fatto, le modalità della condotta e la personalità dell’imputato (desunta anche dai precedenti penali) è pienamente legittima per escluderne la concessione. In assenza di circostanze che depongano a favore dell’imputato, il giudice non è tenuto a cercare ragioni per ridurre la pena.

Le circostanze attenuanti generiche devono essere sempre concesse?
No, la loro concessione non è un diritto dell’imputato ma una facoltà discrezionale del giudice, che deve valutare la presenza di elementi positivi.

Quali elementi può considerare il giudice per negare le attenuanti generiche?
Il giudice può basare la sua decisione su elementi negativi come la pericolosità della condotta, la personalità dell’imputato e i suoi precedenti penali, soprattutto se non emergono aspetti di particolare meritevolezza.

È sufficiente l’assenza di elementi positivi per negare le attenuanti?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche può essere legittimamente giustificato dalla semplice assenza di elementi o circostanze di segno positivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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