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Attenuanti generiche: quando il giudice può negarle

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per tentato furto in abitazione. Il motivo del ricorso verteva sulla mancata concessione delle attenuanti generiche. La Corte ha stabilito che il giudice di merito non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma può motivare il diniego basandosi sugli aspetti ritenuti decisivi, come in questo caso le modalità dell’azione e la scelta mirata della vittima.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Discrezionalità del Giudice e i Limiti del Ricorso in Cassazione

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli aspetti più delicati e discrezionali del processo penale. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’Ordinanza n. 9079/2024, offre un’importante chiave di lettura su come i giudici di merito debbano motivare il loro diniego e quali siano i limiti di un eventuale ricorso. Il caso in esame riguarda un soggetto condannato per tentato furto in abitazione, la cui unica doglianza verteva proprio sulla mancata applicazione di tali circostanze.

I Fatti del Caso: Il Ricorso Contro la Condanna per Tentato Furto

Un individuo, dopo aver visto confermata in appello la sua condanna per tentato furto in abitazione, decideva di presentare ricorso alla Corte di Cassazione. Il fulcro del suo appello non riguardava la sussistenza del reato o la sua colpevolezza, bensì un unico, specifico punto: il vizio di motivazione della Corte d’Appello nel negargli la concessione delle circostanze attenuanti generiche. Secondo la difesa, la corte territoriale non avrebbe adeguatamente valutato gli elementi a suo favore.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche e la Valutazione del Giudice

Le attenuanti generiche sono circostanze che, se riconosciute, possono portare a una significativa riduzione della pena. Il giudice ha un ampio potere discrezionale nel valutarne la sussistenza, basandosi su una serie di indici relativi alla personalità dell’imputato e alle modalità del fatto. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva negato il beneficio, e la difesa sosteneva che tale decisione fosse immotivata o illogica.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità: il giudice che nega le attenuanti generiche non è obbligato a prendere in considerazione e a confutare analiticamente tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti.

le motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sul principio di sufficienza ed economia processuale. Secondo la Cassazione, è sufficiente che il giudice di merito indichi gli elementi ritenuti decisivi e rilevanti per giustificare la propria decisione. Nel caso specifico, i giudici di merito avevano correttamente posto l’accento su due fattori chiave: le “modalità della condotta” e l'”oculata scelta del bersaglio”. Questi due elementi, indicativi di una certa pianificazione e di una non trascurabile capacità a delinquere, sono stati considerati prevalenti e sufficienti a giustificare il diniego delle attenuanti, rendendo superflua la disamina di altri eventuali aspetti a favore dell’imputato.

le conclusioni

L’ordinanza in esame conferma che la valutazione per la concessione delle attenuanti generiche è un giudizio di merito ampiamente discrezionale, sindacabile in sede di legittimità solo in caso di motivazione manifestamente illogica o assente. Non basta lamentare la mancata valorizzazione di alcuni elementi favorevoli per ottenere una revisione della decisione. È necessario dimostrare un vero e proprio “vizio di motivazione”. Questa pronuncia rafforza l’idea che il giudice possa concentrarsi sugli aspetti più significativi del fatto-reato, senza essere costretto a un’analisi enciclopedica di ogni singolo dettaglio processuale.

Un giudice deve considerare tutti gli elementi a favore dell’imputato per concedere le attenuanti generiche?
No, secondo la Corte di Cassazione non è necessario. Per motivare il diniego, è sufficiente che il giudice faccia riferimento agli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti, anche se sfavorevoli all’imputato.

Quali elementi sono stati considerati decisivi in questo caso per negare le attenuanti generiche?
La Corte ha ritenuto decisive le modalità della condotta e l’oculata scelta del bersaglio, elementi che sono stati considerati sufficienti a giustificare il diniego delle attenuanti, superando ogni altra valutazione.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, rendendo definitiva la sentenza impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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