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Attenuanti generiche: quando il diniego è legittimo

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 11249/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro il diniego delle attenuanti generiche. La Corte ha ribadito che, dopo la riforma dell’art. 62-bis c.p., il solo stato di incensuratezza non basta, essendo necessaria la dimostrazione di elementi di segno positivo che giustifichino una riduzione della pena.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Non Basta Essere Incensurati per Ottenerle

Le attenuanti generiche, previste dall’articolo 62-bis del codice penale, rappresentano uno strumento fondamentale per l’adeguamento della pena al caso concreto. Tuttavia, la loro concessione non è automatica. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 11249/2024) chiarisce in modo inequivocabile i presupposti per il loro riconoscimento, confermando un orientamento ormai consolidato: la semplice assenza di precedenti penali non è più sufficiente.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello che aveva confermato il diniego delle attenuanti generiche. La difesa sosteneva che tale decisione fosse ingiusta, contestando la valutazione operata dai giudici di merito. Il ricorso è giunto così all’esame della Suprema Corte di Cassazione.

La Decisione della Corte e le Motivazioni sulle Attenuanti Generiche

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, giudicandolo generico, manifestamente infondato e meramente reiterativo di argomentazioni già respinte in appello. La decisione si fonda su un principio giuridico chiaro e rigoroso.

Le Motivazioni

I giudici di legittimità hanno sottolineato come la Corte d’Appello abbia correttamente giustificato il diniego delle attenuanti generiche basandosi sulla mancanza di ‘elementi positivi valutabili’. Questo approccio è perfettamente in linea con l’attuale interpretazione dell’art. 62-bis c.p., soprattutto a seguito della riforma introdotta nel 2008.

La legge (d.l. n. 92/2008, convertito in L. n. 125/2008) ha modificato i criteri per la concessione di questo beneficio, stabilendo che non è più sufficiente il solo stato di incensuratezza dell’imputato. Le attenuanti generiche hanno lo scopo di adeguare la pena in senso favorevole all’imputato, ma solo in presenza di situazioni e circostanze che incidano positivamente sulla valutazione della gravità del reato e della capacità a delinquere del reo.

In altre parole, non basta ‘non aver fatto nulla di male in passato’; è necessario dimostrare di ‘aver fatto o essere qualcosa di positivo’ oggi. Spetta quindi all’imputato e alla sua difesa fornire al giudice elementi concreti (come un comportamento processuale collaborativo, un’attività di risarcimento del danno, un percorso di reinserimento sociale, etc.) che possano giustificare una mitigazione della sanzione.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame ribadisce un concetto cruciale per la prassi forense: la richiesta di concessione delle attenuanti generiche non può essere una mera formula di stile. Deve essere supportata da un’allegazione specifica e provata di elementi positivi. La difesa ha l’onere di raccogliere e presentare al giudice tutte quelle circostanze fattuali che possono delineare un quadro favorevole della personalità dell’imputato e della sua condotta post-reato. In assenza di tali elementi, il diniego da parte del giudice è non solo possibile, ma pienamente legittimo.

È sufficiente non avere precedenti penali per ottenere le attenuanti generiche?
No, secondo l’ordinanza e la normativa vigente (art. 62-bis c.p. post-riforma 2008), il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più un elemento sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche.

Cosa deve dimostrare la difesa per ottenere il riconoscimento delle attenuanti generiche?
La difesa deve dimostrare la sussistenza di elementi e circostanze di segno positivo. Questi devono incidere favorevolmente sulla valutazione dell’entità del reato e della capacità a delinquere del reo, giustificando un adeguamento della pena.

Quando un ricorso contro il diniego delle attenuanti generiche può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando risulta generico, manifestamente infondato o si limita a ripetere censure già esaminate e motivatamente respinte nella sentenza precedente, senza introdurre validi argomenti giuridici.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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