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Attenuanti generiche: quando il diniego è legittimo

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso contro il diniego delle attenuanti generiche per un furto. La Corte ha stabilito che la decisione del giudice di merito è legittima se motivata con riferimento a elementi decisivi come i precedenti penali dell’imputato e la gravità del reato, confermando la condanna.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Discrezionalità del Giudice e i Limiti del Ricorso

L’applicazione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli aspetti più delicati e discrezionali del processo penale. Questa facoltà permette al giudice di adeguare la pena alla specifica situazione del reo, ma quali sono i limiti di questa valutazione? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce quando il diniego di tali circostanze è da considerarsi legittimo e insindacabile in sede di legittimità.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per il reato di furto in abitazione (art. 624-bis c.p.) emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte di Appello di Milano. L’imputato, ritenuto colpevole di un furto commesso nel maggio 2019, decideva di presentare ricorso per Cassazione, affidando la sua difesa a un unico motivo: il presunto errore della Corte d’Appello nel non concedergli le attenuanti generiche.

Il Motivo del Ricorso: Il Diniego delle Attenuanti Generiche

L’imputato lamentava che i giudici di merito non avessero adeguatamente considerato elementi a suo favore che avrebbero potuto giustificare una riduzione della pena. Il suo ricorso, tuttavia, si limitava a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte nel giudizio d’appello, senza introdurre nuovi elementi di valutazione o evidenziare vizi logici nella motivazione della sentenza impugnata. Il punto centrale era la contestazione della valutazione discrezionale operata dal giudice di merito.

Le Motivazioni della Cassazione: Legittimità del Diniego delle Attenuanti Generiche

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza: nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, non è richiesta una disamina analitica di ogni possibile elemento favorevole all’imputato. È invece sufficiente che il giudice di merito faccia riferimento agli aspetti ritenuti decisivi per la sua valutazione negativa.

Nel caso specifico, la Corte di Appello aveva correttamente fondato la sua decisione su due pilastri:

1. I precedenti penali: L’imputato presentava gravi e reiterati precedenti penali, un elemento che denota una spiccata tendenza a delinquere e che, logicamente, milita contro la concessione di un beneficio.
2. La gravità del fatto: Le modalità concrete del reato commesso sono state considerate di per sé gravi, escludendo la possibilità di un trattamento sanzionatorio più mite.

La Cassazione ha sottolineato che tali valutazioni rientrano pienamente nel potere discrezionale del giudice di merito e non possono essere oggetto di una nuova valutazione nel giudizio di legittimità, a meno che la motivazione non sia palesemente illogica o contraddittoria, cosa che non è stata ravvisata nel caso di specie. Il ricorso è stato quindi considerato una mera riproposizione di argomenti già vagliati, configurandosi come un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda, non consentito davanti alla Corte di Cassazione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma che la valutazione sulla concessione delle attenuanti generiche è un potere ampiamente discrezionale del giudice di merito. Per ottenere una revisione di tale decisione in Cassazione, non è sufficiente dissentire dalla valutazione compiuta, ma è necessario dimostrare un vizio logico-giuridico nella motivazione della sentenza. In assenza di ciò, la decisione basata su elementi concreti come la gravità del fatto e i precedenti penali dell’imputato è da ritenersi pienamente legittima. La decisione si conclude con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, a riprova della manifesta infondatezza del suo ricorso.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché si limitava a replicare, senza elementi di novità, gli stessi motivi già respinti dalla Corte di Appello e perché la questione posta era manifestamente infondata, non essendo consentito nel giudizio di legittimità un riesame del merito.

Quali elementi sono sufficienti per negare le attenuanti generiche secondo la Cassazione?
Secondo la Corte, per motivare il diniego delle attenuanti generiche è sufficiente un congruo riferimento da parte del giudice di merito agli elementi ritenuti decisivi, come, nel caso specifico, i gravi e reiterati precedenti penali a carico dell’imputato e la gravità del fatto.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della decisione?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di Euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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