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Attenuanti generiche: quando i precedenti le escludono

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo condannato per detenzione di cocaina ai fini di spaccio. La Corte ha confermato che la finalità di cessione può essere desunta da indizi come il luogo e le modalità di occultamento della sostanza. Inoltre, ha ribadito che le attenuanti generiche possono essere negate in presenza di precedenti penali recenti che dimostrano una capacità a delinquere, rendendo irrilevanti altri elementi non decisivi.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche e Precedenti Penali: La Decisione della Cassazione

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli strumenti più discrezionali a disposizione del giudice per adeguare la pena alla specifica situazione personale dell’imputato. Tuttavia, questa discrezionalità non è illimitata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come i precedenti penali recenti possano costituire un ostacolo insormontabile per ottenere questo beneficio, specialmente quando rivelano una chiara capacità a delinquere.

I Fatti del Caso

Il caso analizzato riguarda un uomo condannato in primo e secondo grado per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, specificamente 29 involucri di cocaina. La Corte d’Appello aveva parzialmente riformato la prima sentenza, rideterminando la pena in 11 mesi di reclusione e 1.400 euro di multa.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione basandosi su due motivi principali:
1. L’errata applicazione della legge penale, sostenendo la mancanza di prove sulla reale intenzione di cedere la droga a terzi.
2. Un vizio di motivazione riguardo al diniego delle attenuanti generiche e all’applicazione di una pena superiore al minimo previsto dalla legge.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. Secondo i giudici, i motivi presentati non erano altro che una riproposizione di censure già esaminate e correttamente respinte dalla Corte d’Appello con argomentazioni logiche e giuridicamente valide.

Le Motivazioni: Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Il punto centrale della decisione riguarda il secondo motivo di ricorso, relativo al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. La Cassazione ha pienamente condiviso la valutazione della Corte d’Appello, la quale aveva negato il beneficio sulla base di elementi specifici e decisivi.

In particolare, i giudici di merito hanno evidenziato la presenza di precedenti penali recenti a carico dell’imputato, tra cui un reato commesso nel 2019. Questi precedenti sono stati considerati un indicatore chiaro della sua ‘capacità a delinquere’, ovvero della sua propensione a commettere reati. La Corte ha stabilito che, di fronte a un quadro così negativo, non erano emersi elementi positivi di rilievo che potessero giustificare una valutazione diversa e più favorevole.

La Cassazione ha colto l’occasione per ribadire un principio consolidato: per motivare il diniego delle attenuanti generiche, il giudice non è tenuto ad analizzare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma è sufficiente che faccia riferimento agli elementi ritenuti decisivi. In questo caso, i precedenti penali sono stati considerati così rilevanti da superare qualsiasi altra possibile considerazione.

Le Motivazioni: La Prova della Cessione a Terzi

Anche riguardo al primo motivo, la Corte ha ritenuto la motivazione della sentenza d’appello adeguata e logica. La finalità di spaccio non era stata provata da una vendita diretta, ma era stata correttamente desunta da una serie di indizi gravi, precisi e concordanti. L’imputato era stato osservato mentre stazionava in un’area nota per lo spaccio e, soprattutto, nascondeva nei propri indumenti un quantitativo di droga (29 involucri) difficilmente compatibile con un uso puramente personale.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma che la valutazione della personalità dell’imputato, e in particolare la sua capacità a delinquere, gioca un ruolo fondamentale nella concessione delle attenuanti generiche. I precedenti penali, soprattutto se recenti e specifici, possono essere sufficienti a giustificare il diniego del beneficio, anche in assenza di altri elementi negativi. La decisione sottolinea come la discrezionalità del giudice debba essere ancorata a elementi concreti e come la valutazione complessiva dell’imputato sia determinante per l’individualizzazione del trattamento sanzionatorio.

Quando possono essere negate le attenuanti generiche?
Le attenuanti generiche possono essere negate quando il giudice rileva elementi negativi preponderanti, come precedenti penali recenti che dimostrano una ‘capacità a delinquere’ dell’imputato. In questi casi, se non emergono dati positivi significativi, il giudice può escludere il beneficio motivando la sua decisione sulla base degli elementi ritenuti decisivi.

Come si può provare l’intenzione di spacciare droga in assenza di una vendita diretta?
L’intenzione di spacciare può essere provata attraverso elementi indiziari. Nel caso di specie, sono stati considerati sufficienti: lo stazionare in un luogo noto per lo spaccio e l’occultamento di un numero significativo di dosi (29 involucri di cocaina), ritenuto incompatibile con il solo uso personale.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che il ricorso non venga esaminato nel merito. Di conseguenza, la sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende, come stabilito dalla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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