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Attenuanti generiche: quando è legittimo il diniego

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso contro una condanna per furto aggravato. La Corte conferma la legittimità del diniego delle attenuanti generiche, motivato non solo dall’assenza di elementi positivi a favore dell’imputata, ma anche dalla presenza di precedenti penali. Viene ribadito che la sola incensuratezza non è più sufficiente per la loro concessione.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Cassazione Conferma il Diniego in Assenza di Elementi Positivi

Le attenuanti generiche rappresentano uno strumento fondamentale a disposizione del giudice per adeguare la pena alla specifica situazione del reo. Tuttavia, la loro concessione non è automatica. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce i criteri per il loro riconoscimento, o diniego, sottolineando come l’assenza di elementi positivi sia una motivazione sufficiente a giustificarne l’esclusione, a maggior ragione in presenza di precedenti penali.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per furto aggravato emessa dal Tribunale di Rovigo e successivamente confermata dalla Corte d’Appello di Venezia. L’imputata, ritenendo ingiusto il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, ha proposto ricorso per cassazione. La difesa ha lamentato una presunta mancanza e illogicità della motivazione della Corte territoriale su questo specifico punto, chiedendo un annullamento della sentenza.

La Decisione sul Diniego delle Attenuanti Generiche

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. Gli Ermellini hanno colto l’occasione per riaffermare un principio ormai consolidato nella giurisprudenza di legittimità.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha chiarito che il giudice di merito può legittimamente negare la concessione delle attenuanti generiche motivando la sua decisione sulla base della semplice assenza di elementi o circostanze di segno positivo. Questo principio si è rafforzato dopo la riforma dell’articolo 62-bis del codice penale, introdotta nel 2008. Da allora, il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più un fattore sufficiente per ottenere la diminuzione di pena.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello non solo aveva correttamente rilevato la mancanza di elementi positivi da valorizzare a favore dell’imputata, ma aveva anche evidenziato la presenza di plurimi precedenti penali a suo carico. Questo elemento negativo ha reso ancora più solida e logica la decisione di non concedere le attenuanti.

La Cassazione ha quindi ritenuto la decisione dei giudici di merito pienamente conforme all’indirizzo giurisprudenziale dominante, respingendo le censure della ricorrente come infondate.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame conferma che la valutazione per la concessione delle attenuanti generiche è un giudizio ampiamente discrezionale del giudice di merito, il quale non è tenuto a cercare attivamente elementi a favore dell’imputato. Spetta alla difesa, se del caso, allegare e dimostrare circostanze positive (come il comportamento processuale, la confessione, il ravvedimento) che possano giustificare una mitigazione della pena.

In assenza di tali elementi, e a maggior ragione in presenza di precedenti penali che delineano una personalità incline a delinquere, il diniego delle attenuanti è una scelta legittima e difficilmente censurabile in sede di legittimità. La condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende sancisce l’esito del procedimento.

È sufficiente essere incensurati per ottenere le attenuanti generiche?
No, a seguito della riforma dell’art. 62-bis del codice penale, il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche.

Come può il giudice motivare il diniego delle attenuanti generiche?
Il giudice può legittimamente motivare il diniego delle attenuanti generiche con la semplice assenza di elementi o circostanze di segno positivo che possano giustificare una riduzione della pena, specialmente in presenza di precedenti penali.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Se il ricorso è dichiarato inammissibile e non si ravvisa l’assenza di colpa, la parte ricorrente viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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