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Attenuanti generiche: no se mancano elementi positivi

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9550/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza. La Corte ha confermato la decisione di non concedere le attenuanti generiche, specificando che l’assenza di elementi positivi, al di là della giovane età e dell’eventuale incensuratezza, giustifica pienamente tale diniego.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Le attenuanti generiche non sono un diritto: l’analisi della Cassazione

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli strumenti più discrezionali a disposizione del giudice per adeguare la pena alla specifica situazione dell’imputato. Tuttavia, non si tratta di un automatismo. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: per ottenere questo beneficio non basta essere giovani o incensurati, ma occorre la presenza di elementi positivi concreti. Analizziamo insieme la decisione per comprenderne la portata.

Il Caso: Ricorso contro la Condanna per Guida in Stato di Ebbrezza

Un giovane automobilista veniva condannato in primo e secondo grado per il reato di guida in stato di ebbrezza, con le aggravanti previste dal Codice della Strada. L’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione, lamentando principalmente tre vizi di motivazione: uno relativo alla prova della sua responsabilità e due incentrati sulla mancata concessione delle attenuanti generiche.

La difesa sosteneva che i giudici di merito non avessero adeguatamente considerato elementi a favore dell’imputato, come la sua giovane età, che avrebbero dovuto giustificare una riduzione di pena.

La Decisione della Corte di Cassazione: Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per manifesta infondatezza, genericità e aspecificità. I giudici hanno sottolineato come i motivi relativi alla responsabilità fossero inammissibili, in quanto non erano stati proposti nel precedente atto di appello, che si concentrava unicamente sulla richiesta di non punibilità e sulla concessione delle attenuanti.

Il cuore della decisione, però, risiede nella conferma della scelta della Corte d’Appello di negare le attenuanti generiche, fornendo un’importante lezione sul loro corretto inquadramento giuridico.

Le motivazioni della Corte sulle attenuanti generiche

La Corte di Cassazione ha ritenuto la motivazione della Corte d’Appello pienamente corretta e immune da vizi logici. La decisione di negare le attenuanti si basava su un’argomentazione chiara e consolidata nella giurisprudenza.

L’assenza di elementi positivi

Il punto centrale è che il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche può essere legittimamente motivato dal giudice con la semplice assenza di elementi o circostanze di segno positivo. In altre parole, non è il pubblico ministero a dover dimostrare l’esistenza di ragioni per non concederle, ma è l’imputato che deve poter vantare elementi favorevoli che giustifichino una mitigazione della pena.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato che la giovane età dell’imputato, di per sé, non costituisce un elemento positivo tale da meritare automaticamente il beneficio.

L’impatto della Riforma del 2008

La Cassazione ha colto l’occasione per richiamare l’importante riforma dell’articolo 62-bis del codice penale, avvenuta nel 2008. Per effetto di tale modifica, ai fini della concessione della diminuente, non è più sufficiente il solo stato di incensuratezza dell’imputato. Questa precisazione legislativa ha rafforzato l’idea che le attenuanti non siano una sorta di ‘premio’ per chi non ha precedenti, ma una valutazione concreta basata su aspetti meritevoli di considerazione positiva.

Le conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale rigoroso ma chiaro: le attenuanti generiche devono essere meritate e non possono essere invocate come un diritto acquisito. La sola assenza di precedenti penali o la giovane età non sono sufficienti a giustificarne la concessione. È necessario che emergano dal processo elementi concreti e positivi che delineino una personalità dell’imputato o modalità del fatto tali da rendere la pena standard eccessivamente afflittiva. Per la difesa, ciò significa che la richiesta di attenuanti deve essere supportata da argomentazioni specifiche e prove concrete, non da mere affermazioni generiche. Per l’imputato, è un monito a comprendere che la valutazione del giudice si basa su un’analisi a 360 gradi della sua condotta e personalità.

Avere la fedina penale pulita è sufficiente per ottenere le attenuanti generiche?
No. Secondo la Corte di Cassazione, a seguito della riforma dell’art. 62-bis del codice penale, il solo stato di incensuratezza non è più un elemento sufficiente per la concessione automatica delle attenuanti generiche.

Cosa deve valutare il giudice per concedere le attenuanti generiche?
Il giudice deve valutare la presenza di elementi o circostanze di segno positivo che vadano oltre la semplice assenza di precedenti penali o la giovane età. Deve riscontrare aspetti meritevoli che giustifichino una riduzione della pena.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile per colpa del ricorrente, quest’ultimo viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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