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Attenuanti generiche: no se mancano elementi positivi

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza. La Corte conferma il diniego delle attenuanti generiche, specificando che la loro concessione richiede la presenza di elementi positivi concreti. L’assenza di tali elementi, unita a precedenti specifici, giustifica pienamente la decisione del giudice di merito.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: La Cassazione Conferma il Diniego in Assenza di Elementi Positivi

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta un aspetto cruciale nel processo penale, potendo incidere significativamente sull’entità della pena. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sui criteri per il loro riconoscimento, ribadendo un principio ormai consolidato: per ottenere lo sconto di pena non basta non avere elementi negativi, ma occorre la presenza di elementi positivi concreti e valorizzabili. Analizziamo insieme la decisione.

Il Caso in Esame

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un uomo condannato in primo e secondo grado per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato dall’aver provocato un incidente. L’imputato si è rivolto alla Corte di Cassazione lamentando un vizio di violazione di legge e un difetto di motivazione nella sentenza della Corte d’Appello, la quale aveva negato la concessione delle circostanze attenuanti generiche.

La difesa sosteneva che i giudici di merito non avessero adeguatamente considerato la situazione personale e familiare dell’imputato. Tuttavia, la Suprema Corte ha respinto tale argomentazione, dichiarando il ricorso inammissibile.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche: Cosa Prevede la Legge

L’articolo 62-bis del Codice Penale regola le circostanze attenuanti generiche. La giurisprudenza, soprattutto a seguito della riforma del 2008, ha stabilito principi molto chiari in materia. In passato, uno stato di incensuratezza poteva essere sufficiente per ottenere il beneficio. Oggi non è più così.

La legge attuale richiede che il giudice individui elementi positivi specifici che possano giustificare una riduzione della pena. La semplice assenza di circostanze negative o una generica affermazione di “buona condotta” non sono più sufficienti. Il giudice, pertanto, può legittimamente negare le attenuanti motivando la sua decisione sulla base della mancanza di elementi favorevoli all’imputato.

Le Motivazioni della Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso, confermando la decisione della Corte d’Appello. Il ragionamento dei giudici di legittimità si fonda su due pilastri principali:

1. Genericità delle Argomentazioni Difensive: Il riferimento della difesa a non meglio precisate “condizioni personali e situazione familiare” è stato considerato del tutto generico e non provato. Per ottenere le attenuanti, è necessario fornire al giudice elementi concreti e documentati che possano essere positivamente valutati.
2. Presenza di Precedenti Penali: La Corte ha evidenziato come l’imputato avesse già due precedenti penali specifici. Questo elemento, di per sé negativo, ha ulteriormente rafforzato la decisione di negare le attenuanti, rendendo la motivazione della Corte d’Appello congrua, logica e priva di vizi.

In sostanza, la Cassazione ha ribadito che il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è giustificato quando mancano elementi di segno positivo e, a maggior ragione, quando esistono elementi negativi come i precedenti penali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica. Per la difesa, ciò significa che la richiesta di attenuanti generiche deve essere supportata da prove concrete e circostanze specifiche che mettano in luce aspetti positivi della personalità dell’imputato o della sua condotta post-reato. Non è più possibile fare affidamento su un passato immacolato o su vaghe considerazioni personali.

Per gli imputati, la decisione sottolinea che la valutazione del giudice è discrezionale ma non arbitraria: si basa su un’analisi rigorosa degli elementi presenti nel fascicolo processuale. L’assenza di elementi positivi è una motivazione sufficiente per il diniego, portando a una condanna più severa e, in caso di ricorso inammissibile, anche al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

È sufficiente essere incensurati per ottenere le attenuanti generiche?
No. Dopo la riforma legislativa del 2008, il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più un elemento sufficiente per giustificare la concessione delle attenuanti generiche.

Come può un giudice motivare il diniego delle attenuanti generiche?
Un giudice può legittimamente motivare il diniego delle attenuanti generiche semplicemente evidenziando l’assenza di elementi o circostanze di segno positivo che possano essere valorizzati a favore dell’imputato.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Se il ricorso viene dichiarato inammissibile e non si ravvisa un’assenza di colpa da parte del ricorrente nel causare tale inammissibilità, quest’ultimo viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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