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Attenuanti generiche: no se l’imputato non si pente

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per reati di droga. La Corte conferma la decisione di non concedere le attenuanti generiche a causa della fuga dell’imputato e della mancanza di pentimento, sottolineando che un casellario pulito non è più sufficiente dopo la riforma del 2008.

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Pubblicato il 2 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Le Attenuanti Generiche: Fuga e Mancanza di Pentimento Giustificano il Diniego

L’applicazione delle attenuanti generiche rappresenta uno dei momenti più delicati nella determinazione della pena. La loro concessione non è un automatismo, ma il risultato di una valutazione discrezionale del giudice basata su elementi concreti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce che comportamenti come la fuga e l’assenza di pentimento possono legittimamente portare al loro diniego, anche in presenza di un casellario giudiziale pulito.

I Fatti del Processo

Il caso analizzato riguarda un individuo condannato dalla Corte d’Appello per reati legati agli stupefacenti, ai sensi dell’art. 73 del D.P.R. 309/1990. L’imputato ha presentato ricorso per cassazione, lamentando due principali aspetti della sentenza di secondo grado:

1. La mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, ritenendo la motivazione del giudice carente e in violazione di legge.
2. Un eccessivo aumento della pena applicato per i reati commessi in continuazione tra loro.

La difesa sosteneva che la Corte d’Appello non avesse valutato correttamente gli elementi a favore dell’imputato, meritando quindi un trattamento sanzionatorio più mite.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici hanno stabilito che le decisioni del giudice di merito sul trattamento sanzionatorio sono insindacabili in sede di legittimità, a condizione che siano supportate da una motivazione logica e priva di vizi giuridici. Nel caso di specie, la motivazione della Corte d’Appello è stata giudicata pienamente adeguata e coerente.

Le motivazioni sul diniego delle attenuanti generiche

Il cuore della decisione risiede nelle motivazioni addotte dalla Corte per negare le attenuanti generiche. La Corte territoriale aveva evidenziato specifici comportamenti dell’imputato che deponevano a suo sfavore. In particolare, è stato sottolineato che l’imputato si era dato alla fuga per sottrarsi al controllo delle forze dell’ordine e non aveva mostrato alcun segno di resipiscenza, ovvero di pentimento per le proprie azioni.

La Cassazione ha ribadito un principio fondamentale, consolidatosi dopo la riforma dell’art. 62-bis del codice penale (avvenuta nel 2008): per la concessione delle attenuanti generiche, non è più sufficiente il solo stato di incensuratezza. Il giudice deve ricercare elementi di positiva valutazione, che nel caso specifico erano del tutto assenti. Al contrario, la condotta negativa dell’imputato ha fornito una base solida e legittima per la decisione del giudice di merito. Anche l’aumento di pena per la continuazione è stato ritenuto congruo e giustificato.

Le conclusioni

L’ordinanza conferma che la valutazione per la concessione delle attenuanti generiche deve basarsi su un’analisi complessiva della condotta dell’imputato, sia precedente che successiva al reato. Un comportamento ostruzionistico come la fuga o la totale assenza di pentimento sono elementi negativi che il giudice può e deve considerare. Questa pronuncia serve da monito: la clemenza dello Stato, manifestata attraverso le attenuanti, non è un diritto, ma una concessione che deve essere meritata attraverso segnali concreti di ravvedimento e collaborazione.

È sufficiente essere incensurati per ottenere le circostanze attenuanti generiche?
No. A seguito della riforma legislativa del 2008, il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche. È necessaria la presenza di elementi o circostanze di segno positivo.

La fuga al momento del controllo può impedire la concessione delle attenuanti generiche?
Sì. Secondo la Corte, la fuga per sottrarsi al controllo degli agenti è un elemento di valutazione negativo che, insieme alla mancanza di segni di pentimento, può legittimamente motivare il diniego delle attenuanti generiche.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile per colpa del ricorrente, quest’ultimo viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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