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Attenuanti generiche: no se l’imputato è recidivo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro la decisione della Corte d’Appello che negava le attenuanti generiche e confermava l’applicazione della recidiva. La Suprema Corte ha ritenuto che la valutazione del giudice di merito fosse corretta e ben motivata, basandosi sui numerosi precedenti penali dell’imputato e sulla sua elevata propensione a delinquere, non potendo una malattia non dimostrata giustificare le violazioni commesse.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Quando i Precedenti Penali Pesano sulla Decisione del Giudice

L’applicazione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli aspetti più discrezionali del giudizio penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti di tale discrezionalità, specialmente in presenza di un imputato con una storia criminale significativa. Il caso in esame offre uno spunto fondamentale per comprendere come la recidiva e i precedenti penali possano precludere la concessione di un trattamento sanzionatorio più mite.

I Fatti di Causa

Il ricorrente si era rivolto alla Suprema Corte per contestare la decisione della Corte d’Appello di Catania. I motivi del ricorso erano principalmente due: la mancata esclusione della recidiva (reiterata, specifica e infraquinquennale) e, di conseguenza, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. Secondo la difesa, la Corte territoriale non aveva valutato correttamente gli elementi a favore dell’imputato, violando così i criteri di commisurazione della pena stabiliti dall’art. 133 del codice penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della vicenda, ma stabilisce che le censure sollevate dal ricorrente non erano ammissibili in sede di legittimità. I giudici hanno ritenuto che le questioni poste riguardassero valutazioni di fatto, già adeguatamente e correttamente esaminate dalla Corte d’Appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Il Ruolo delle Attenuanti Generiche e della Recidiva

La Corte ha spiegato in modo chiaro perché le doglianze del ricorrente non potevano essere accolte. La motivazione della sentenza impugnata è stata giudicata priva di vizi logici o giuridici.

### Valutazione della Recidiva

La Corte d’Appello aveva correttamente collegato le violazioni attuali agli obblighi della sorveglianza speciale con i precedenti dell’imputato. Le plurime inosservanze sono state interpretate come un chiaro sintomo di una spiccata “propensione a delinquere” e di un totale disprezzo per i provvedimenti dell’Autorità giudiziaria. Tale valutazione, secondo la Cassazione, è una corretta applicazione dei principi che regolano la recidiva e non può essere messa in discussione in sede di legittimità.

### Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Anche la decisione di non concedere le attenuanti generiche è stata confermata. La Corte ha evidenziato due ragioni principali:
1. I numerosi precedenti penali: L’imputato aveva un curriculum criminale significativo, che includeva reati di varia natura. Questo elemento, da solo, è sufficiente a giustificare un trattamento sanzionatorio più severo.
2. L’assenza di motivi validi: La difesa aveva addotto uno stato di malattia (un tumore allo stomaco) come giustificazione per le violazioni. Tuttavia, tale condizione non era mai stata provata in giudizio. Un’affermazione non supportata da prove non può essere considerata un valido motivo per ottenere una riduzione di pena.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza ribadisce un principio consolidato: la valutazione sulla concessione delle attenuanti generiche e sull’applicazione della recidiva rientra nell’ampia discrezionalità del giudice di merito. La Corte di Cassazione può intervenire solo se la motivazione è palesemente illogica, contraddittoria o giuridicamente errata. In assenza di tali vizi, la decisione del giudice di primo o secondo grado è insindacabile. Questo caso insegna che, per sperare in un trattamento sanzionatorio più mite, non basta addurre giustificazioni, ma è necessario provarle concretamente, soprattutto quando il proprio passato giudiziario depone a sfavore.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché le censure sollevate riguardavano valutazioni di fatto già adeguatamente e logicamente esaminate dalla Corte d’Appello, e tali questioni non possono essere riesaminate dalla Corte di Cassazione.

Quali sono stati i motivi principali per negare le attenuanti generiche?
Le attenuanti generiche sono state negate a causa dei numerosi precedenti penali dell’imputato e dell’assenza di valide giustificazioni per le sue violazioni. In particolare, la condizione di malattia addotta dalla difesa non è mai stata provata.

Qual è stata la conseguenza economica per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare la somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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