LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Attenuanti generiche: no se la recidiva prevale

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 1062/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per un reato legato agli stupefacenti (art. 73, comma 5, d.PR. 309/1990). La richiesta di applicazione delle attenuanti generiche in prevalenza sulla recidiva è stata respinta. La Corte ha ritenuto che la buona condotta processuale e le condizioni di vita non fossero sufficienti a superare il giudizio negativo sulla personalità dell’imputato, come dimostrato dalla sua recidiva, confermando così la decisione della Corte d’Appello.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche e Recidiva: la Cassazione fa chiarezza

Il riconoscimento delle attenuanti generiche rappresenta uno degli aspetti più discrezionali della valutazione del giudice penale. Queste circostanze, infatti, permettono di adeguare la pena alla specifica personalità dell’imputato e alle peculiarità del caso. Tuttavia, quando entra in gioco la recidiva, il bilanciamento diventa più complesso. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 1062/2024) offre un’importante lezione su come questi due elementi interagiscono, stabilendo che la buona condotta processuale da sola non è sufficiente a superare un giudizio negativo sulla personalità fondato su precedenti penali.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un individuo condannato dalla Corte d’Appello di Cagliari per un reato previsto dall’art. 73, comma 5, del Testo Unico Stupefacenti, una fattispecie che punisce i fatti di lieve entità. L’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche in un giudizio di prevalenza sulla recidiva contestata. A sostegno della sua richiesta, ha evidenziato le sue condizioni di vita e la buona condotta tenuta durante il processo.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, definendo i motivi proposti “generici e manifestamente infondati”. La decisione si fonda sul fatto che le argomentazioni dell’imputato si scontravano direttamente con la motivazione, logica e coerente, della sentenza di appello. I giudici di secondo grado avevano già valutato gli elementi portati dalla difesa (condizioni di vita e buona condotta processuale), ritenendoli però insufficienti a modificare il quadro complessivo. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto, e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: il peso della recidiva sulle attenuanti generiche

Il fulcro della decisione della Cassazione risiede nella valutazione della personalità dell’imputato. La Corte d’Appello aveva correttamente ritenuto che la recidiva fosse un indicatore di una personalità incline a delinquere. Secondo i giudici, gli elementi positivi offerti dalla difesa – come la buona condotta in aula – non erano abbastanza forti da “elidere” o annullare questo giudizio negativo. In altre parole, la Corte ha stabilito che per ottenere le attenuanti generiche in prevalenza sulla recidiva non basta un comportamento processualmente corretto, ma servono elementi più profondi e significativi che dimostrino un reale cambiamento nella personalità del reo. La motivazione della sentenza impugnata è stata quindi considerata completa e priva di vizi logici, rendendo il ricorso in Cassazione un tentativo infruttuoso di ottenere una nuova valutazione del merito.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la concessione delle attenuanti generiche è una valutazione di merito ampiamente discrezionale del giudice, che non può essere facilmente contestata in sede di legittimità se la motivazione è adeguata. Per chi si trova ad affrontare un processo penale con precedenti, la decisione sottolinea l’importanza di fornire prove concrete e sostanziali di un cambiamento di vita, che vadano oltre la semplice correttezza processuale. La recidiva non è un ostacolo insormontabile, ma il suo peso può essere superato solo da elementi positivi di pari o superiore caratura, capaci di convincere il giudice di un effettivo percorso di ravvedimento.

È sufficiente una buona condotta processuale per ottenere le attenuanti generiche in prevalenza sulla recidiva?
No, secondo l’ordinanza, la buona condotta processuale, sebbene apprezzabile, non è di per sé sufficiente a superare il giudizio negativo sulla personalità derivante dalla recidiva, se non accompagnata da altri elementi significativi.

In che modo la recidiva influenza la concessione delle attenuanti generiche?
La recidiva costituisce un elemento che depone per un giudizio negativo sulla personalità dell’imputato. Per ottenere le attenuanti generiche in prevalenza, è necessario presentare elementi positivi così forti da annullare o superare tale giudizio negativo.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso in Cassazione?
Comporta che la Corte non esamina il merito del ricorso. La sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati