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Attenuanti generiche: no se c’è un precedente

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di una conducente condannata per guida in stato di ebbrezza con incidente. La decisione conferma il diniego delle attenuanti generiche a causa dell’elevato tasso alcolemico, della gravità del fatto e di un precedente penale specifico, elementi che dimostrano un’abitualità nel comportamento illecito.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche e Guida in Ebbrezza: la Cassazione conferma la linea dura

L’applicazione delle attenuanti generiche è uno degli aspetti più discrezionali del giudizio penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti di tale discrezionalità, specialmente in casi di guida in stato di ebbrezza aggravata da un incidente e da precedenti specifici. La Suprema Corte ha ribadito che elementi come l’elevato tasso alcolemico e l’abitualità del comportamento illecito sono ostativi alla concessione di un trattamento sanzionatorio più mite.

Il caso: guida in stato di ebbrezza con incidente e condanna confermata

Una conducente veniva condannata in primo grado e in appello per il reato di guida in stato di ebbrezza, con le aggravanti di aver provocato un incidente stradale e di presentare un tasso alcolemico molto elevato (1,70 e 1,84 g/l), rientrante nella fascia più grave prevista dal Codice della Strada. La pena inflitta era di dodici mesi di arresto, 3000 euro di ammenda e la revoca della patente di guida.

La vicenda si era svolta in un comune vicino Roma, dove la donna, alla guida della sua utilitaria, aveva urtato un’altra vettura parcheggiata. La proprietaria di quest’ultima, avendo assistito alla scena, era intervenuta trattenendo la responsabile fino all’arrivo delle forze dell’ordine.

I motivi del ricorso: la contestazione delle aggravanti e il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche

L’imputata, tramite il proprio difensore, ha presentato ricorso in Cassazione lamentando due vizi principali della sentenza d’appello:

1. Errore di motivazione sull’aggravante dell’incidente stradale: secondo la difesa, non era stata adeguatamente provata la dinamica del sinistro.
2. Mancata concessione delle attenuanti generiche: si contestava il diniego di applicare una riduzione di pena, ritenuto ingiustificato.

La difesa sosteneva che la valutazione dei giudici di merito fosse stata eccessivamente severa e non avesse tenuto conto di possibili elementi positivi a favore dell’imputata.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando integralmente la decisione della Corte d’Appello. Il ragionamento dei giudici si è basato su principi consolidati.

In primo luogo, è stato sottolineato come le sentenze di primo e secondo grado costituissero un “doppio accertamento conforme”, ovvero una valutazione dei fatti concorde. In questi casi, il ricorso in Cassazione non può limitarsi a riproporre le stesse argomentazioni già respinte, ma deve evidenziare un palese travisamento della prova o un’irragionevolezza manifesta, cosa che nel caso di specie non è avvenuta.

Per quanto riguarda il diniego delle attenuanti generiche, la Corte ha ritenuto la motivazione dei giudici di merito pienamente sufficiente e logica. La decisione si fondava su elementi oggettivi e negativi preponderanti:

* L’elevato tasso alcolemico riscontrato, ben al di sopra della soglia massima.
* L’abitualità del comportamento, desunta da un precedente penale specifico a carico dell’imputata per un reato analogo.

Questi fattori, secondo la Corte, dimostrano una spiccata capacità a delinquere e rendono immeritata la concessione di un beneficio che presuppone l’assenza di elementi negativi di tale portata. Il giudizio sul trattamento sanzionatorio è un giudizio di fatto, insindacabile in sede di legittimità se, come in questo caso, è sorretto da una motivazione non contraddittoria e coerente con i criteri dell’art. 133 del codice penale.

Le conclusioni

Questa ordinanza riafferma un principio fondamentale: le attenuanti generiche non sono un diritto automatico dell’imputato, ma una concessione che il giudice deve valutare con rigore. La presenza di precedenti penali specifici, unita alla particolare gravità della condotta (come un tasso alcolemico molto alto), costituisce un ostacolo quasi insormontabile al loro riconoscimento. La decisione serve da monito, evidenziando che la ripetizione di comportamenti illeciti viene sanzionata con maggiore severità, escludendo la possibilità di accedere a benefici di pena.

È possibile ottenere le attenuanti generiche se si ha un precedente penale per un reato simile?
No, secondo questa ordinanza, la presenza di un precedente penale specifico per un reato analogo è un elemento fortemente negativo che, unitamente ad altri fattori come la gravità del fatto, giustifica pienamente il diniego delle attenuanti generiche, in quanto indice di abitualità del comportamento.

Cosa significa ‘doppio accertamento conforme’ e quali conseguenze ha sul ricorso in Cassazione?
Significa che sia il Tribunale di primo grado sia la Corte d’Appello hanno valutato i fatti allo stesso modo, giungendo a una decisione concorde. Questa circostanza rende inammissibile un ricorso in Cassazione che si limiti a contestare nuovamente i fatti, senza dimostrare un palese errore logico o un travisamento delle prove da parte dei giudici.

L’aver causato un incidente mentre si guida in stato di ebbrezza è sempre un’aggravante?
Sì, il Codice della Strada prevede espressamente che, qualora il conducente in stato di ebbrezza provochi un incidente stradale, le pene previste per il reato base sono raddoppiate. Nel caso specifico, la Corte ha confermato che l’urto con un’altra auto, anche se parcheggiata, integra pienamente questa aggravante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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