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Attenuanti generiche: no se c’è un passato criminale

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro il diniego delle attenuanti generiche. La decisione si basa sui precedenti penali dell’imputato e sulla totale assenza di segni di pentimento, elementi ritenuti sufficienti a giustificare la conferma della condanna della Corte d’Appello.

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Pubblicato il 14 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Quando i Precedenti Penali e la Mancanza di Pentimento Chiudono la Porta alla Mitezza

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli strumenti più discrezionali a disposizione del giudice per adeguare la pena alla specifica situazione del reo. Tuttavia, questa discrezionalità non è illimitata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 45184/2024, ribadisce con fermezza i paletti entro cui tale valutazione deve muoversi, sottolineando come la presenza di precedenti penali e l’assenza di pentimento costituiscano ostacoli difficilmente superabili. Analizziamo insieme la decisione per comprenderne la portata.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna per il reato di rissa (art. 588 c.p.), confermata dalla Corte di Appello di Milano. L’imputato, non rassegnato alla decisione, ha presentato ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: la contestazione del diniego delle attenuanti generiche. Secondo la difesa, la Corte d’Appello non avrebbe adeguatamente valutato gli elementi che avrebbero potuto giustificare una riduzione della pena.

Il Motivo del Ricorso e il Ruolo delle Attenuanti Generiche

Il ricorso si concentrava esclusivamente sulla richiesta di applicazione delle circostanze attenuanti generiche. La difesa sosteneva che il giudice di secondo grado avesse errato nel non concedere il beneficio. Tuttavia, il ricorso non introduceva nuovi elementi o argomentazioni innovative rispetto a quanto già discusso e rigettato in appello. Si trattava, in sostanza, di una riproposizione delle medesime doglianze, sperando in un diverso esito davanti alla Suprema Corte.

Le Motivazioni della Cassazione: il Valore dei Precedenti e della Mancata Resipiscenza

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, ritenendolo manifestamente infondato. La decisione si fonda su un principio consolidato nella giurisprudenza: per motivare il diniego delle attenuanti generiche, è sufficiente che il giudice di merito faccia riferimento agli elementi ritenuti più rilevanti e decisivi.

Nel caso specifico, la Corte territoriale aveva ampiamente giustificato la sua scelta basandosi su due fattori chiave:
1. I precedenti penali: La presenza di plurime condanne passate a carico dell’imputato è stata considerata un indicatore negativo della sua personalità e della sua propensione a delinquere.
2. L’assenza di resipiscenza: L’imputato non aveva mostrato alcun segno di pentimento o di revisione critica del proprio comportamento. Questa mancanza di ravvedimento è stata interpretata come un’assenza di elementi positivi su cui fondare un giudizio di meritevolezza per la mitigazione della pena.

La Cassazione ha evidenziato come il ricorso non facesse altro che replicare, senza alcuna novità, i rilievi già correttamente esaminati e disattesi dalla Corte d’Appello. Un ricorso così formulato non è consentito nel giudizio di legittimità, il cui scopo non è riesaminare il merito della vicenda, ma controllare la corretta applicazione della legge.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza in esame offre un importante promemoria sulle condizioni per ottenere le attenuanti generiche. Non basta semplicemente invocarle; è necessario che emergano dal processo elementi concreti e positivi che giustifichino una valutazione favorevole da parte del giudice. La condotta processuale ed extra-processuale dell’imputato, il suo passato e i segnali di un effettivo cambiamento interiore sono fattori determinanti. Un ricorso in Cassazione che si limita a ripetere argomenti già respinti, senza prospettare vizi di legittimità, è destinato all’inammissibilità, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Quali elementi può considerare un giudice per negare le attenuanti generiche?
Sulla base dell’ordinanza, un giudice può negare le attenuanti generiche basandosi su elementi decisivi come la presenza di plurimi precedenti penali a carico dell’imputato e la totale assenza di segnali di pentimento (resipiscenza).

È sufficiente ripetere gli stessi motivi d’appello nel ricorso in Cassazione?
No, non è sufficiente. La Corte di Cassazione ha stabilito che un ricorso che si limita a replicare i rilievi già articolati e disattesi dal giudice d’appello, senza introdurre elementi di effettiva novità o specifici vizi di legittimità, è inammissibile.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. Nel caso specifico, la somma è stata fissata in Euro 3.000,00.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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