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Attenuanti generiche: no con solo incensuratezza

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida senza assicurazione, il quale contestava il diniego delle attenuanti generiche. La Corte ha ribadito che, dopo la riforma del 2008, la sola incensuratezza non basta. Il diniego è legittimo se basato sulla gravità del fatto e sull’assenza di elementi positivi che giustifichino una riduzione della pena.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: Quando la Fedina Penale Pulita Non Basta

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta un momento cruciale nel processo penale, in cui il giudice può calibrare la pena tenendo conto di aspetti favorevoli all’imputato non previsti come attenuanti specifiche. Tuttavia, una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda che non basta avere una fedina penale pulita per ottenere automaticamente questo beneficio. L’assenza di elementi positivi e la gravità del fatto possono giustificare il diniego, come nel caso di un automobilista condannato per guida senza copertura assicurativa.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un ricorso presentato da un individuo condannato dalla Corte d’Appello per aver violato l’articolo 116 del Codice della Strada, in particolare per aver guidato un veicolo privo della necessaria copertura assicurativa. L’unico motivo di doglianza sollevato dal ricorrente era il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, una decisione che, a suo dire, avrebbe ingiustamente inasprito la sanzione.

La Decisione della Cassazione sulle Attenuanti Generiche

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile in quanto manifestamente infondato. Gli Ermellini hanno colto l’occasione per ribadire un principio consolidato, soprattutto dopo la riforma dell’articolo 62-bis del codice penale avvenuta nel 2008. La nuova formulazione della norma ha stabilito che, ai fini della concessione della diminuente, non è più sufficiente il solo stato di incensuratezza dell’imputato. Il giudice del merito, pertanto, può legittimamente negare le attenuanti generiche motivando la sua decisione sull’assenza di elementi o circostanze di segno positivo.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Corte si fonda su diversi pilastri giuridici. Innanzitutto, il giudizio sulla concessione o esclusione delle attenuanti è un’attività discrezionale del giudice di merito, il cui operato è insindacabile in sede di legittimità se la motivazione è logica, non contraddittoria e tiene conto degli elementi indicati nell’articolo 133 del codice penale (gravità del reato e capacità a delinquere del colpevole).

In secondo luogo, la Cassazione ha specificato che il giudice può limitarsi a prendere in esame anche un solo elemento, tra quelli previsti, che ritenga prevalente e determinante per la sua decisione. Nel caso di specie, la Corte territoriale aveva correttamente evidenziato elementi negativi desumibili dalla gravità oggettiva del fatto (la guida senza assicurazione, comportamento che mette a rischio la sicurezza e il patrimonio altrui) e, al contempo, l’assenza di qualsiasi elemento positivo che potesse giustificare un trattamento sanzionatorio più mite. Non è emersa alcuna circostanza favorevole relativa alla condotta o alla personalità dell’imputato, al di là della mera assenza di precedenti.

Conclusioni

L’ordinanza in commento offre un importante monito: fare affidamento unicamente sulla propria incensuratezza per ottenere le attenuanti generiche è una strategia processuale debole e destinata all’insuccesso. La giurisprudenza richiede un quid pluris, ovvero la presenza di elementi positivi concreti che dimostrino una minore riprovevolezza del fatto o una personalità dell’imputato meritevole di un trattamento di favore. La gravità del reato, anche se di natura contravvenzionale, può essere di per sé sufficiente a giustificare una decisione di rigetto, confermando l’ampia discrezionalità del giudice nel bilanciare gli interessi in gioco.

Avere la fedina penale pulita è sufficiente per ottenere le attenuanti generiche?
No, secondo la Corte di Cassazione, a seguito della riforma del 2008, il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più un elemento sufficiente per la concessione automatica delle attenuanti generiche.

Su quali basi il giudice può negare le attenuanti generiche?
Il giudice può negare le attenuanti generiche motivando la decisione con l’assenza di elementi positivi, oppure basandosi anche su un singolo elemento negativo ritenuto prevalente, come la gravità del reato o aspetti della personalità del colpevole, in base all’art. 133 del codice penale.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente in questo caso?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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