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Attenuanti generiche: no con precedenti specifici

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida in stato di ebbrezza. La Corte conferma che la valutazione della pena è discrezionale e che le attenuanti generiche possono essere negate sulla sola base di precedenti penali specifici, considerati indicativi di una personalità negativa, senza la necessità di ulteriori elementi sfavorevoli.

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Pubblicato il 24 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Le Attenuanti Generiche e il Peso dei Precedenti Penali

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli ambiti di maggiore discrezionalità per il giudice penale. Con l’ordinanza in commento, la Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: la presenza di precedenti penali specifici può essere, da sola, un motivo sufficiente per negare questo beneficio. Analizziamo insieme la decisione per comprendere le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Un soggetto, condannato dalla Corte d’Appello per il reato previsto dall’art. 186, comma 7, del Codice della Strada (rifiuto di sottoporsi all’alcoltest), ha presentato ricorso in Cassazione. I motivi del ricorso erano principalmente due: in primo luogo, si lamentava che la pena non fosse stata fissata nel minimo edittale; in secondo luogo, si contestava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte. I giudici di legittimità hanno ritenuto che le censure mosse dall’imputato non potessero trovare accoglimento, in quanto miravano a una nuova valutazione del merito, preclusa in sede di Cassazione. La Corte ha confermato la correttezza della decisione impugnata, sia per quanto riguarda la determinazione della pena, sia per il diniego delle attenuanti.

Le Motivazioni: Il Ruolo delle Attenuanti Generiche

Le motivazioni della Corte offrono spunti cruciali sulla valutazione degli elementi che influenzano la commisurazione della pena e la concessione dei benefici.

La Discrezionalità nella Determinazione della Pena

Il primo motivo di ricorso è stato respinto perché la graduazione della pena è un potere discrezionale del giudice di merito. Questo potere deve essere esercitato seguendo i criteri degli articoli 132 e 133 del codice penale. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva adeguatamente motivato la sua scelta, sottolineando la particolare pericolosità della condotta dell’imputato e la presenza di precedenti penali specifici. Una motivazione logica e non contraddittoria, come quella fornita, non è sindacabile in sede di legittimità.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche e i Precedenti Specifici

Anche il secondo motivo, relativo al diniego delle attenuanti generiche, è stato giudicato inammissibile. La Cassazione ha ricordato che, a seguito della riforma dell’art. 62-bis del codice penale (operata nel 2008), il solo stato di incensuratezza non è più sufficiente per ottenere il beneficio. È necessaria la presenza di elementi di segno positivo.
Di conseguenza, il giudice può legittimamente negare le attenuanti basandosi sulla sola assenza di tali elementi positivi, a maggior ragione se, come nel caso in esame, esistono elementi negativi. La Corte ha precisato che i precedenti penali specifici sono un elemento di valutazione preponderante, attinente alla personalità del colpevole, che da solo può giustificare l’esclusione del beneficio. La Corte territoriale, quindi, ha agito correttamente evidenziando la mancanza di elementi positivi e, al contempo, il dato negativo desumibile dai precedenti specifici dell’imputato.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un orientamento giurisprudenziale rigoroso. Per l’imputato con precedenti penali, soprattutto se specifici, ottenere le attenuanti generiche diventa un’impresa ardua. Non basta non avere altri elementi negativi; è necessario dimostrare la sussistenza di circostanze positive meritevoli di considerazione. La decisione sottolinea l’ampia discrezionalità del giudice di merito in questo ambito e la difficoltà di contestare in Cassazione una decisione che sia sorretta da una motivazione congrua, anche se basata su un unico elemento ritenuto prevalente, come la storia criminale del reo.

È possibile contestare in Cassazione la quantità della pena decisa dal giudice di merito?
No, la graduazione della pena rientra nella discrezionalità del giudice di merito. La censura è inammissibile in Cassazione se la decisione è motivata in modo non illogico, come nel caso di specie in cui sono state considerate la pericolosità della condotta e i precedenti specifici dell’imputato.

La sola presenza di precedenti penali specifici è sufficiente per negare le attenuanti generiche?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che il giudice può legittimamente negare le attenuanti generiche basandosi sulla mancanza di elementi positivi e sulla presenza di elementi negativi come i precedenti penali specifici, che possono essere considerati un elemento prevalente per valutare la personalità del colpevole.

Dopo la riforma del 2008, lo stato di incensuratezza è sufficiente per ottenere le attenuanti generiche?
No, la sentenza ribadisce che, per effetto della riforma dell’art. 62bis cod. pen. del 2008, il solo stato di incensuratezza non è più sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche, essendo necessaria la presenza di elementi o circostanze di segno positivo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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