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Attenuanti generiche: no con precedenti penali

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un’imputata condannata per reati legati agli stupefacenti, che lamentava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. La Corte ha stabilito che la presenza di precedenti penali è una motivazione sufficiente per negare il beneficio, poiché denota una personalità incline a delinquere e rende irrilevante il solo stato di incensuratezza, in linea con la riforma dell’art. 62-bis del codice penale.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche: i Precedenti Penali Bastano per il Diniego

Il riconoscimento delle attenuanti generiche rappresenta uno degli aspetti più discrezionali della valutazione del giudice penale. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: la presenza di precedenti penali a carico dell’imputato è una motivazione più che sufficiente per negare questo beneficio. Analizziamo insieme la decisione per comprendere le ragioni e le implicazioni pratiche di tale orientamento.

I fatti del caso

Una donna, condannata dalla Corte d’Appello per un reato previsto dalla legge sugli stupefacenti (art. 73, comma 4, D.P.R. 309/1990), ha presentato ricorso in Cassazione. L’unico motivo di doglianza era il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche da parte dei giudici di merito. La ricorrente riteneva ingiusta tale esclusione, auspicando una riduzione della pena.

La decisione della Corte e le motivazioni sulle attenuanti generiche

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, confermando la decisione della Corte d’Appello. La motivazione della Cassazione si fonda su due pilastri argomentativi solidi e ormai consolidati in giurisprudenza.

La Riforma dell’art. 62-bis del Codice Penale

In primo luogo, i giudici hanno ricordato l’importante riforma dell’articolo 62-bis del codice penale, avvenuta nel 2008. Prima di tale intervento legislativo, il solo stato di ‘incensuratezza’ (ovvero l’assenza di precedenti penali) era spesso considerato un elemento quasi automatico per la concessione delle attenuanti. La legge n. 125 del 2008 ha cambiato radicalmente questa prospettiva, stabilendo che la sola assenza di precedenti non è più sufficiente. Per ottenere una riduzione di pena, è necessario che emergano elementi positivi e concreti che giustifichino un trattamento sanzionatorio più mite.

La Valutazione del Giudice di Merito

In secondo luogo, la Corte ha sottolineato che il giudice non è tenuto a esaminare e confutare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole presentato dalle parti. È sufficiente che la sua motivazione si concentri sugli aspetti ritenuti decisivi. Nel caso di specie, il giudice di merito aveva correttamente fondato il diniego delle attenuanti generiche sui precedenti penali della ricorrente. Questi precedenti, documentati dal certificato penale, sono stati considerati un indicatore negativo della personalità dell’imputata, dimostrando una sua ‘attitudine a reiterare condotte illecite’. Tale valutazione, secondo la Cassazione, è logica, coerente e immune da censure di legittimità.

Le conclusioni: implicazioni pratiche

L’ordinanza in esame conferma che la presenza di un passato criminale ha un peso determinante nella valutazione per la concessione delle attenuanti generiche. La decisione di negarle non necessita di una motivazione complessa quando si basa su elementi oggettivi come i precedenti penali, che delineano una personalità incline alla violazione della legge. Per la difesa, ciò significa che non basta evidenziare l’assenza di ulteriori elementi negativi; è cruciale portare all’attenzione del giudice fatti positivi e concreti (come un comportamento processuale corretto, un’attività lavorativa stabile, un percorso di ravvedimento) che possano controbilanciare il peso dei precedenti e giustificare una prognosi favorevole sulla condotta futura dell’imputato. In assenza di tali elementi, il ricorso contro il diniego delle attenuanti rischia, come in questo caso, di essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché sono state negate le attenuanti generiche all’imputata?
Le attenuanti generiche sono state negate perché la ricorrente aveva dei precedenti penali. Il giudice ha ritenuto che questi precedenti dimostrassero una personalità negativa e un’attitudine a commettere nuovamente reati, rendendo ingiustificata la concessione di un beneficio.

Lo stato di incensuratezza è sufficiente per ottenere le attenuanti generiche?
No. A seguito della riforma legislativa del 2008, il solo fatto di non avere precedenti penali non è più sufficiente per ottenere automaticamente le attenuanti generiche. Il giudice deve riscontrare elementi positivi e concreti che giustifichino una riduzione della pena.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità del ricorso in Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, l’imputato viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro (in questo caso, 3.000 euro) a favore della Cassa delle ammende, poiché si presume una sua colpa nel proporre un’impugnazione priva dei requisiti di legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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