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Attenuanti generiche: no con precedenti penali

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza Num. 19515 del 2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. La decisione si fonda sulla legittimità della valutazione del giudice di merito, che ha negato il beneficio in base all’assenza di elementi positivi e alla presenza di precedenti penali a carico del soggetto. La Corte ha ribadito che una simile motivazione è esente da vizi logici e in linea con il suo consolidato orientamento.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche e Precedenti Penali: La Decisione della Cassazione

Il riconoscimento delle attenuanti generiche rappresenta uno strumento cruciale a disposizione del giudice per personalizzare la pena in base alle specificità del caso concreto e alla personalità dell’imputato. Tuttavia, la sua applicazione non è automatica e richiede una valutazione discrezionale ben motivata. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: la presenza di precedenti penali può legittimamente giustificare il diniego di tale beneficio, soprattutto quando mancano elementi di segno positivo.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. Tra i motivi di doglianza, il ricorrente censurava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, ritenendo ingiusta la decisione dei giudici di secondo grado. L’imputato sosteneva che la sua condotta e la sua situazione personale avrebbero meritato una valutazione più favorevole e, di conseguenza, una riduzione della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato manifestamente infondato, e quindi inammissibile. Di conseguenza, la Corte non è entrata nel merito della questione, confermando di fatto la decisione della Corte d’Appello. Oltre a respingere il ricorso, la Cassazione ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Il Ruolo dei Precedenti Penali nelle Attenuanti Generiche

Il fulcro della decisione risiede nelle motivazioni con cui la Suprema Corte ha giustificato l’inammissibilità. I giudici hanno sottolineato che la motivazione della Corte d’Appello era del tutto priva di illogicità manifeste. La Corte territoriale aveva negato le attenuanti generiche sulla base di due pilastri argomentativi, entrambi ritenuti validi dalla Cassazione:

1. Assenza di elementi positivi: Il giudice di merito non aveva individuato alcun elemento o circostanza favorevole all’imputato che potesse giustificare una riduzione di pena.
2. Presenza di precedenti penali: I giudici avevano valorizzato, in senso negativo, i precedenti penali a carico del ricorrente.

La Cassazione ha ribadito il suo consolidato orientamento giurisprudenziale secondo cui, per negare le attenuanti, è sufficiente che il giudice motivi la sua scelta basandosi sull’assenza di elementi positivi. A maggior ragione, la decisione è legittima quando a tale assenza si aggiunge un elemento negativo concreto come un certificato penale non immacolato. La presenza di precedenti, infatti, è un indicatore rilevante della personalità dell’imputato e della sua inclinazione a delinquere, fattori che il giudice deve considerare nella commisurazione della pena.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio di notevole importanza pratica. Dimostra che il potere discrezionale del giudice nel concedere o negare le attenuanti generiche è ampio, ma deve essere esercitato attraverso una motivazione logica e coerente. La decisione insegna che la speranza di ottenere uno sconto di pena non può fondarsi sul nulla; al contrario, è onere dell’imputato, o quantomeno del quadro probatorio, far emergere elementi positivi (come il comportamento processuale, la confessione, il risarcimento del danno) che possano bilanciare o superare fattori negativi come i precedenti penali. Per la difesa, ciò significa che la richiesta di attenuanti deve essere supportata da argomentazioni concrete e non può essere una mera richiesta di clemenza.

È possibile ottenere le circostanze attenuanti generiche in presenza di precedenti penali?
L’ordinanza chiarisce che la presenza di precedenti penali è un elemento che il giudice può legittimamente valutare in senso negativo. Sebbene non sia un divieto assoluto, rende molto più difficile il riconoscimento delle attenuanti, specialmente in assenza di altri elementi positivi a favore dell’imputato.

Cosa deve fare un giudice per negare le attenuanti generiche in modo legittimo?
Secondo la Corte, è sufficiente che il giudice motivi la sua decisione in modo logico, anche basandosi sulla sola assenza di elementi o circostanze di segno positivo. La valorizzazione dei precedenti penali a carico dell’imputato è una motivazione pienamente valida per il diniego.

Quali sono le conseguenze di un ricorso dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso è dichiarato inammissibile, la Corte non esamina il merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie con una condanna a tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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