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Attenuanti generiche negate: la decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per reati legati agli stupefacenti, che richiedeva la concessione delle attenuanti generiche. La Corte ha confermato la decisione dei giudici di merito, ritenendo legittima la negazione del beneficio sulla base della gravità del fatto e di un precedente penale, sebbene risalente al periodo di minore età dell’imputato. La sentenza ribadisce che per negare le attenuanti generiche è sufficiente la motivata assenza di elementi positivamente valutabili.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Attenuanti Generiche Negate: La Discrezionalità del Giudice e il Peso dei Precedenti Penali

La concessione delle attenuanti generiche rappresenta uno degli aspetti più discrezionali del giudizio penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito i principi che guidano questa valutazione, chiarendo come anche un singolo precedente penale, persino se commesso in età minorile, possa essere sufficiente a giustificarne il diniego. Analizziamo questa importante decisione per comprendere meglio i criteri applicati dai giudici.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dalla condanna di un individuo alla pena di tre anni di reclusione e 20.000 euro di multa per un reato previsto dall’art. 73, comma 4, del d.P.R. 308/1990, una fattispecie meno grave legata al traffico di sostanze stupefacenti. La sentenza, emessa dal Tribunale e confermata in appello, non aveva concesso all’imputato le attenuanti generiche previste dall’art. 62-bis del codice penale.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando proprio la mancata concessione di tale beneficio. La difesa sosteneva che la decisione dei giudici di merito fosse viziata da una violazione di legge e da un difetto di motivazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione si fonda sul principio consolidato secondo cui la valutazione sulla concessione o esclusione delle attenuanti generiche costituisce un giudizio di fatto, che non può essere riesaminato in sede di legittimità se la motivazione della sentenza impugnata è logica, coerente e non contraddittoria. Nel caso di specie, la Corte di Appello aveva adeguatamente giustificato la propria decisione.

Le Motivazioni: Perché sono state negate le attenuanti generiche?

Il cuore della pronuncia risiede nelle motivazioni con cui la Cassazione ha convalidato la scelta dei giudici di merito. La Corte ha ribadito che, per negare il beneficio, il giudice non è tenuto a esaminare tutti i parametri indicati dall’art. 133 c.p. (gravità del reato, capacità a delinquere, etc.), ma può limitarsi a considerare gli elementi che ritiene prevalenti.

Nel caso specifico, i giudici di merito hanno fondato la loro decisione su due elementi principali:

1. L’obiettiva gravità del fatto: La natura stessa del reato commesso è stata ritenuta un fattore negativo preponderante.
2. La presenza di un precedente penale: L’imputato aveva un precedente per un reato in materia di armi. La Corte ha sottolineato che tale precedente è stato considerato di “altrettanta gravità”, nonostante fosse stato commesso quando l’imputato era ancora minorenne.

La Cassazione ha inoltre ricordato che, a seguito della riforma del 2008, non è più sufficiente il solo stato di incensuratezza per ottenere le attenuanti generiche. Al contrario, il giudice può legittimamente negarle motivando sulla base della sola assenza di elementi o circostanze di segno positivo. Di conseguenza, una motivazione che si basa sulla presenza di elementi negativi, come un precedente penale, è da considerarsi pienamente legittima.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza conferma la linea rigorosa della giurisprudenza in materia di attenuanti generiche. Le conclusioni che possiamo trarre sono chiare:

* Ampia discrezionalità del giudice: Il giudice di merito gode di un’ampia discrezionalità nel valutare la concessione del beneficio, e la sua decisione è difficilmente censurabile in Cassazione se supportata da una motivazione logica.
* Il valore dei precedenti: Anche un unico precedente penale può essere decisivo per escludere le attenuanti, e la sua gravità viene valutata dal giudice a prescindere dal fatto che sia stato commesso in età minorile.
* Onere della prova implicito: Spetta di fatto alla difesa evidenziare elementi positivi concreti sulla personalità dell’imputato o sulle modalità del fatto che possano giustificare una riduzione di pena, poiché la sola assenza di elementi negativi non è più sufficiente.

Un solo precedente penale è sufficiente per negare le attenuanti generiche?
Sì, la Corte ha ribadito che il giudice può basare la sua decisione di negare le attenuanti generiche anche su un solo elemento che ritiene prevalente, come la presenza di un precedente penale, senza dover analizzare tutti gli altri parametri.

Un reato commesso da minorenne può essere considerato per negare le attenuanti generiche?
Sì, nel caso di specie i giudici hanno ritenuto di “altrettanta gravità” un precedente per reati in materia di armi, sebbene commesso dall’imputato in età minorile, utilizzandolo come uno dei motivi per negare il beneficio.

Cosa deve fare il giudice per motivare il diniego delle attenuanti generiche?
Il giudice può legittimamente motivare il diniego delle attenuanti generiche evidenziando l’assenza di elementi o circostanze di segno positivo, oppure basandosi su elementi negativi come la gravità del fatto e la personalità del colpevole, desunta anche da precedenti penali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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